Billy Elliot: la voce di intere generazioni, da più di 20 anni

Billy Elliot, scena del film
Scena da Billy Elliot - Fonte Wikipedia

Regista: Stephen Daldry

Sceneggiatura: Lee Hall

Cast Principale: Jamie Bell, Gary Lewis, Julie Walters

Nazione: Regno Unito, Francia

io non ti avrò potuto vedere né crescere, né ridere, né piangere, né urlare. Ma tu sii sempre te stesso. Io ti amerò per sempre

I sogni non devono mai essere messi in un cassetto: è questo quello che insegna la storia di Billy Elliot, il film di debutto del regista Stephen Daldry, uscito al cinema nel 2000, ben 22 anni fa, ma ancora oggi un grandissimo cult.

All’epoca, il lungometraggio è stato annunciato come il più grande film britannico dai tempi di Full Monty, arrivato nelle sale nel 1997, e per molti critici è stato proprio così. La storia del giovane Billy ha appassionato decine di generazioni, portando con sé innumerevoli valori, una storia di coraggio e rivincita nella quale molti di noi possono ritrovarsi.

La storia di Billy Elliot

Il personaggio di Billy Elliot si può dire sia stato nella vita di tutti noi negli ultimi 20 anni, con ottime ragioni, visto che si parla di un giovane che distrugge le regole della sua società per inseguire il suo sogno più grande: ballare.

Quando l’undicenne Billy (interpretato da Jamie Bell) si imbatte in una lezione di danza locale, che avviene proprio dove si trova il suo club di boxe, qualcosa nella magia dei movimenti cattura la sua immaginazione e presto abbandona i guantoni per intrufolarsi alle lezioni della signora Wilkinson.

Con un occhio acuto per il talento, l’insegnante si accorge subito che Billy ha un talento innato per la danza. Ma Billy è ostacolato dal padre e dal fratello, figli di una società patriarcale in cui l’uomo deve essere visto come forte e lavoratore.

La storia si sviluppa sullo sfondo dello sciopero dei minatori del 1984-5, che colpisce tragicam ente l’intero villaggio dove il giovane Billy vive con la sua famiglia.

Ben presto, nonostante la resistenza della sua famiglia, la sig. Wilkinson riesce a far fare a Billy un’audizione con la Royal Ballet School di Londra.

Il villaggio impara a superare i propri pregiudizi infondati e, insieme al padre di Billy, viene a sostenere il sogno di Billy di diventare un ballerino, mentre il giovane protagonista sfida le probabilità ed è finalmente accettato alla Royal Ballet School.

Parlare ad ogni generazione: il messaggio brillante di Billy Elliot

Il film d’esordio di Stephen Dadlry, che è stato nominato per ben 3 premi Oscar, ha una caratteristica molto particolare, che non si trova in molti film: ovvero parlare ad ogni generazione.

Questo lungometraggio diventato cult ormai da decenni, infatti, si riferisce a molteplici età tramite i suoi personaggi: abbiamo la nonna di Billy, che ne ha viste di tutti i colori nella vita e che rappresenta quel mondo che ora non c’è più; c’è poi lo stesso Billy, la nuova generazione che sogna di infrangere le regole; il padre di Billy che rappresenta la classe media, delusa dal governo.

Come spettatori, riusciamo a vedere il mondo raccontato nella pellicola tramite gli occhi dell’undicenne Billy Elliot, che è alle prese con la morte della mamma ma anche con un mondo che si sgretola avanti a lui e che, con le sue forze, vuole sfidare.

Il coraggio di essere “diversi”

Un tema che resta ancora oggi, nel 2022, molto attuale e che riscontriamo in Billy Elliot è, di certo, l’importanza dell’essere diversi.

Si può dire che Billy Elliot è, forse, la prima narrativa per ragazzi che dice “Ok, va benissimo essere diversi”, un messaggio che ha un impatto fortissimo sul pubblico, anche nel mondo moderno in cui viviamo oggi.

Un racconto quello di Billy che vuole aprire la mente del pubblico, facendo cadere gli stereotipi che alcune tradizioni culturali hanno inculcato nella mente di tutti. In questo caso, parliamo del fatto che un ragazzo si innamora della danza classica e, nonostante i pregiudizi, riesce a fare successo realizzando il suo sogno.

Possiamo dire, quindi, che Billy Elliot è il grido di intere generazioni che, nonostante il passare degli anni, delle innovazioni e di una cultura che (in teoria) progredisce, tentano di ambientarsi in un mondo che gli mette costantemente i bastoni tra le ruote.

Billy insegna una cosa importantissima: mai arrendersi, credere nelle proprie idee e andare avanti sempre, nonostante il mondo sembri girare contro di noi.

Tre motivi per guardare il film

  • La formidabile interpretazione del giovanissimo (all’epoca) Jamie Bell
  • La storia, vi farà emozionare e commuovere
  • La colonna sonora, mix di generi rock, punk e musica classica

Quanto guardare il film

Se non avete in mente cosa guardare una sera dopo cena, segnate questo titolo, non ve ne pentirete.

Ilaria Scognamiglio

Non perdete il nostro cineforum, ecco l’ultimo pubblicato:

Le immagini contenute in questa recensione sono riprodotte in osservanza dell’articolo 70, comma 1, Legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio. Si tratta, infatti, di «riassunto, […] citazione o […] riproduzione di brani o di parti di opera […]» utilizzati «per uso di critica o di discussione», nonché per mere finalità illustrative e per fini non commerciali. La presenza in CulturaMente non costituisce «concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera».

IL VOTO DEL PUSHER
Regia
Sceneggiatura
Interpretazioni
Area tecnica (trucco, costumi, luci, effetti speciali)
Ilaria Scognamiglio
Appassionata di cinema, social media manager, lettrice accanita.
billy-elliot-recensione Regista: Stephen Daldry Sceneggiatura: Lee Hall Cast Principale: Jamie Bell, Gary Lewis, Julie Walters Nazione: Regno Unito, Francia io non ti avrò potuto vedere né crescere, né ridere, né piangere, né urlare. Ma tu sii sempre te stesso. Io ti amerò per sempre I sogni non devono mai essere messi in un cassetto:...

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui