“Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti.”
Dracula
Regista: Francis Ford Coppola
Genere: drammatico, horror, sentimentale
Sceneggiatura: Jamers V. Hart
Cast: Gary Oldman, Winona Ryder, Anthony Hopkins, Keanu Reeves
Paese: Stati Uniti
Anno: 1992
Quanto poteva essere complesso trasformare uno dei più celebri romanzi epistolari dell’orrore in un cult del cinema? Tale impresa viene perseguita da Francis Ford Coppola, che prende in mano la cinepresa e rende Dracula il principe dell’amore, oltre che del male. Il cast stellare aiuta il regista nell’impresa: Gary Oldman è un Dracula affascinante e sensibile, quanto spietato e assetato di sangue; la diva dell’epoca – Winona Ryder – è la virtuosa e coraggiosa Mina; Keanu Reeves è un inaspettato Jonathan Archer; Anthony Hopkins interpreta infine il genio nudo e crudo di Van Helsing. Certo, potrei anche dirvi che Monica Bellucci è stata scelta come moglie di Dracula per una scena hot con Keanu Reeves, ma diciamo che questo mi sembra più un vanto sul curriculum dell’attrice che un reale valore aggiunto alla pellicola.
Il mito di Dracula dal libro al film
Il Romanzo di Bram Stoker (1897) è composto esclusivamente da lettere e in tutta onestà vi dico che l’ho trovato sempre un po’ difficile da digerire, specialmente in lingua originale. Il merito di Coppola è di riportare sul grande schermo una doppia narrazione: una più squisitamente cinematografica, inframezzata dalla lettura dei vari diari dei protagonisti nelle scene di passaggio. Questo espediente consente al regista di conservare nel film il dettaglio che ha reso celebre il romanzo e di snellire il flusso del racconto. A rendere Dracula ancora più coinvolgente c’è il tocco del regista, specialmente nelle scene più cruente: Coppola decide di guardare (e inquadrare) con gli occhi del killer, quindi la cinepresa spesso si avventa sulle vittime come se lo spettatore fosse in prima persona il carnefice. Il tutto, naturalmente, affiancato da una colonna sonora impeccabile a cura di Wojciech Kilar.
L’umanità del mostro interpretato da Gary Oldman
Dracula è una delle figure più celebri per gli appassionati di film dell’orrore: il tema del vampirismo è diventato negli ultimi anni talmente famoso da conquistare anche le serie tv, basti pensare a Buffy L’Ammazzavampiri o a The Vampire Diaries. Il merito di questo film è quello di tirare fuori l’umanità del mostro, andando a toccare le corde del cuore. Un cuore che magari ha smesso di battere, ma che non ha dimenticato cosa vuol dire amare. Accade quindi che Dracula, mentre ospita Archer nel suo castello, vede la foto di Mina: la donna è identica alla sua antica principessa Elisabetta, uccisa con l’inganno dai turchi dopo che Dracula aveva sterminato il loro esercito per difendere la Chiesa. Da questo inganno nasce l’allontanamento di Dracula da Dio, che poi è anche il leit motiv del film. Lo stesso Dracula ribadisce più volte il tradimento subito: è un uomo ferito e solo che vaga sulla terra da quattro secoli con l’unico scopo di vendicarsi. L’incontro con Mina, però, cambierà tutto: più volte il conte si tirerà indietro e non vorrà morderla per non condannarla ad una vita di tenebra. Sarà questo amore inaspettato a sciogliere i nodi nel cuore del vampiro, a farlo riconciliare con Dio per poi morire in pace.
Un amore che… risveglia anche i morti
Tra un morso e un omicidio, insomma, il vero protagonista di questa storia è l’amore tra Mina e il Conte. Questo sentimento travolgente impatta nelle coscienze di entrambi i personaggi. Mina, la timida maestrina che vuole sposare Jonathan, col conte scopre la sua natura passionale di donna: nel film assistiamo ad una crescita furiosa del personaggio, protagonista indiscusso reso assolutamente impeccabile dalla bravura di Winona Ryder. D’altra parte il conte, appena si avvicina a Mina, è convinto di renderla vampira per stare con lei per sempre: mentre sta per morderla si rende conto di non poterlo fare. In quel momento inizia un corteggiamento meraviglioso, un’attrazione fatale che avvicina i due personaggi legandoli per sempre. Proprio questo legame, così lontano dagli schemi sociali, sembra essere l’unica cosa che va oltre tutto e tutti: la morte, i crimini, il giudizio, persino il matrimonio. L’amore che lega Mina al conte è incondizionato anche quando la donna scopre che è proprio lui ad aver ucciso la sua migliore amica Lucy. Dracula ha fatto sentire Mina viva per la prima volta tirandola fuori dalla vita ordinaria in cui era ingabbiata. Questo è un regalo eterno, più forte di ogni logica, che Mina non può dimenticare.
Sesso e Vampirismo
Da sempre il vampirismo è associato alla sessualità: basti pensare che lo stesso morso è una penetrazione di denti nella carne. Nel film di Coppola le scene sensuali sono molte e soprattutto decisamente morbose. Dalle tre vampire che abusano di Jonathan a Dracula in veste di uomo lupo che possiede Lucy in giardino, il film non lascia davvero spazio all’immaginazione. Il lato oscuro del vampirismo e del male è legato quindi alla libido e alla seduzione: una parte dell’esistenza che non può essere ignorata. In tal senso il film oscilla tra bene e male, virtù e vizio, luci ed ombre. Il contrasto è forte, ma l’approccio non è mai bigotto. Il dettaglio che mi ha incuriosita sempre è quello legato alla totale assenza di gelosia: se Jonathan viene praticamente abusato dalle tre vampire (che hanno il potere di controllare la mente), mi sembra che Mina sia davvero innamorata del conte. Eppure, i coniugi Archer vanno avanti nel film consapevoli della reciproca infedeltà, ma considerandola quasi su livelli totalmente indipendenti tra loro: da un lato la passione, dall’altra il matrimonio.
Tre motivi per guardare il film
- Il cast è fantastico
- La storia è bellissima
- Le musiche sono meravigliose
Quando guardare il film
Quando avete voglia di un horror come si deve, oppure quando avete bisogno di credere nell’amore.
Alessia Pizzi
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