Marco Mengoni allo Stadio Olimpico di Roma col tour #MarcoNegliStadi

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Foto di Andrea Bianchera

Se per molti fare il primo tour negli stadi significa essere finalmente “arrivati”, per Marco Mengoni è in realtà solo un nuovo passo verso un futuro ancora più grande.

In questi giorni molti giornalisti hanno scritto tante cose belle su Marco Mengoni, sul suo primo tour negli stadi e, in un articolo, anche sui suoi fan. Quello che ha detto una giornalista di Tv Sorrisi e Canzoni, che i fan di Mengoni sapevano “prima di lui quanto lontano potesse arrivare”, è assolutamente vero. Infatti i fan sono rimasti meravigliati alla notizia di un tour negli stadi, ma non sorpresi.

Il concerto

Le due date (tre se si include la data zero) hanno lasciato senza parole i fan, pieni di orgoglio e senza più lacrime nei dotti lacrimali.

La scaletta è stata una miscela perfetta di canzoni nei suoi 13 anni di carriera. Parte del merito è stato anche degli arrangiamenti del maestro e bassista Giovanni Pallotti, che lavora con lui ancor prima che Marco andasse a X-Factor.

Il concerto si è aperto con Cambia un uomo, prima traccia dell’ultimo album Materia (Terra) e primo singolo uscito per presentare il nuovo lavoro. Subito dopo, con grande shock per i fan, è partita Esseri Umani. Avviare il concerto con una canzone che canta “L’amore ha vinto, vince, vincerà” è un forte messaggio che Mengoni ha lanciato ed è un messaggio che lo rappresenta.

È una frase che rappresenta anche il suo percorso artistico e tutti i suoi traguardi raggiunti, perché è arrivato fin qui grazie all’amore dei suoi fan e grazie all’amore che lui ha messo in ogni suo progetto discografico.

Dopo le prime due canzoni, ha cambiato del tutto mood con l’ultimo singolo pubblicato, No Stress, il cui video è ispirato ad un videoclip di George Micheal, Flawless.

Super ospiti della serata sono stati Madame, Giuliano Sangiorgi e Gazzelle.

Giuliano Sangiorgi ha scritto la canzone Solo due satelliti che Marco ha registrato per l’album Le cose che non ho, in cui Sangiorgi ha fatto un cameo. Madame e Gazzelle hanno fatto un cameo in due canzoni dell’ultimo album di Mengoni.

Inoltre Gazzelle ha scritto per Marco anche Calci e Pugni, inedito inserito nell’album Atlantico On Tour. Tra i due è nata anche una forte amicizia, basata su stima reciproca e sulle origini comuni nel Lazio.

L’assenza di canzoni dell’album Solo 2.0 in scaletta ha lasciato un po’ delusi i fan, ma la presenza di alcune canzoni di Re Matto e di Dove si vola (l’album di cover di Marco a X-Factor con l’inedito omonimo), ha reso contenti i fan più fedeli e quelli della prima ora.

In particolare è stata bella la versione di un Marco più adulto di Psycho Killer. La cover è mille volte più bella cantata da lui che nella versione originale.

La data romana del tour #MarcoNegliStadi ha concretizzato ancora una volta il talento di Mengoni dal disco al live.

Marco Mengoni, per il suo primo breve ma intenso tour negli stadi, ha disegnato un palco che ha messo in risalto il talento di ogni musicista e artista sul palco con lui e anche la sua capacità di showman. O, come si usa anche dire, il suo essere un animale da palcoscenico.

Marco Mengoni e la sua band con i coristi sul palco di #MarcoNegliStadi (Foto di Andrea Bianchera)

Dal primo all’ultimo minuto ha intrattenuto tutto il variegato pubblico dello Stadio Olimpico, con effetti scenici, con il suo talento e il suo carisma.

Non ha mancato anche di esporre in due monologhi il suo pensiero su alcuni temi a lui cari, come l’ambiente e l’equità tra le persone, mostrando tutta la sensibilità e la profonda introspezione di cui è capace.

Il concerto è stato così bello che il tempo è volato, per lui e per i fan, in un sali e scendi di emozioni, ma tutti carichi a mille e a loro agio.

Nei live di Mengoni è così, ognuno si sente a suo agio, ma Marco non si sente mai così a suo agio come a Roma, perché qui sta “comodo” come ha detto lui stesso ieri sera, mentre mimava col corpo di stare sbracato.

Come sempre, la canzone di chiusura è stata Io ti aspetto, con cui gli piace chiudere dal 2015 per dare carica alle persone alla fine del concerto, una carica per la vita di tutti fuori dal palazzetto, o dallo stadio in questo caso.

L’ultima canzone, con cui ha salutato definitivamente i fan, che hanno gioito immensamente per questo suo altro traguardo, è stata Buona Vita, che ha cantato in calzoncini, canotta e scarpe da ginnastica (commentando “quanto me piace vestimme da coglione”), per ballare e far ballare tutti prima di tornare a casa.

Il concerto di Marco Mengoni a Roma, allo Stadio Olimpico, è stato sorprendente ed emozionante.

È stato speciale, come lo è lui come artista, che in 13 anni di carriera è arrivato a questo traguardo col suo talento e con le sue forze, supportato da colleghi e uno staff che lo stimano, e da fan che lo ammirano e lo considerano una guida.
Come una stella che brilla in mezzo al cielo a ricordarti la via.

Ambra Martino

Ambra Martino
Costantemente in viaggio, fisicamente e mentalmente. Ho sempre provato interesse per le forme di comunicazione ed ho approfondito questo interesse su diversi piani. Ascolto compulsivamente la musica. Ho una fissa per il cibo, i gatti, le tazze e amo profondamente i libri, in particolare quelli di Murakami.

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