“Chi avrebbe mai potuto amare…una bestia?”
Titolo originale: Beauty and the Beast
Regista: Gary Trousdale e Kirk Wise
Sceneggiatura: Linda Woolverton
Cast Principale (voci): Paige O’Hara, Robby Benson, Angela Lansbury, Jerry Orbach, Richard White, David Ogden Stiers
Nazione: USA
Il 13 novembre 1991, nelle sale cinematografiche statunitensi, usciva per la prima volta un classico della Disney, destinato a passare alla storia: La bella e la bestia, in onda in streaming sulla piattaforma Disney+.
La trama
Belle è una ragazza che vive in un paesino della campagna francese, insieme al bislacco padre inventore Maurice. La ragazza passa le sue giornate a leggere e sognare di vivere avventure, fuori dalla sua banale e ripetitiva vita. Intorno a lei molte persone non comprendono la sua originalità e la sua indipendenza, pur ammettendo la sua ovvia bellezza. Proprio per questo, è vittima della corte di Gaston, aitante cacciatore, nonché vanesio ed arrogante personaggio, sempre seguito dal suo devotissimo e goffo aiutante Le Tont.
Un giorno il padre, partito per una fiera, si perde nel bosco e cerca rifugio in un castello. Qui trova oggetti parlanti e pensanti che lo accolgono, ma anche una spietosa bestia (che sembra essere il padrone di tutto) che decide di imprigionarlo. Belle, capito che il padre è nei guai vedendo tornare a casa il cavallo da solo, va a cercarlo. Trovandolo e parlando con il padrone del maniero, stringe con questo un patto: se stessa in cambio del padre.
La sua prigionia possiede lunghi e strani momenti, stringendo amicizia con i vari servi/oggetti del castello e capendo che qualcosa di magico circonda quel luogo: una magia gotica, punitiva e misteriosa. Cambia lentamente anche il rapporto tra lei e la bestia, in maniera dolce e romantica…
La tecnica, le ispirazioni e le collaborazioni
Già dopo Biancaneve e i sette nani, Walt Disney voleva dedicare un film basato sulla favola di Jeanne-Marie Leprince di Beaumont. Grande ispirazione e gran spunto venne dall’omonimo film di Cocteau del ’46, da cui si presero alcuni ingredienti originali, come gran parte della trama, l’antagonista (che nel film si chiama invece Avenant) e i servi-oggetti parlanti e moventi. Servivano però altri elementi, qualcosa che rendesse l’opera maggiormente disneyana.
La prima cosa fu l’aspetto della bestia. Vennero creati non si sa quanti bozzetti: molti quali utilizzati nel corso della pellicola come gargoyle nel castello. Si decise poi, per renderla più vera, di creare una vera e propria creatura animalesca, quasi fosse una chimera. Glen Keane, l’animatore responsabile del burbero principe in veste selvaggia, raccontò che, per trarre ispirazione, si recava spesso allo zoo. Guardando, in vari movimenti, gli atteggiamenti di diversi animali, unì il corpo di un orso alla testa di un bufalo, contornandola con una criniera da leone, delle zanne da cinghiale e le zampe da lupo. Unica cosa che rimase umana furono gli occhi. I movimenti invece risultano più artistici: facile vedere nelle pose le statue di Rodin.
Belle invece fu completamente diversa dalle altre eroine della Disney. Per prima cosa, l’età. Belle ha quasi 20 anni, facendola diventare la principessa Disney…più anziana di tutte: le altre sono quasi tutte adolescenti, se non bambine. Dopo il successo de La Sirenetta, si volle tornare ad avere una protagonista ribelle e sognatrice. Si prese spunto infatti da Kathrine Hepburn e la sua Jo in Piccole donne nella pellicola del ’33, cercando di unire il suo spirito anticonformista a quello di altri personaggi cinematografici: come non paragonare il suo sfogo della voglia di avventure in un campo collinare vicino casa sua al primo canto di Julie Andrews/Maria in Tutti insieme appassionatamente?
Per creare il film furono necessari ben quattro anni. Si riprese un vecchio “trucco” vincente di altre fortunate pellicole, ad esempio La spada nella roccia, come lo scegliere ad uno sceneggiatore allo storyboard (cioè la sequenza delle tavole disegnate); unendolo alle grandi tecnologie già usate ma non così in voga, come la computer grafica (meglio nota come Computer Animation), per donare sensazionalità non solo a scene magiche, quanto ad alcune più romantiche, come quella del ballo.
Il successo
Il film piacque subito al pubblico, anche per le voci che davano vita agli oggetti. Il candelabro Lumiere e la teiera Mrs Bric, in americano, ad esempio, erano doppiati da Jerry Orbach e Angela Lansbury; mentre la canzone finale sentiva la voce di Celine Dion. Anche la critica però applaudì. Il film era bello e diverso dagli altri: era un Disney, un cartone, ma aveva qualcosa di particolare.
I riconoscimenti non mancarono, tra cui 3 Golden Globe, ma il più grande avvenne nel 1992, quando venne candidato a 4 categorie di Oscar. La bella e la bestia concorse con ben tre canzoni alla categoria della Miglior Canzone, vincendone uno (Beauty and the Beast); al Miglior Sonoro; alla Miglior Colonna Sonora, aggiudicandosi la statuetta; e (più importante) al Miglior Film, diventando il primo lungometraggio animato nella storia del Cinema ad essere candidato a questa categoria. Immaginiamo che riconoscimento potesse essere questa candidatura? Ad essere ammessi erano solo 5 pellicole: neanche Biancaneve e i sette nani arrivò a tanto. Lo si scelse ad altri che divennero dei Cult, come Thelma & Louise, Hook-Capitan Uncino; concorrendo insieme a Il principe delle maree e il futuro vincitore Il silenzio degli innocenti.
3 motivi per vedere il film
- il prologo
- la colonna sonora
- come tutti i Disney, insegna a credere nei sogni
Quando vedere il film
D’inverno, con qualcosa di caldo da bere e una coperta. Non ha età.
Francesco Fario
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