L’eredità di Gilmore Girls

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Ne abbiamo parlato mentre attendevamo con trepidazione i quattro episodi speciali su Netflix ripercorrendo tutte e sette le stagioni. E poi ancora quando finalmente l’ottava stagione è stata rilasciata: volevamo scoprire il finale tanto atteso firmato dalla creatrice Palladino (ma soprattutto confermare i sospetti sulle famose “4 Final Words”).

Ora che tutto si è concluso (almeno per coloro che hanno finalmente visto tutte le 8 stagioni) è arrivato il momento di trarre le conclusioni. Perché se Gilmore Girls, il nostro “Una mamma per amica”, ha conquistato così tanti fan, un motivo ci sarà. O forse più di uno.

Cosa mi è piaciuto

  • Il riscatto di Emily Gilmore
  • L’idea geniale di Jess
  • Il corto di Kirk e Petal

Cosa non mi è piaciuto:

  • L’eterna indecisione di Lorelai e Rory
  • Troppa Musica e troppe Canzoni
  • La lunghezza degli Episodi

Il Riscatto di Emily Gilmore

Nell’ottava stagione Emily entra a far parte delle team Gilmore Girls creando una sorta di triade. E’ stato assolutamente affascinante vedere lo sviluppo nel tempo di questo personaggio. Da matrona bacchettona, Emily è diventata una donna schietta e libera dalle convenzioni. Quando? Quando Richard, suo marito, è morto. Emily non rinnegherà mai il suo amore per lui, a cui manda un bacio ogni sera prima di dormire, ma lancia un messaggio davvero speciale a tutte le donne, molto più di Lorelai e Rory. Dopo cinquant’anni di matrimonio, dopo aver accantonato una laurea in Storia Moderna per fare la Signora di alta classe come era previsto nelle retrograde famiglie perbene, Emily si libera. Non ha bisogno di un altro uomo. La scena in cui l’amico di famiglia (che Lorelai ritiene il suo nuovo compagno) le dice che non può più portarla al museo per un impegno improvviso è stata assolutamente eloquente. Emily lo congeda in due secondi e al museo ci va da sola. Ma c’è di più. Nonna Gilmore si riscopre, tira fuori la sua cultura e si propone come guida per i bambini nel museo, ritirando fuori i suoi studi.

Lorelai e Rory nel Limbo

Rispetto a Lorelai, eterna bambinona, e a Rory, perennemente indecisa, Emily resta sempre un punto di riferimento. Nel bene e nel male. Devo ammettere che non ho molto da aggiungere sulla coppia madre-figlia perché alla fine Lorelai si sposa dopo 9 anni di convivenza (e per capirlo deve tentare di fare un’escursione nella natura, che ovviamente alla fine non fa), e Rory è ancora in totale balìa di Logan: l’unica decisione intelligente in tutti e quattro gli episodi è quella di lasciarlo definitivamente, anche se credo che nel cuore di molte fan ci sia la speranza che un giorno lui si liberi della sua vita fatta di regole e alleanze matrimoniali per scegliere chi ama davvero, cioè la sua “Scheggia“. E la gravidanza di lei potrebbe essere un’ottima possibilità di riflessione. Nella mia testa rimane un quesito, spero legittimo: Lorelai ha passato una vita a sfidare le convenzioni per poi risolvere una crisi esistenziale chiedendo a Luke di sposarlo? L’unica cosa davvero realistica tra Lorelai e Rory, insomma, sembra la disoccupazione di Rory. Sarebbe stata davvero la prima giornalista che a 30 anni, nel 2016, riusciva a vivere di articoli ben pagati.

Jess e Luke: due certezze

Il Team Jess sarà rimasto molto deluso. Lui è ancora preso da Rory ma lei è tutta presa da Logan. L’influsso positivo del nipote di Luke è evidente anche quando le suggerisce di scrivere il libro sulla sua vita. Non mi stupirebbe se Jess alla fine decidesse di crescere il figlio di Rory, soprattutto se Logan non riuscisse a ribellarsi dalla sua famiglia.

Cosa dire invece di Luke? Luke è una certezza. Dopo anni da burbero sappiamo bene che quando si tratta di Lorelai e Rory diventa un tenerone. Il monologo che fa alla compagna quando crede che lo stia per lasciare è tanto esilarante quanto romantico. Quindi che dire? Lorelai sei una donna fortunata! (Ma quanto ti ci è voluto per capirlo?)

Delusioni e Disappunti

Un po’ triste la fine di Lane, che alla fine resta la ragazza di provincia che a trentanni fa la mamma e non ha alcuna ambizione. Resta assolutamente un personaggio oscurato da Rory, mentre Paris, nonostante le sue nevrosi, alla fine dimostra sempre la sua personalità prorompente.

Deludente la presenza di Sookie, che compare (come Dean) solo nell’ultimo episodio, “Winter”. Ci saremmo aspettati di più da una delle protagoniste della serie e invece possiamo solo contare tutte le torte che ha preparato per il matrimonio di Lorelai. Vogliamo parlare di Christopher poi? La sua presenza, tanto negli anni quanto negli ultimi episodi, è davvero irrilevante. Inoltre la sua figura incarna il futuro di Logan come padre del figlio di Rory. Déjà-vu!

Un piccolo tributo a Petal, il maialino di Kirk. Le sue grida mi hanno fatto sognare.

I quattro episodi finali complessivamente ci rendono malinconici. Ci fanno chiudere finalmente il cerchio, ci indirizzano verso un ipotetico futuro, ma alla fine dei giochi un’ora e mezza di puntata è troppo pensate, soprattutto se infarcita di musical e balletti.

Anche il matrimonio di Lorelai onestamente non mi ha convinto. Sembrava la sigla di un teen drama.

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Insomma “A Year in a Life” era necessario. Era assolutamente indispensabile per dare pace al cuore dei fan. Però forse si poteva fare di più. Emily Gilmore esclusa (non smetterò mai di ripeterlo).

Alessia Pizzi

Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

1 Commento

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