Le pedine si sono mosse. La guerra è appena iniziata e la sua conclusione non può essere data per scontata, come ci ha mostrato la sequenza finale dell’episodio (visivamente molto convincente).
La sesta puntata degli Anelli del Potere è strutturata in maniera diversa rispetto alle precedenti. Invece di lasciare spazio alle diverse linee narrative della serie, ci si concentra interamente sullo scontro tra gli orchi guidati da Adar e gli esseri umani capitanati da Bronwyn e Arondir. A loro si uniranno anche Galadriel, Halbrand, la regina e i soldati di Nùmenor. Nonostante le tempistiche non siano state gestite molto bene (tanto che si crea una certa confusione in chi guarda), l’episodio conosce diversi momenti importanti e significativi.
Un occhiolino alle battaglie del Signore degli Anelli
È difficile non pensare ad alcuni frame del Signore degli Anelli mentre si guarda questo episodio. L’inquadratura dei cavalli di Nùmenor al galoppo riporta alla mente la carica degli uomini di Gondor guidata da Faramir per riprendere Osgiliath nel Ritorno del Re mentre tutte le sequenze della battaglia nella torre e nel villaggio ricordano la difesa del Fosso di Helm nelle Due Torri.
In questi richiami è chiara l’ambizione della serie di ricreare scene d’azione altrettanto memorabili e impressionanti. Ci riesce adottando alcune scelte stilistiche interessanti in particolare per lo scontro tra Arondir e l’orco grosso il doppio di lui. La lotta viene raccontata tramite un unico piano sequenza interrotto una sola volta da un’altra scena e da pochissimi stacchi. Grazie ad alcuni evidenti movimenti di macchina, emerge prepotentemente la fisicità e la violenza del combattimento. L’apice della tensione si raggiunge nella parte finale del duello: le tempistiche ben gestite contribuiscono a coinvolgere lo spettatore e la spettatrice.
Per il resto, le battaglie funzionano molto bene. Gli scontri sono cruenti e sanguinolenti, proprio come avevo già sottolineato nella recensione dell’episodio tre. La scelta di iniziare a unire le linee narrative contribuisce a rendere più alta l’attenzione per le immagini sullo schermo.
Gli orchi alla ricerca di una casa
L’episodio si apre con il discorso di incoraggiamento alle truppe di Adar. L’ho trovata una scelta molto interessante e non ho potuto fare a meno di leggerci dentro la realtà sociale dei nostri tempi.
Più volte nel corso della puntata il padre degli orchi (scopriamo, infatti, che è lui uno dei Moriondor, gli elfi catturati da Morgoth e trasformati in creature del male) parla della sofferenza sopportata dalla sua gente esiliata dalla propria terra. In questo, io ci vedo un tentativo di umanizzare gli orchi e di dare loro uno scopo, una motivazione, che nella saga di Tolkien non hanno mai avuto. Da sempre quelle figure nascono con il solo intento di rappresentare il male nella sua forma più pura e spaventosa. In questa puntata, invece, non hanno tratti sadici. Verso Adar mostrano venerazione e quasi affetto. Non li vediamo quasi mai azzuffarsi l’uno con l’altro, né trattarsi male.
Viviamo in un mondo che ha smesso di rappresentare la dicotomia tra bene e male in maniera netta. Si preferisce mostrare le sfumature del bianco e del nero mescolando tra loro questi colori così da sottolineare la complessità dell’animo umano e delle situazioni che si affrontano. È difficile trovare un cattivo che sia realmente tale anche perché dal punto di vista narrativo è meno affascinante. Non so ancora dire se nello scrivere Gli Anelli del Potere ci sia stato un vero e proprio intento di mostrare un lato più “umano” degli orchi. Lo potremo dichiarare solo alla fine della stagione. Di certo, non mi era mai capitato di assistere ai discorsi portati avanti da Adar nel mondo di Tolkien.
Galadriel
Morfydd Clark continua a incantare nel ruolo di Galadriel. L’elfa è elegantissima nel combattimento, determinata, forte. Nonostante questo, l’oscurità la circonda in maniera sempre più importante tanto che alla fine verrà del tutto investita dalla valanga di fumo e di ceneri che darà origine (probabilmente) al Monte Fato. Mi incuriosisce il suo arco di trasformazione e spero che nelle ultime puntate assisteremo ad eventi ancora più decisivi per quanto la riguarda.
Il dialogo con Halbrand dopo l’interrogatorio di Adar offre un momento molto intenso tra i due. Il loro rapporto è sicuramente tra gli elementi più intriganti della stagione (sì, mi è partita la ship) e sarà interessante vedere dove arriverà questo legame.
Non manca molto alla fine della serie e i dubbi sono ancora molti. Chissà se troveranno risposta nelle ultime due puntate o se dovremo attendere la prossima stagione.
Federica Crisci