“Fuoco e sangue”: il libro di storia che tutti vorremmo

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Dopo essere rimasta incantata dalla serie tv di House of the Dragon, ho deciso di cimentarmi nella lettura di Fuoco e sangue, il libro di George R.R. Martin da cui è partito tutto. Di lui non ho mai letto nulla nonostante io sia stata una grandissima fan del Trono di spade. Era ora di rimediare e di scoprire un nome che tanto ha dato al genere fantasy.

La lettura mi ha completamente conquistata. Avevo proposto di leggere solo le pagine riguardanti la Danza del Drago, ma non ci sono riuscita. Ho cominciato dall’inizio e non sono più stata in grado di interrompere. Arrivata alla fine (anche se si tratta solo di una prima parte, chissà se e quando vedremo il secondo volume), posso solo dire che trovo illuminante il punto di vista in cui Martin ha scelto di raccontare la storia dei Targaryen. È una scelta semplicissima ma talmente efficace da rendere il libro unico nel suo genere. Parlando in termini di Postumi, qui siamo davanti a un tradizionalissimo vino rosso (con i Targaryen può essere solo rosso), ma servito da un sommelier con tanto di calice personalizzato e originale.

La trama di Fuoco e sangue

All’interno di questo voluminoso libro di ben 707 pagine è raccontato il primo secolo di dominazione dei Targaryen su Westeros. Si va dalla conquista di Aegon, Visenya e Rhaenys all’inizio del regno di Aegon III, passando per re crudeli (Maegor Il Crudele), re longevi e pacifici (Jaehaerys Il Conciliatore) e guerre civili.

Chi ha letto o visto il Trono di spade conosce la famiglia tramite il personaggio di Daenerys, i suoi fratelli e tutto ciò che i vari personaggi dicono a questo proposito. Si sa che si tratta di una casata potente formata da uomini e donne valorosi/e in grado di cavalcare i draghi. Il legame con queste bestie meravigliose e terribili aveva permesso ai Targaryen di impossessarsi dei Sette Regni sconfiggendo gli altri lord del luogo. Tuttavia, il sangue dei draghi sembra portare con sé anche una maledizione. Si ripete spesso che ogni volta che un Targaryen viene al mondo gli dei lanciano una moneta per vedere se uscirà fuori una persona buona o una folle. Con Daenerys e i fratelli abbiamo avuto modo di vederlo, ma solo un resoconto dettagliato e puntuale di tutte le vicende storiche della famiglia poteva spiegarci meglio tutto quello che fino ad ora abbiamo solo immaginato.

Fuoco e sangue vuole essere una cronaca precisa e dettagliata della storia della famiglia, mettendone in luce le glorie e le debolezze che hanno caratterizzato le sue sorti altalenanti.

Un manoscritto di Westeros

Data la grande mole di eventi da raccontare – stiamo parlando di più di due secoli e mezzo di stirpe -, Martin non avrebbe potuto sviluppare un romanzo simile al Trono di spade. Sarebbe stata un’opera mastodontica che, conoscendo i suoi tempi di scrittura, non avrebbe mai visto la luce. Inoltre, non avrebbe avuto niente di particolare o di diverso da qualsiasi altro libro da lui scritto. Il colpo di genio è stato scegliere di raccontare questi eventi come se si trattasse di un’opera storica tramandata attraverso un manoscritto e scritta a partire dalla lettura di molteplici fonti.

Martin adotta un procedimento simile a quello scelto da Manzoni nei Promessi sposi: finge di essere uno che trascrive una storia parlandoci anche delle difficoltà nel reperire informazioni attendibili o dimostrabili. Per raccontare della Danza dei Draghi, ad esempio, il narratore ci dà informazioni sulle varie fonti da cui ha attinto dandoci anche i nomi degli autori e i titoli delle opere. Si serve delle testimonianze dei maestri e anche del resoconto piccante e oltremodo violento del buffone di corte Fungo riportandoci i diversi punti di vista ed esprimendo opinioni personali su ciò che bisognerebbe considerare vero e cosa no.

Ad un certo punto del volume, si parla anche della difficoltà nel ritrovare la versione originale dei manoscritti visto che, copia dopo copia, la maggior parte è stata compromessa.

“Nel corso degli anni e dei secoli, man mano che il libro veniva copiato e ricopiato, vi si insinuarono molte modifiche e correzioni. I maestri che lavorano alla cittadella come copisti sono rigorosamente addestrati a riprodurre l’originale parola per parola, ma pochi scribi laici sono altrettanto disciplinati”.

“Fuoco e sangue” di G. R. R. Martin

I filologi ameranno particolarmente questo passo che altro non fa se non riprendere la storia del nostro Medioevo.

Questo espediente narrativo è ciò che dona originalità al libro e colloca Martin di buon diritto tra gli scrittori e le scrittrici più importanti dell’età contemporanea. L‘autore ha avuto il merito di incrociare il fantasy tolkeniano con i gusti del pubblico moderno. Le sue storie sono epiche, come Il Signore degli Anelli, ma anche piene di realismo. Si nutrono tanto del nostro passato quanto dei miti e delle leggende. È riuscito a creare un universo alternativo proprio come quello di Hogwarts e della Terra di Mezzo che sembra vivere di vita propria. Tutti i volumi illustrati, le cartine e le storie di contorno lo dimostrano.

I personaggi

Una narrazione storica di questo tipo lascia da parte l’approfondimento psicologico dei personaggi di cui si parla. I monarca che si succedono sul trono di spade vengono raccontati attraverso quanto si è raccontato di loro, per aneddoti e, soprattutto, tramite le loro azioni.

C’è da dire che è difficile entrare in empatia con gli uomini e con le donne che vengono presentati. Se seguendo la serie House of the Dragon è piuttosto semplice farsi stare simpatici o antipatici i vari personaggi, nel libro è diverso. Tuttavia, questo non rende la vicenda meno appassionante, né manca l’interesse nei confronti di quello che succede. Credo che la grandezza del libro sia anche questa: non ti appassioni ai personaggi (su cui è costruita una buona parte della narrativa contemporanea), ma alle dinamiche della famiglia, a quanto succede. D’altra parte, la protagonista è proprio la casata dei Targaryen e la sua maledizione.

Lo stile

Martin sa scrivere e sa farlo bene. Non solo ha individuato la giusta chiave per raccontare la storia di questa famiglia, ma è riuscito anche a rendere avvincente un testo di 707 pagine. L’autore gioca con la sospensione del racconto, con le anticipazioni, con i rimandi al passato e anche con i modi di dire popolari. Lo stile è scorrevole, dinamico e non mancano le espressioni più liriche e più letterarie. Mi è capitato di notare anche dei rimandi al mondo dell’epica classica ad esempio quando vengono elencati tutti i draghi presenti al momento dello scoppio della guerra tra Rhaenyra e Aegon II. Questo catalogo dei draghi mi ha ricordato quello delle navi presente nell’Iliade.

L’autore è anche particolarmente generoso con i suoi lettori e le sue lettrici poiché non dà mai nulla per scontato e non pretende sforzi di memoria. Consapevole che non è semplice orientarsi nella parentela dei Targaryen e che i personaggi sono tanti e i nomi pochi, ripete spesso delle informazioni anche in maniera sintetica.

Chi dovrebbe leggere Fuoco e sangue

Chiunque ami i libri fantasy non può non prendere in mano Fuoco e sangue di Martin. La storia al suo interno, anche se non canonica, delinea i tratti di un mondo inventato che, a leggerlo, sembra davvero simile al nostro. Se non fosse per i draghi e i racconti di magia, sarebbe difficile non considerarlo come un romanzo storico. Il modo particolarissimo in cui è narrato lo rende perfetto anche per gli e le amanti della lettura. È indicato anche per tutti quelli che non riescono ad aspettare due anni per vedere che cosa succederà tra Aegon e Rhaenyra. Il libro, a differenza della serie, non dà risposte certe sugli avvenimenti, né permette di approfondire motivazioni o desideri dei vari personaggi. Rappresenta un modo del tutto alternativo di raccontare una stessa storia. Proprio per questo, chi ha amato il prodotto televisivo dovrebbe conoscere anche quanto raccontato in queste pagine.

La storia che ci si trova davanti è cupa, crudele, angosciante ma ti cattura e ti fa venire voglia di perderti all’interno delle pagine. Speriamo davvero di poterne leggere il seguito.

Federica Crisci

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Federica Crisci
Sono laureata Lettere Moderne perché amo la letteratura e la sua capacità di parlare all'essere umano. Sono una docente di scuole superiori e una SEO Copy Writer. Amo raccontare storie e per questo mi piace cimentarmi nella scrittura. Frequento corsi di teatro perché mi piace esplorare le emozioni e provare a comprendere nuovi punti di vista. Mi piace molto il cinema, le serie tv, mangiare in buona compagnia e tante altre cose. Passerei volentieri la vita viaggiando in compagnia di un terranova.
fuoco-e-sangue-recensioneLe vicende della famiglia Targaryen raccontate come se avessimo tra le mani un libro di storia. Non c'è approfondimento psicologico dei personaggi, ma parlano le testimonianze e i resoconti. Martin sa creare un mondo a metà tra l'epicità e il realismo e si dimostra uno dei migliori tra scrittori e scrittrici del nostro tempo.

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