Tremate, le streghe son tornate (su Netflix)

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Le streghe dell’East End incantano Netflix con la loro magia.

Parlare de Le streghe di East End non è semplice. Prima di tutto perché ho iniziato a vedere questa serie tv su Netflix senza alcuna pretesa: volevo rilassarmi e… adoro la magia.

Da fan accanita di Streghe, ma soprattutto da osservatrice settimanale del suo reboot Charmed, non mi aspettavo molto. Anche Le Terrificanti Avventure di Sabrina mi avevano annoiata dal primo episodio, quindi ero pronta a una seria mangiata di trash.

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Invece, questa serie, sarà perché è tratta da un romanzo, sarà perché ha come protagonista l’elegante Julia Ormond ( vi ricordate la Ginevra innamorata follemente di Richard Gere?), sarà perché è figlia degli anni Duemila e dunque più raffinata e squisitamente dark, mi ha reso vittima di una spietata forma di binge watching.

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In una settimana ho visto sia la prima e la seconda stagione. Ho imparato ad amare le quattro streghe maledette, che vivono sulla Terra come esuli destinate a ripetere sempre gli stessi errori.

Joanna è madre di Ingrid e Freya e continua a partorire le ragazze, che muoiono sempre prima dei trentanni. Wendy, sua sorella, può trasformarsi in gatto e come il felino ha solo un certo numero di vite a cui aggrapparsi. Alle loro esistenze si intrecciano, poi, quelle di amanti disperati, nemici del passato e minacce del presente, prospettando allo spettatore panorami variegati e ricchi di sfumature.

Dulcis in fundo, per gli amanti del Buffyverse, James Masters (meglio conosciuto come Spike) che il cattivo lo fa benissimo e Tom Welk (noto anche come il nerd villain Andrew nella serie della Cacciatrice) fanno parte del cast.

La magia de Le Streghe dell’East End mi ha rapita e sedotta fino al finale della seconda stagione: il cast, le magie, la trama e la caratterizzazione dei personaggi sono notevoli. Ma quando, famelica, ho cercato notizie sulla terza stagione, ho appreso che la serie è stata cancellata nel 2014. Quindi mi sono chiesta se Netflix non abbia preso sotto la sua ala la serie per incentivare il rinnovo.

Potrei dirvi di non vedere questa serie per evitare di soffrire come ho sofferto io: ma il gioco in questo caso vale la candela; anche se non dovessero rinnovarla ve la suggerisco. A me è venuta anche voglia di leggere il libro.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

2 Commenti

  1. Ciao! Anche io l’ho letteralmente mangiata in due settimane e da quando la ho terminata non faccio che immaginarmi come potrebbe evolversi un eventuale terza stagione, che purtroppo penso non ci sarà mai. Dei libri ho letto che in realtà discostano un po’ dalla serie (per esempio, non c’è la carissima Wendy, che ho adorato) e ho paura che mi deludano. Peccato, era davvero bella e il finale di stagione ha lasciato aperti tantissimi fatti che avrebbero dato una bella possibilità al telefilm di riprendere gli ascolti persi!

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