Hocus Pocus, il film di Halloween stile anni ’90 perfetto per i piccoli

Hocus Pocus

“sono solo ridicole superstizioni”

Titolo originale: Hocus Pocus
Regista: Kenny Ortega
Sceneggiatura: Mick Garris, Neil Cuthbert
Cast Principale: Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy, Omri Katz, Thora Birch, Vinessa Shaw, Doug Jones, Sean Murray
Nazione: USA

Lo scorso 30 settembre, sulla piattaforma Disney+, è uscito il sequel di un film di Halloween, molto noto ai Millenials: Hocus Pocus, del 1993, diretto da Kenny Ortega.

La trama

Alla vigilia di Ognissanti del 1693, a Salem, le tre streghe-sorelle Sanderson Winifred (Midler), Mary (Najimy) e Sarah (Parker) rapiscono la piccola Emily Binx, facendole bere una pozione magica che permette loro di succhiare la linfa vitale della bambina e poterle ringiovanire. Il fratello di lei, Thackery (Murray), assiste invano alla scena sperando di salvarla, ma una volta che le tre streghe si accorgono di lui, lo trasformano in un gatto nero immortale. L’allarme però, per il rapimento di Emily dato da un amico di Thackery agli abitanti del villaggio, porta questi a casa delle tre sorelle, che vengono immanentemente processate ed impiccate, ma non prima che Winifred – mente diabolica del trio nonché loro “capo”- riesca a fare un sortilegio che profetizzi il ritorno di tutte e tre, per mano di una creatura vergine.

Nel 1993, nella stessa Salem e sempre ad Halloween, il giovane Max (Katz), per far colpo sulla compagna Allison (Shaw) e costretto dai genitori ad accompagnare la sorellina Dani (Birch) a fare “dolcetto o scherzetto”, con spirito scettico, riporta in vita le 3 sorelle, che vedendo Dani hanno subito intenzione di riprendere da dove hanno lasciato. Max però riesce ad ingannarle e, aiutato dal gatto Binx (che si scopre capace di parlare), fugge insieme alle sue aiutanti e capeggiate dallo stesso Binx, portando via il libro degli incantesimi, tanto caro a Winifred. Questa ammette che l’incantesimo avrà durata solo per una notte: qualora non riuscissero a rubare altra linfa vitale, al sorgere del sole, diverranno cenere.

Con i tempi stretti e piombate in un secolo dove la Vigilia di Ognissanti ha perso quella sacralità, le Sanderson provano in tutti i modi a rimanere giovani in eterno, facendo anche risorgere antichi amanti dall’oltretomba (Jones)…

Il progetto iniziale

Considerato per molto tempo uno dei film di Halloween per eccellenza per quanto concerne il mondo Disney (al pari forse del corto gotico La leggenda della valle addormentata), Hocus Pocus è nato proprio per la vigilia di Ognissanti, intitolato – inizialmente – come Disney’s Halloween House: la trama doveva essere molto più spaventosa e doveva avere degli adolescenti come protagonisti. L’idea nacque dallo sceneggiatore David Kirschner: per chi non lo conoscesse, la mente creatrice di Fievel e di Pagemaster. L’autore – si dice – scrisse la sceneggiatura una sera mentre era fuori con sua figlia e gli passò davanti un gatto nero: balzò quindi la prima idea di una favola per la piccola di un ragazzo trasformato in gatto da streghe morte 300 anni prima.

Dall’idea alla sceneggiatura il passo fu breve e – per poterlo realizzare – il progetto venne presentato a Steven Spielberg che rifiutò. Fu allora che la Disney se ne interessò, ma per farne un film dovettero passare ben 7 anni.

Il cast

Regina indiscussa della pellicola è sicuramente Bette Midler, che interpreta l’isterica e malvagia Winifred con talmente tanto entusiasmo da farlo diventare il ruolo preferito dall’attrice in tutta la sua carriera. La parte però venne prima affidata a Cloris Leachman (la Frau Blucher di Frankestein Junior). Per il ruolo di Mary si pensò invece a Rosie O’Donnell, che rifiutò; mentre per il giovane Max si era pensato a Leonardo Di Caprio, che rifiutò per Buon compleanno Mr Grape.

Altro grande interprete che fece il provino per Sarah fu invece Jennifer Lopez, ma venne scelta la Parker: un buon acquisto visto che nella scena dell’ingurgitare il ragno – pare – che l’attrice l’abbia fatto davvero, nonché cantare lei stessa la celebre Come little children.

Da citare, sempre nel film, altri due attori con parti più piccole. In primis Doug Jones, nel ruolo dello zombie William. L’attore noto per aver sempre interpretato personaggi particolari, sotto grandi strati di trucco (tra i più noti, l’uomo anfibio nella pellicola di Guillermo del Toro La forma dell’acqua); qui è alla sua terza interpretazione facendo già vedere le sue capacità: le falene che gli escono dalla bocca erano vere!

Altro piccolo ma futuro grande interprete è Sean Murray: chi pensa di averlo visto più grande, forse lo ricorda nel ruolo del geniale McGee nella serie tv poliziesca NCIS.

Tecnica (allerta spoiler)

Non sottovalutiamo anche la tecnica di questo piccolo capolavoro anni ’90. Partiamo dalle coreografie. Eh sì! Le tre sorelle infatti cavalcano le scope ognuna a modo loro e le tre attrici sono state addestrate a guidarle in maniera personale: si dice che la coreografa Peggy Holmes si ispirò…al loro modo di guidare la macchina.

Molti costumi della scena della festa in municipio, sono “riciclati” da altri film della Disney, a causa dello scarso budget. Curioso invece la trasformazione di Winifred in pietra: non si decise di usare la tecnica CGI o di truccare l’attrice, ma vennero create ben 7 statue diverse, la cui progressione e lo scambio nella realizzazione, ha permesso la magia dell’effetto finale.

3 motivi per vedere il film

  • Bette Midler, nei panni di una Winifred scatenata
  • I costumi di Mary E.Vogt, specie delle 3 sorelle, così ipnotici e da farle sembrare quasi pipistrelli nel volare sulle scope
  • L’iconica scena della cover di I put a spell on you: corale e degna di Broadway

Quanto vedere il film

La sera di Halloween con i bambini: fa ridere, spaventa ed è anche un inno all’avere dei fratelli.

Francesco Fario

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Francesco Fario
Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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