“House of the Dragon”: recensione dell’ottavo episodio

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Solo la settimana scorsa abbiamo provato a immaginare come sarebbe stata la cena di Natale in casa Targaryen. L’ottavo episodio ci ha tolto ogni ombra di dubbio in merito regalandoci una delle sequenze emotive più cariche di tensione dell’intera serie, gestita magistralmente sia dal punto di vista registico che interpretativo.

The Lord of the Tides è un episodio che conferma gli standard alti di House of the Dragon e che porta spettatori e spettatrici ad appassionarsi ancora di più alla storia e ai suoi personaggi. In questa puntata sono due le scene che difficilmente dimenticheremo: la petizione per decidere l’erede di Driftmark e la cena della famiglia Targaryen.

Una questione di sangue

La morte di Lord Vaemond Velaryon rimarrà tra quelle visivamente più sconvolgenti di tutto il mondo di Westeros. Ce l’aspettiamo, ovviamente, ma non per questo rimaniamo meno shockati davanti alla tv nel momento in cui vediamo la sua faccia tagliata a metà da Sorella Oscura. È un classico alla Game of Thrones, uno dei motivi per cui lo show divenne famoso e per cui HBO è un’emittente televisiva particolarmente apprezzata. Tuttavia, quello che mi ha sconvolto maggiormente della sua morte è la riflessione che mi ha condiviso un’amica e che ho trovato ineccepibile. Di fatto, Vaemond muove contro Rhaenyra la stessa accusa che Ned Stark muove a Cersei nella prima stagione di GoT. Entrambi ci perdono la testa, ma solo in un caso siamo davvero addolorati per l’accaduto (e credo di star usando un’espressione riduttiva per descrivere l’effetto della morte di Ned su tutti noi). Di fatto noi in questa serie “tifiamo” per la principessa e siamo inclini a perdonarle tutto, anche la sfacciataggine nel continuare ad affermare una parentela palesemente non vera. Quindi la morte di Vaemond non ci tocca particolarmente anche se, in fin dei conti, la sua rivendicazione è più che legittima e la sua morte alquanto ingiusta. Sì, possiamo considerare quest’idea del sangue un po’ conservatrice, ma il mondo di Westeros è questo.

Se ci pensiamo bene, la parola del re, in questo caso, non è dettata dal pensiero di ciò che è meglio per il suo popolo (la stessa figlia in questo episodio ammette che il reame sarà spaccato in due a causa della sua nomina come erede) ma solo e unicamente dall’amore per la sua primogenita. Non è quello che vorremmo da un re nella vita reale eppure non possiamo fare a meno di osannarlo nel momento in cui fa il suo ingresso nella sala del trono.

Cosa ci dice questo? Da una parte che la morale è del tutto relativa ed è sempre legata ai valori e alle credenze delle singole persone. Dall’altra, ci porta a riflettere su quanto le narrazioni possano avere potere nella nostra lettura e interpretazione dei fatti. Tra la situazione di Ned e quella di Vaemond cambia una sola cosa: la protagonista. Se in Game of Thrones seguivamo la storia degli Stark ed empatizzavamo con loro e la loro moralità, in House of the Dragon siamo più che contenti di abbandonare quei valori e quel punto di vista per abbracciare le manipolazioni della famiglia Targaryen. La stessa cosa vale anche per le reazioni ai rapporti incestuosi che le due serie ci hanno proposto. Abbiamo sempre considerato scandaloso il legame tra Jamie e Cersei mentre abbiamo guardato con un misto di tristezza e rammarico quello tra Daenerys e Jon Snow. Con Rhaenyra e Daemon, invece, è nata la vera e propria ship.

Il modo in cui si racconta una storia è tutto. È l’angolo da cui si sceglie di guardare una narrazione che determinerà le emozioni e le reazioni degli spettatori e delle spettatrici ancor prima del suo contenuto.

Legame tra fratelli

Il momento più toccante della scena ambientata nella sala del trono è quello in cui Daemon si avvicina a Viserys per aiutarlo a salire i gradini, raccoglie la corona caduta dalla testa del re e la posiziona nuovamente sul suo capo quando il fratello è riuscito a sedersi. Quei gesti e i loro sguardi non hanno bisogno di essere commentati perché dicono davvero tutto. Ancora una volta, il merito va agli attori e alle loro interpretazioni misurate e perfettamente centrate.

Un tentativo di conciliazione

L’ultima cena di Viserys Targaryen dovrebbe servire a mettere pace tra le varie componenti della sua famiglia. Una famiglia che sin da subito vediamo farsi dispetti o contestarsi vicendevolmente (pensiamo allo scambio che Alicent ha con Rhaenyra e Daemon). La faccia ormai deturpata del re sembra raccontare e anticipare quanto il potere sia corrosivo e stancante. L’unica medicina a questa fine annunciata può essere solo e soltanto l’amore e l’affetto dei propri cari. Viserys cerca questo nelle sue ultime ore. Lo ottiene anche se solo per pochissimi minuti.

Il brindisi tra Alicent e Rhaenyra sembra essere sincero, ma lo stesso non si può dire dei più giovani. Le provocazioni tra i Velaryon e i Targaryen sono continue e arrivano a scoppiare nel momento in cui il re si allontana. Aemond è un guerrafondaio che non ha dimenticato nessuna delle offese subite quando era piccolo (ritorna anche il maiale). Subito inveisce contro i nipoti venendo fermato e azzittito solo da uno sguardo di Daemon. Le somiglianze fisiche tra i due principi sono evidenti. Anche l’atteggiamento canzonatorio e noncurante è lo stesso. Il rispecchiamento tra questi due personaggi è tale da farci presagire che il loro incontro/scontro è appena iniziato. Le dinamiche tra i due ci suggeriscono che non c’è solo odio, ma anche una sottile ammirazione reciproca.

Adesso ne vedremo delle belle

La puntata si conclude con la morte di Viserys. Nei suoi ultimi minuti, la regina Alicent fraintende i deliri del sovrano pensando che si stia ricredendo sulla successione e che voglia sostituire Aegon a Rhaenyra. In realtà, con il suo discorso, Viserys sta confermando ancora una volta la stima e l’amore che nutre nei confronti della figlia. Da questo equivoco nascerà la Danza dei Draghi, la guerra più sanguinosa che Westeros abbia mai visto.

A noi ci vorranno ben 4 stagioni per conoscerne gli esiti (a meno che non abbiate letto Fuoco e sangue con i Postumi Letterari), ma c’è da dire che i contendenti sono stai presentanti in maniera convincente e completa.

Dispiace pensare che siamo già arrivati all’ottava puntata e che tra soli due episodi dovremo salutare la serie fino alla prossima stagione. Per ora non pensiamoci e aspettiamo con impazienza i prossimi sviluppi.

Federica Crisci

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Federica Crisci
Sono laureata Lettere Moderne perché amo la letteratura e la sua capacità di parlare all'essere umano. Sono una docente di scuole superiori e una SEO Copy Writer. Amo raccontare storie e per questo mi piace cimentarmi nella scrittura. Frequento corsi di teatro perché mi piace esplorare le emozioni e provare a comprendere nuovi punti di vista. Mi piace molto il cinema, le serie tv, mangiare in buona compagnia e tante altre cose. Passerei volentieri la vita viaggiando in compagnia di un terranova.

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