Brevi che ti passa, edito da Campi Magnetici, è un libro che colpisce già dal titolo.
Non serve essere un copywriter per apprezzare il gioco di parole, peraltro molto calzante, di questa bella raccolta di micro racconti e storie iper visive “per chi non è condizionato dal tempo”.
In realtà, e non so se proprio per la mancanza di tempo, negli ultimi anni mi sono dedicata molto alla lettura di racconti, proprio perché sono perfetti da leggere sui mezzi o comunque non richiedono troppo sforzo mentale, essendo concentrati in poche pagine.
Quindi Brevi che ti passa è un libro che parte avvantaggiato – ai miei occhi – anche per il genere letterario che propone.
Un bel titolo e un buon genere. Ma non è tutto qui, anzi. Quello che rende speciale il libro, che vi consiglio, è l’assoluta originalità dei contenuti.
Alla fine di ogni racconto rimarrete a bocca aperta: Brevi che ti passa propone testi apparentemente criptici che sul finale vi lasceranno lì a riflettere, chiedendovi se avete capito o meno quello di cui si sta parlando.
Questi sono veri e propri racconti dell’alterità, dei punti di vista differenti. E non voglio nemmeno scendere troppo nel dettaglio per non rovinarvi la sorpresa, ma credetemi ne vale la pena.
Il fattore più interessante è che i racconti seguono un fil rouge pur essendo scritti da penne diverse: e non si tratta di una connessione banalmente tematica, ma di prospettive. E’ come se qualcuno avesse chiesto a questi autori di raccontare quello che non si racconta, di esplorare la narrativa da un punto di vista psicologico, di sondare l’insondato. E il tocco visionario è sicuramente corroborato dalle grafiche che accompagnano i racconti. Insomma, leggere questo libro è un’immersione in altri mondi, non così lontani dal nostro: semplicemente osservati con la lente d’ingrandimento.
Brevi che ti passa è il regalo che dovreste fare a chi amate. Uno sguardo sul nuovo e sull’ignoto celato da un titolo divertente e scanzonato.
Alessia Pizzi
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