Pretty woman, la favola moderna che ogni persona romantica vorrebbe vivere

Pretty woman film

“Resta! Non perché ti pago, non perché te lo chiedo io; ma perché lo vuoi tu”

Titolo originale: Pretty woman
Regista: Garry Marshall
Sceneggiatura: J.F.Lawton
Cast Principale: Julia Roberts, Richard Gere, Hector Elizondo, Ralph Bellamy, Jason Alexander, Laura San Giacomo
Nazione: USA
Anno: 1990

Per iniziare il nuovo anno nel migliore dei modi, per quello che mi riguarda, non c’è niente di meglio di un film d’amore. “Perché ti senti solo?” potrebbe domandare qualcuno. Semplicemente, per dare un’oggettiva visione positiva ai giorni che sono in arrivo.

Quattro film romantici che tutti i piagnoni dovrebbero vedere almeno una volta

E quale film ci dona un’idea di positività e speranza della realizzazione di una favola, nel mondo del cinema romantico? Beh per me, Pretty woman, film del 1990, con Richard Gere e Julia Roberts, con la regia di Gerry Marshall.

La trama è semplice e ha ispirato tante altre in seguito.

Edward Lewis (Gere) è un miliardario e si trova a Los Angeles per concludere un affare. Cercando la strada per il suo albergo, chiede informazioni a Vivian (Roberts), una giovane prostituta, la quale si propone di accompagnarlo personalmente in cambio di una piccola somma di denaro: una cosa poco importante per Edward e vitale per lei. L’uomo accetta e la ragazza lo accompagna, aumentando sempre più la cifra, fino in camera e arrivando a passare la notte con lui.

Pretty woman film

La personalità della giovane colpisce Edward: è fuori dagli stereotipi di quel genere di donna. Decide quindi di stringere un patto con lei: rimanere con lui per un’intera settimana, in cambio di 3000 dollari. Dovrà essere una sua “dipendente” (non quindi una schiava) e poi ognuno tornerà per la sua strada. Vivian è al settimo cielo, anche perché con quei soldi non solo potrà pagare l’affitto arretrato per lei e la sua collega-maestra-coinquilina Kit (San Giacomo); ma potrà anche lasciarsi qualcosa da parte. Un affare!

Una settimana, però, è abbastanza per far si che nasca qualcosa.

Anche Edward ha qualcosa che colpisce Vivian: malgrado il loro rapporto, lui non la tratta come una prostituta ma…come una donna. La porta con sé agli eventi d’affari, presentandola come amica; le compra vestiti e la difende dai mal-pensanti superficiali. La loro unione si trasformerà da mera sessuale a una più profonda. Sette giorni però passano anche in fretta: cosa accadrà quando Edward andrà via?

Pretty woman film

Pretty woman è un film, per me, che dà sempre una speranza nel cuore. La sua trama è praticamente quella di una favola.

Una favola per alleggerire i cuori pesanti

Ci sono tanti riferimenti a Cenerentola. Partiamo dal sogno di Vivian. Questa, durante il film, racconta che, da piccola, la sua matrigna la chiudeva in camera quando faceva la cattiva; e lei, durante quella punizione, sognava che un cavaliere su un cavallo bianco, con l’armatura argentata, veniva a salvarla, impugnando una spada. Matrigna e cavaliere sono già due ingredienti. Quando però, parlando con Kit, lei ammette ciò che prova per Edward e questa le dice di provarci perché, a volte, funziona; Vivian domanda

Quando ha funzionato? Dimmi un nome!

Kit risponde proprio…Cenerentola (anche se lo dice in una maniera più ironica, ma facilmente bannabile)

Il pubblico sogna con lei e si lascia trasportare in questa pulita storia d’amore che nasce solo perché deve nascere.

Un amore che parte solo fisico e in silenzio, senza il minimo coinvolgimento, con la televisione accesa, durante un “moquette party”; fino a diventare completo, con gli occhi uno su l’altro, circondati solo da una tenue luce.

Il film ovviamente è reso magistrale soprattutto per la scelta del cast.

I protagonisti sono entrambi divenuti tali, dopo una lunga serie di defezioni. Pochi sanno infatti che tra gli interpreti scelti per Edward si erano fatti i nomi di Daniel day Lewis e Danzel Washington; e per lei, oltre Michelle Pfiffer, si era pensato anche a Valeria Golino.

Julia Roberts con questo film divenne una star, ottenendo la sua prima candidatura all’Oscar. Sono a loro agio, anche nei momenti d’intimità, ma sono anche (oggettivamente) entrambi nel loro maggior momento di splendore.

Per capire la magia della loro complicità, esiste un curioso aneddoto che riguarda una scena.

Durante il film, Edward porta Vivian all’Opera. Prima di andare via, le mostra un gioiello, preso in affitto, che vorrebbe che lei indossasse quella sera. Nel vedere il cofanetto aperto, la ragazza prova a prenderlo, ma lui le fa uno scherzo, chiudendolo di scatto, dando vita a una splendida risata da parte di lei. In realtà, questo scherzo nel copione non era presente: è stata un’idea di Richard Gere per giocare con la sua giovane collega. Il ridere gaio e sincero di Julia Roberts ha, però, convinto il regista Garry Marshall a lasciare il momento impresso nella pellicola, creando una delle scene più note degli anni ’90.

Pretty woman film

Altri interpreti meritano una menzione speciale.

Pensiamo a Hector Elizondo, nei panni del puro direttore dell’albergo Thompson: un esempio della nobiltà, d’animo e nelle maniere, di alcune figure che fanno parte di quel mondo. Magistrale anche Jason Alexander, nel ruolo viscido dell’arrampicatore sociale; così come Laura San Giacomo, nella parte di una ragazza che non vuole più di ciò che ha (o forse si..). Interessante anche il cameo, non irrelevante, di Ralph Bellamy che interpreta l’anziano Morse: anche lui talmente dignitoso in ogni situazione, da omaggiare, nella vita e nel lavoro, la cosiddetta “vecchia scuola”.

Altra cosa del film di Pretty woman è la colonna sonora.

La canzone che dà il titolo al film è, forse, tra le più famose del cinema, anche perché molto riutilizzata in seguito.

Inoltre, ma questo da anni già è noto, la musica che Richard Gere suona nella hall dell’albergo, prima dell’arrivo di Julia Roberts, fu composta dallo stesso attore.

Pretty woman, insomma, è un film che non smetterà mai di illudere tutti noi che le favole non sono solo scritte, perché…ogni tanto funziona!

3 motivi per vedere il film:

  • Julia Roberts, bella e bravissima, in questo film più che mai
  • Hector Elizondo, dalla classe e dall’ironia british, anche se molto americano
  • Per avere un po’ di dolcezza quando se ne ha voglia

Quando vedere il film:

La sera. In coppia è perfetto. Da soli anche, ma si deve aver voglia di farsi del bene: può avere effetti collaterali in momenti di depressione.

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Francesco Fario

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Francesco Fario
Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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