È quasi Natale. C’è chi ha iniziato a fare il countdown subito dopo Ferragosto, chi ha ultimato tutti i regali nel giorno del Black Friday e chi ha prenotato volo e albergo per andare chissà dove a festeggiare la 2021esima nascita del bambin Gesù.
Da un mese a questa parte è praticamente impossibile non ritrovarsi coinvolti nella consueta follia natalizia: in città ci sono i mercatini; le strade sono decorate di rosso, oro e argento; nei centri commerciali ci sono delle imperdibili offerte sugli elettrodomestici; siamo perseguitati dalle solite canzoni di Mariah Carey e Michael Bublè che abbiamo anche involontariamente imparato a memoria.
Uhhhhhh uhhhh baby!
Tutte le tradizioni sono importanti e, per questo, come ogni anno io mi sono trasformata nell’incredibile Grinch.
Sì perché se voi a Natale siete tutti più buoni, io invece divento cattiva … cattivissima. Io non sopporto il Natale per questi motivi.
Il palinsesto televisivo
La programmazione televisiva interrompe la sua linearità. Del palinsesto non si capisce più nulla. Ergo ora dobbiamo aspettare il 15 gennaio per la prossima puntata dello show televisivo di turno che amiamo. Vi rendete conto? Siamo stati lasciati con un cliffhanger da infarto e solo tra un mese potremo avere la risposta alle nostre domande esistenziali del tipo Brooke e Ridge torneranno insieme?!? Soprattutto come farò a stare tre settimane senza Maria?
Ah le strenne. E va bene dai riguardiamoci Una poltrona per due e tutti i film romantici natalizi.
Le cene di saluti
Poi c’è il cibo. Come se non bastassero i lauti pranzi con i propri parenti, durante le feste dobbiamo partecipare alle cosiddette “cene di saluto”. Noi che il Super green pass ce l’abbiamo.
Con certa gente non ci si frequenta mai durante l’anno ma puntualmente ci si vede per Natale. Ma che senso ha? Molte persone le rivedremo per la cena di saluto di Natale 2022. Nel frattempo la bilancia ringrazia.
La gara sui social
Su Instagram parte la gara a chi ce l’ha più grosso, più colorato, più illuminato. Sto parlando dell’albero. La bacheca diventa monotematica. Che noia. E comunque il più bello è sempre il mio, anche se decoro solo la metà visibile, fotografabile e instagrammabile.
(Da qualche anno è partita anche la gara a chi lo fa prima. Io per esempio l’ho fatto il 21 novembre, ma Chiara Ferragni mi ha comunque battuta sul tempo!).
E a Capodanno cosa fai?
Io odio questa domanda. Ma poi perché a Capodanno dovrei fare per forza qualcosa? A Capodanno mi sveglio, faccio colazione, ciondolo per casa, pranzo, mi siedo sul divano per un binge watching delle migliori serie tv in streaming, ceno, dormo esattamente come ogni anno. Forse quest’anno rivedo per la terza volta Strappare lungo i bordi.
Eppure a me il Natale piaceva tantissimo quando ero una bambina. Amavo banchettare con i miei parenti a casa della nonna: a tavola eravamo almeno in venti persone e i pranzi duravano sei ore. Forse è da quando la nonna se n’è andata che ho iniziato a odiare il Natale, perché il calore di quei pranzi non tornerà più.
Se ne è andata il sei dicembre, quando da me si festeggia San Nicola, il nostro Babbo Natale. Da quel momento a dicembre e soprattutto a Natale la sua assenza si fa dolorosa presenza. Neanche la milionesima visione de la Bella e la Bestia mi potrà consolare.
Valeria de Bari
Se avete ancora voglia di racconti brevi con l’atmosfera natalizia non perdete il racconto Comunque Natale.