Resident Evil: The Final Chapter. Addio super Milla!

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Resident Evil: The Final Chapter. Addio super Milla!

Per ogni saga arriva sempre il momento dei saluti. Nel 2017 è la volta di dire addio a Milla Jovovich nei panni di Alice, l’eroina dark di Resident Evil.

Quando Resident Evil è arrivato sul grande schermo tutti i fan del gioco erano parecchio scettici, figuriamoci i cinefili appassionati di film di zombi. Dopo 15 anni e sei capitoli della saga è possibile affermare che si è trattato di un vero successo.

E i motivi sono svariati.

Il primo su tutti è Milla Jovovich. L’attrice ha reso la protagonista Alice una vera icona del girl power, creando un personaggio dalla bellezza angelica in antitetico contrasto con un’indole fortemente ribelle.

Si aggiunga il fatto che Resident Evil è un film d’azione. Non c’entra nulla con gli horror cult del genere, firmati da Romero. Inizialmente era un’apprezzabile peculiarità ma, nel corso degli anni, tale caratteristica è stata molto enfatizzata. Nell’ultimo film è predominante fino allo sfinimento.

Con una romantica composizione ad anello in Resident Evil – The Final Chapter Alice torna a Raccoon City, dove tutto è iniziato. Ha poco tempo per prendere dall’Alveare un antivirus che, circolando per via aerea, eliminerà dalla Terra il Virus T.

Le scene del film sono molto scure e per lo più tutte di combattimento. La trama è quasi inesistente, anche se c’è uno spunto davvero interessante sulle origini di Alice.

Il capitolo numero sei, quindi, chiude un po’ forzatamente tutta la storia. E’ percepibile la necessità di dare una conclusione ai fan, specialmente perché alcuni personaggi di rilievo come Ada e Leon non sono assolutamente menzionati, pur essendo protagonisti del finale del film precedente. Visto che Alice si risveglia tra le macerie della Casa Bianca, forse bisogna immaginare che siano morti proprio tutti e che lei sia l’unica superstite dell’avamposto.

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Perché vedere Resident Evil 6, oltre che per chiudere il cerchio?

Perché Milla come sempre regala degli scontri incredibili. Mentre lotta contro creature tremende sfoggiando mosse imprevedibili, l’unico pensiero del pubblico è: Forza, fallo a pezzi! 

L’eroina ha conquistato molti spettatori con la sua verve cupa e allo stesso tempo ironica, con il suo grande cuore, con i suoi occhi cristallini. Resident Evil ha portato al cinema un grande personaggio femminile affiancato da tante altre donne di valore, come la già menzionata Ada,  ma anche Jill e Claire, e dando molto meno rilievo ai personaggi maschili, se non come cattivi antagonisti o collaboratori smidollati.

Quest’ultimo capitolo accentua ancora di più la predilezione di Paul W.S. Anderson per il protagonismo femminile, specialmente quando gioca con il passato di Alice. Non dimentichiamo, poi, che è un film “tutto in famiglia”, visto che il regista è il marito di Milla e che la Regina Rossa, in questa ultima pellicola, è interpretata dalla figlia della coppia, una deliziosa Milla in miniatura.

Siamo dunque ai saluti. Nemmeno abbiamo finito di agitare le braccia e riporre i fazzoletti umidi in tasca che su Netflix già si vocifera l’arrivo di una serie tv dedicata a Resident Evil, forse proprio per solcare ancora una volta l’onda di un survival horror diventato un vero e proprio pilastro cinematografico.

Che dire, quindi, se non che la nostra super Milla, con i suoi salti mortali, ci mancherà.  E davvero molto.

Alessia Pizzi

Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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