Un altro giro (Druk in lingua originale) è un film del 2020 diretto dal regista danese Thomas Vinterberg.
La pellicola, durante la serata degli Oscar 2021, ha vinto la statuetta al miglior film in lingua straniera.
Un altro giro, la trama
Martin, un professore di storia in una scuola superiore, scopre che le persone che lo circondano – i suoi studenti, i suoi amici e persino sua moglie – lo trovano noioso. In passato Martin, quando era più giovane, è stato un docente brillante e un marito appassionato, ma ora ha perso tutta la sua vitalità.
Una sera mentre Martin è a cena con i colleghi e amici Tommy, Nicolaj e Peter, anch’essi demotivati dalla routine della vita quotidiana, decide con loro di portare avanti un esperimento. I quattro vogliono dimostrare che la teoria dello psichiatra norvegese Finn Skårderud, secondo cui il corpo umano nascerebbe con un deficit alcolico pari allo 0,05% sia vera. Di conseguenza stabiliscono che dal giorno successivo assumeranno piccole quantità di alcol per colmare questo deficit e per migliorare il proprio rendimento professionale e la vita privata.
Martin perfeziona il metodo ispirandosi a Ernest Hemingway, il quale avrebbe detto che se un essere umano smette di bere alle 20:00 trova una sorta di equilibrio tra lavoro, vita privata e alcol. I quattro andranno così avanti con l’esperimento finché non decideranno di aumentare ulteriormente il tasso alcolico nel sangue, con conseguenze disastrose.
È inevitabile infatti che il bere rovini le carriere, i matrimoni e le relazioni in generale.
Un altro giro, la recensione
Vinterberg dirige un film sublime, affrontando un tema delicato in modo provocatorio. In Un altro giro, seppur siano evidenti le conseguenze dell’abuso di alcol, la regia offre anche un punto di vista inedito: bere moderatamente può aiutare a migliorare i propri rapporti sociali, a sentirsi a proprio agio in situazioni difficili, a eliminare le proprie ansie.
Vediamo una scena, per esempio, in cui un professore incoraggia un proprio studente a bere un goccio prima dell’esame in modo tale da sciogliere le preoccupazioni e, di conseguenza, la lingua.
Vinterberg parla allo spettatore della libertà di scelta, della possibilità di seguire il proprio istinto anche se si rischia di andare contro le convenzioni socialmente accettate. Un altro giro infatti non è un film drammatico, ma una pellicola che ci spiega le conseguenze tragi-comiche dell’assunzione di alcolici. Delicato e dolcissimo è il finale in cui Martin vola libero.
Il mio voto è quattro stelle su cinque.
Un altro giro, il remake
Un altro giro – Another Round in inglese – ha vinto l’Oscar al miglior lungometraggio internazionale, dopo aver trionfato nella stessa categoria ai Bafta. Del film sarà prodotto un remake in lingua originale inglese in cui il protagonista, interpretato magistralmente nella versione originale da Mads Mikkelsen, sarà Leonardo Di Caprio. Non è stato confermato nessuno come regista, né come sceneggiatore. L’unica cosa certa è che Vinterberg non sarà coinvolto in questo progetto, nonostante abbia già girato film in lingua inglese in passato.
Valeria de Bari
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