Dopo averci regalato un quarto e un quinto episodio degni di essere guardati, Tales of the walking dead chiude la sua prima stagione con un finale a sorpresa.
La Doña
La “donna” che dà il titolo all’episodio è una signora latina di mezza età, immersa tra erbe e candele, che ospita piuttosto a malincuore due ragazzi in casa sua nel cuore della notte. La convivenza non sarà affatto pacifica, specialmente perché la casa sembra infestata, specialmente dopo uno spiacevole evento tra la padrona di casa e gli ospiti.
Il sesto e ultimo episodio di Tales è una ghost story a tutti gli effetti, intrisa di superstizione religiosa. Ora potrei decidere di valutare l’episodio per quello che è, oppure per quello che non è.
Se dovessi scegliere il primo approccio potrei dire che è un racconto di fantasmi in cui si cerca in tutti i modi di lasciare lo spettatore confuso: la casa ospita davvero presenze maligne oppure sono i ragazzi a non starci tanto con la testa? Complessivamente l’episodio scorre e non annoia, molto probabilmente anche perché lascia basito chi guarda.
E qui arriviamo al secondo approccio, quello che il sesto episodio non è: ovvero una puntata dell’universo The walking dead. La curiosità che ci pervade durante la visione è mista alla perplessità di non vedere troppi zombie in giro. I non morti diventano marginali e devono lasciare spazio ai cugini “fantasmi”. Quindi la domanda che incalza per tutta la durata della puntata è: cosa sto guardando?
Magari è un effetto voluto, una decisione consapevole per stupire i fan con un horror ibrido. Ma che senso ha nell’universo della serie tv? Probabilmente nessuno, e un po’ mi dispiace perché la serie si era decisamente ripresa.
Che dire, quindi, di Tales: ottima fotografia e regia migliore della serie originale, ma in quanto a contenuti, a parte alcuni spunti interessanti, forse manca ancora quel fil rouge che sta alla base di ogni serie antologica che si rispetti.
Alessia Pizzi
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