Cosa ci ha insegnato la serie tv “Buffy L’Ammazzavampiri”

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Gli insegnamenti di Buffy, Angel e di tutto il Buffyverse

Buffy ci ha insegnato che non bisogna mai invitare gli sconosciuti a casa. Che i mostri del liceo possono prendere forme inaspettate e che la ragazza che si sente invisibile, può diventarlo davvero.

Ci ha insegnato che le malattie possono uccidere i tuoi cari (Joyce) anche se la tua migliore amica è una strega potente (Willow). Ci ha insegnato che anche il ragazzo più buono, spesso può essere vinto dall’insicurezza (Xander) e lasciare la propria fidanzata all’altare (Anya).

Ci insegnato, inoltre, che persino il ragazzo perfetto a volte può essere un po’ noioso (Riley) e che l’osservatore britannico (Jiles) sa essere un abile combattente, un uomo dalle mille risorse, magari anche un padre.

Ci ha insegnato, anche, che quel ragazzo così carino e gentile (ma un po’ misterioso), può trasformarsi in un mostro che vuole ucciderti.

Ottima lezione per i primi anni Duemila, momento in cui la violenza di genere non era la protagonista della cronaca nera, no?

Ma del resto, Joss Whedon è sempre stato avanti. Lo dimostrava il fulcro della storia in sé: una teenager bionda, di massimo 50 kg, che sollevava da terra vampiri, zombie, demoni e tutti gli amici del cimitero.

La serie Buffy, però, è stata antesignana di molte altre cose. Ha portato sul piccolo schermo la violenza sessuale, quando nella sesta stagione Spike prova a violentare la cacciatrice, e l’omosessualità, persino al femminile, ancora più tabù di quella maschile (Willow e Tara). Non a caso, se fino alla quinta stagione Buffy è andata in onda il pomeriggio in Italia, la sesta è stata censurata nel nostro Bel Paese di bigotti e la settima è andata in onda in seconda serata. In quest’ultima stagione, un po’ più leggera della precedente, la strega si innamora di Kennedy e si immerge in scene in cui il sesso orale è abbastanza palese.

Buffy ha compiuto da poco vent’anni. Ma la lezione non finisce qui. Dietro alla sagacia delle battute dei protagonisti si nascondono tanti messaggi importanti.

Pensate anche solo al finale, in cui la cacciatrice cambia il destino di tutte le prescelte del mondo, con un monologo che inneggia alla forza delle donne, un discorso impossibile da dimenticare anche per le scene che lo accompagnano: e qui torna subito in mente la scena ragazza che ferma il braccio del padre che la picchia in casa, con la forza di una cacciatrice.

Ecco quindi che la serie tv Buffy ci ha insegnato a non fidarci delle apparenze: se una donna può essere più forte di un uomo, persino un vampiro senz’anima può innamorarsi, no?

Ma Buffy ci ha insegnato anche ad accettare il lato oscuro di noi stessi, mostrandoci che il dolore per una perdita può portare ad azioni folli, tipo spellare viva la gente (Willow e Warren), che uno shock può indurti ad andare a letto col tuo peggior nemico (Spike), che persino il peggiore dei cattivi ha un punto debole (i germi per il Sindaco), che gli atavici mostri, quelli che non ci fanno dormire la notte, possono essere sconfitti (Tulakon) e anche che purtroppo a volte esistono amori impossibili (sempre Angel).

Una delle lezioni più importanti di Buffy è quella legata alla leadership, però:

chi detiene il potere e la forza si sente perennemente solo, specialmente quando la famiglia e gli amici per cui hai dato la vita ti allontanano mettendo in discussione le tue decisioni (Settima stagione).

Gli altri non lo capiscono, anzi si chiedono il perché di questa ritrosia nei confronti dei rapporti umani o magari sono anche invidiosi (Faith), senza comprendere il profondo senso di inadeguatezza che invade l’animo di chi deve prendere una decisione per tutti.

E ora, appunto «viene la parte dove tutte dovete fare una scelta. E se voi poteste avere quel potere? In ogni generazione, solo una Cacciatrice nasce perché un gruppo di uomini morti millenni fa ha deciso così […] Io dico di cambiare le regole. […] Ogni ragazza che potrebbe avere il potere, avrà quel potere; che potrebbe alzare la testa, alzerà la testa. […]

Fate la vostra scelta. Siete pronte ad essere forti?»

Alessia Pizzi

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Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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