Il cigno nero: un thriller non convenzionale

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La perfezione non è soltanto questione di controllo. Si tratta anche di sapersi lasciar andare. Sorprendi te stessa e sorprenderai il pubblico. Trascendenza. Pochissimi ne sono in grado.

Titolo originale: Black swan

Regia: Darren Aronofsky

Cast principale: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder, Christopher Gartin.

Genere: drammatico/thriller

Produzione: USA

Anno: 2010

Il cigno nero (Black Swan) è un film diretto da Darren Aronofsky, presentato nel 2010 come film d’apertura del Festival del cinema di Venezia.

Il trailer

Il cigno nero, la trama del film

Nina (Natalie Portman) è una ballerina del New York City Ballet che passa la sua vita tra teatro e casa, dove l’aspetta una madre fin troppo ingombrante e assillante. Il sogno della protagonista si avvera quando il direttore artistico Thomas Leroy (Vincent Cassel) la sceglie per interpretare il doppio ruolo di Odette e Odile ne Il lago dei cigni.

Eterea e verginale Nina incarna perfettamente la castità e la limpidezza del cigno bianco e, con difficoltà, il sensuale e tenebroso cigno nero.
Nel frattempo da San Francisco arriva una ballerina, Lily (Mila Kunis) e Nina sarà trascinata in un vortice che la porterà ad affrontare estreme conseguenze, che non svelo per non rovinarvi la sorpresa.

Il cigno nero, la recensione del film

Black swan è un film che affascina, perché gli argomenti trattati avvolgono la pellicola di mistero. Fondamentalmente il film racconta la trasformazione di Nina da adolescente ad adulta, ma la narrazione della “formazione” della protagonista passa attraverso temi enigmatici.

Mi riferisco prima di tutto al tema del raddoppiamento della personalità di Nina, suggerito da una regia ossessivamente volta alla moltiplicazione di volti e corpi grazie all’uso di superfici riflettenti, come il ricorrente finestrino della metropolitana e lo specchio della sala da ballo.

Penso anche al tema della metamorfosi sviluppato da Aronofsky nel passaggio della protagonista dall’adolescenza all’adultità: Nina “si sveglia” e riconosce di avere una sessualità e una sensualità.
Questa scoperta determinerà un profondo conflitto interiore e il conseguente duplice sentimento di attrazione e repulsione per il proprio corpo. 
All’inizio del film Nina è una bambina nel corpo di un’adulta, come ci suggeriscono l’arredamento della sua camera, le pareti rosa con disegni fiorati, il carillon, i pupazzi e la scenografia in generale.
Ma l’adolescente cresce e la sua trasformazione morale e fisica è spiegata con la sua rivolta contro gli oggetti di scena che rimandano all’infanzia: i peluches gettati nella spazzatura e le figure animate, disegnate da sua madre, le cui bocche pronunciano ossessivamente “la mia bambina”, che vengono distrutte dalla ballerina in un impeto di rabbia.

3 motivi per guardarlo:

  1. Black swan è una pellicola “delirante” con una regia enigmatica e affascinante: è frequente ad esempio l’uso di semi-soggettive, per le quali lo spettatore non guarderà esattamente con gli occhi del personaggio ma gli è così vicino da non avere la percezione né dell’oggettività né della soggettività del suo vedere.
  2. L’interpretazione patemica degli attori e di Natalie Portman, che ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista, su tutti.
  3. L’originalità di un thriller che si distingue per essere un esempio non convenzionale del genere.

Quando vedere il film:

In un momento in cui si ha voglia di affrontare tematiche disturbanti e immagini che potrebbero causare turbamenti emotivi. Se si è molto sensibili si consiglia la visione pomeridiana.

Ecco l’ultima uscita del cineforum!

Valeria de Bari

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Valeria de Bari
Sceneggiatrice, chitarrista, poetessa, pittrice: quello che sogno di diventare da grande. Ops ... sono già grande. Amo la musica (soprattutto il punk, il rock e le loro derivazioni), le immagini-movimento e l'arte del racconto (o come si dice oggi lo "story telling"). La mia vocazione è la curiosità. That's all folks

3 Commenti

  1. Bellissimo articolo! Il Cigno Nero è uno dei miei film preferiti! Mi è soprattutto piaciuto come sia stato sviluppato il rapporto tra la protagonista e la madre tirannica ed esigente… Per certi versi mi ha ricordato molto La pianista di Haneke, cosa ne pensi?

  2. Grazie Lorenzo!
    Sì per certi versi sì, ma per molti altri no. Per esempio sono molto diverse le conseguenze che ha la possessività delle madri sull’evoluzione caratteriale delle figlie (nonostante entrambe siano delle persone represse, su questo sono assolutamente d’accordo).

  3. Uno dei miei film preferiti in assoluto… consiglio anche Perfect Blue, film d’animazione giapponese che è molto simile a questa pellicola!
    Grazie dell’articolo, Valeria!

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