La classifica dei film di Tim Burton

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Tim Burton è uno dei registi più famosi, leggendari, amati e riconoscibili in circolazione, autore di grandi film cult grazie alla sue poetica anticonvenzionale che ha gettato luce su figure ai margini della società.

Indubbiamente la sua vena artistica non è più ai livelli degli inizi, e forse proprio questa è un’ottima scusa per andare a rivedere e riscoprire TUTTI i suoi film. Ecco la classifica secondo CulturaMente!

18. PLANET OF THE APES (2001)

Le immagini qui sopra le vedete tutti, è questo vi fa capire il livello di baracconata. Lontanissimo dai fasti distopici dell’originale, o dal tono guerrigliero del reboot odierno, il tentativo di remake di Burton è un film sbagliato dal primo all’ultimo secondo.

17. ALICE IN WONDERLAND (2010)

Probabilmente è il film più sproporzionato nell’intera storia del cinema tra incassi ed effettiva qualità. Alice in armatura, Alice innamorata del Cappellaio, quel Cappellaio….fatemelo dimenticare.

16. MISS PEREGRINE E LA CASA DEI BAMBINI SPECIALI (2016)

L’ultima fatica di Burton è un manifesto del suo cinema: ci sono tutte le sue idee, tutta la sua messa in scena (persino la stop motion), tutte le sue tonalità e temi, ma c’è anche soprattutto la totale povertà di creatività raggiunta negli ultimi anni, il manifesto di un regista prigioniero di sé stesso.

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15. BIG EYES (2014)

Big Eyes è un film troppo sopra le righe per essere un biopic standard, e fin troppo normale per essere un prodotto puramente burtoniano. Un contrasto che non può generare nulla di buono.

14. LA SPOSA CADAVERE (2005)

In questa lunga classifica finisco spesso per ripetermi, ma Burton è sempre lo stesso, sceglie sempre quei temi e lo fa anche quando si avvicina al cinema d’animazione. Un film godibile che però non aggiunge una virgola a qualsiasi discorso, e semmai tocca anche un fastidioso autocitazionismo.

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13. DARK SHADOWS (2012)

Dark Shadows è un film che manca totalmente di sostanza, un puro divertissement annegato nei tratti caratteristi del regista. Perlomeno diverte e on annoia, e ha quell’atmosfera scanzonata del film che vorrebbe diventare instant cult senza riuscirci per cui è difficile sparare troppo contro.

12. BIG FISH (2003)

Ecco, forse questo è l’unico film di Burton diverso dai suoi canoni, sia come resa estetica che come direzione convenzionale dell’emotività. In tal caso, lo trovo un film che cade spesso nella forzatura e nel sentimentalismo telefonato.

11. BATMAN (1989)

E’ il film a cui tutti gli appassionati di fumetti devono, perché ha creato e lanciato il genere che va più di moda al momento. Ma è tutto sommato un film molto datato, molto scolastico, quasi stucchevole in molti passaggi superficiali. Almeno ci ha regalato una scenografia espressionista indimenticabile.

10. PEE-WEE’S BIG ADVENTURE (1986)

Il film d’esordio di Burton non è un suo progetto, ma un lavoro messo al servizio del personaggio comico di Paul Reubens. Ne esce fuori comunque una perfetta avventura comica e deliziosa, in cui il regista, creando una versione farsesca di Ladri di Biciclette, inizia a raccontare personaggi ai margini della società.

9. LA FABBRICA DI CIOCCOLATO (2005)

Per molti è stato sacrilego andare a ritoccare e rileggere un film classico e così importante per tante persone, ma il film rappresenta forse l’ultima esplosione di fantasia e creatività di Burton, un racconto dal grande cuore in cui le trovate visive si superano costantemente.

8. MARS ATTACKS! (1996)

Probabilmente il film più divertente sugli alieni mai realizzato in cui Tim Burton si avvale di un cast clamoroso per realizzare una storia esilarante, coinvolgente, incredibilmente ben fatta. L’istrionismo degli attori (su tutti Jack Nicholson qui addirittura in due ruoli) e del regista crea un’atmosfera scanzonata in cui gli alieni sono crudeli e pronti alla distruzione totale ma al tempo stesso si ride a crepapelle. E poi il finale, l’arma che si trova per uccidere gli invasori, è una delle migliori trovate mai pensate.

7. FRANKENWEENIE (2012)

Il film è un remake del cortometraggio in live action dello stesso Burton del 1984, un progetto quindi molto personale a cui ha dedicato grande attenzione: lo dimostra il suo tocco delicato, l’animazione fantastica, i personaggi talmente fuori dalle righe da risultare poi alla fine i più normali in circolazione. Questo, con estrema semplicità, è Burton ai massimi livelli.

6. IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW (1999)

Il mondo visionario di Burton è indubbiamente dark ma mai veramente gotico, perché sempre istrionico ed ironico. Sleepy Hollow è quindi la sua prima vera immersione nel genere, un film avvincente tutto d’atmosfera che pare uscito da un racconto di Poe.

5. SWEENEY TODD (2007)

Il fatto che sia un musical non deve ingannare lo spettatore, perché Sweeney Todd è soprattutto un ritratto horror della follia umana, in cui la ricostruzione magistrale dell’ambiente vittoriano si sposa al gusto puramente burtoniano in un connubio perfetto.

4. BATMAN RETURNS (1992)

Con pieno potere e controllo creativo, libero dalla pressione del primo film e dalla regole commerciali, Tim Burton realizza il miglior film della prima saga di Batman inserendo la storia del cavaliere oscuro nel suo universo fatto di diversità ed estremi: è il confronto tra due reietti della società, due mostri isolati da tutto e tutti, Batman e il Pinguino, il classico freak represso e solo della poetica di Burton. Ai due si aggiunge una scheggia impazzita come Catwoman, un personaggio vestito in latex dall’alto contenuto erotico. Il film trasuda burtonismo da tutti i pori, il look visivo è molto più che dark, ai confini del gotico, ed il regista sguazza nel suo territorio fatto di solitudine ed umiliazione. Violento, a tratti horror, mai più un film di Batman e un film sui supereroi in generale sarà così “strano”.

3. BEETLEJUICE (1988)

All’inizio della carriera è normale ci sia fantasia, creatività, energia, voglia di stupire e soprattutto spezzare le convenzioni del cinema. Beetlejuice nella sua anarchica libertà è tutto questo, una commedia dark come non se ne vedono tutti i giorni.

2. EDWARD MANI DI FORBICE (1990)

Il capolavoro di Tim Burton racchiude tutta la poetica dell’autore e gli elementi che lo hanno reso un regista così amato: una storia semplice quasi banale, in cui però il protagonista è un emarginato dalla società perché diverso, il classico freak burtoniano, un ragazzo che al posto delle mani ha delle forbici. Una vera e propria favole, divertente e piena di sentimento, tenera e spietata quando serve. La strepitosa performance di un giovane Johnny Depp, la creazione di un personaggio unico, fanno di questo film non solo uno dei migliori teen movie di sempre, ma anche un grande racconto morale per dare forza a tutti gli emarginati del mondo.

La recensione

1. ED WOOD (1994)

Ed Wood rimarrà nella storia del cinema come il peggior regista di sempre, autore dei film più brutti e trash mai realizzati, e per paradosso proprio questa sua incapacità e i suoi demeriti lo hanno reso immortale. Ci voleva l’eclettica coppia Tim Burton/Johnny Depp a far diventare la carriera di Ed Wood un’icona, un inno al cinema, alla disperata forza di volontà, all’ostinazione nel portare avanti i propri sogni, nonostante i risultati. Con uno splendido bianco e nero, e delle interpretazioni immense (Martin Landau nei panni di Bela Lugosi vinse uno degli Oscar più meritati mai consegnati), Burton continua con poesia ed eleganza il suo percorso che dà voce a personaggi minori, sconfitti dalla vita, reietti e diversi.

Emanuele D’Aniello

La filmografia di Tim Burton

Emanuele DAniello
Malato di cinema, divoratore di serie tv, aspirante critico cinematografico.

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