Maigret: un noir che non decolla

Maigret
Maigret

Uscito nelle sale italiane il 15 settembre, il film “Maigret” vede alla regia il francese Patrice Leconte e prende origine dal romanzo di Georges Simenon “Maigret et la jeune morte”, pubblicato da Simenon nel 1954. È la prima volta che Gerard Depardieu, nel ruolo del protagonista, e Patrice Leconte collaborano insieme.

La trama

Il racconto si svolge in una Parigi fantasma, semi deserta, dove l’ispettore Maigret si aggira quasi a sembrare l’ombra di sé stesso. Indaga sull’omicidio di una giovane ragazza. Nessuno sembra conoscerla, nessuno sa chi sia. Tutto ruota intorno a lei. Ad un certo punto della storia incontra un’altra ragazza incredibilmente somigliante alla vittima. Da qui, Maigret inizia a nutrire una forte empatia per lei, portando alla luce suoi vecchi e tristi ricordi.

Nonostante l’innegabile bravura di Depardieu, la storia non decolla. Si arena. Tentenna. Segue un cerchio confuso e caotico che sembra non portare da nessuna parte.

Il mio parere del tutto personale è che questo film lasci l’amaro in bocca. Qualcosa di incompiuto. Lo spettatore, giunto alla conclusione della storia, si chiede: “è finito davvero così?”, “cosa può succedere per far cambiare le cose?”.

Il personaggio dell’ispettore Maigret

Il Maigret di Patrice Leconte è una versione stanca, affaticata dai suoi anni (a stento fuma, mangia poco). I suoi passi sono lenti e conducono ad un sempre maggiore “appesantimento” del personaggio.

Già dall’inizio del film, il medico di Maigret gli priva di fumare la sua amata pipa, perché i suoi polmoni risultano essere compromessi.

La maestria recitativa di Depardieu è innegabile. Tuttavia, personalmente, ho altri ricordi. Quelli di un Maigret più definito, di storie più chiare e, soprattutto, di casi in cui il finale non sia scontato, come quello presente in questa versione cinematografica. Quello che vede la rappresentazione di Gino Cervi. È risaputo che Maigret consista in un “giallo” atipico, del tutto separato e distinto da quello che l’opinione collettiva può considerare come un mero compito alla “scuola di polizia”. Sicuramente quello che prevale su tutto è il metodo con il quale l’Ispettore affronta le sue indagini, il modo con il quale pone le domande, incontra le persone, dialoga con sua moglie e con la sua squadra.

Manca l’imprevisto, mancano quei sussulti che tengono incollati allo schermo.

Il cast

Gerard Depardieu nel ruolo di Maigret

Jade Labeste nel ruolo di Betty

Mélanie Bernier nel ruolo di Jeanine Arménieu

Aurore Clément nel ruolo di Mme Clermont-Valois

Kaplan nel ruolo di Kaplan

Pierre Moure nel ruolo di Laurent-Clermont-Valois

Hervé Pierre nel ruolo del Dottor Paul

Bertrand Poncet nel ruolo di Lapointe

Anne Loiret nel ruolo di Madame Maigret

Maria Serena Cospito

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IL VOTO DEL PUSHER
Regia
Sceneggiatura
Intepretazioni
Consigliato
Maria Serena Cospito
Adoratrice di Teatro in tutte le sue forme, attrice per passione, divoratrice di serie TV. Avocado dipendente:)
maigret-un-noir-che-non-decollaIl mio parere del tutto personale è che questo film lasci l’amaro in bocca. Qualcosa di incompiuto. Lo spettatore, giunto alla conclusione della storia, si chiede: “è finito davvero così?”, “cosa può succedere per far cambiare le cose?”.

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