Gli impressionisti francesi a Roma in una mostra multimediale

Impressionisti francesi

Pioggia, vento, alberi caduti, mezzi soppressi: nulla di tutto ciò mi ha impedito di andare a vedere la mostra multimediale sugli impressionisti francesi.

Negli ultimi anni sembra quasi che l’impressionismo sia diventato una moda. Tante sono le mostre dedicate al movimento o ad alcuni artisti impressionisti e post impressionisti, ad esempio Monet, Van Gogh, Cézanne…

Io non perdo occasione di visitare le mostre ad esso dedicate, e così sono arrivata anche al Palazzo degli Esami, a due passi da Trastevere.

La mostra è stata realizzata molto bene. Appena entrati c’è una breve descrizione riassuntiva delle vite dei pittori impressionisti e post impressionisti che hanno ispirato questa originale esposizione. Dalla parte opposta c’è una linea del tempo, che parte dal neoclassicismo fino al cubismo, in cui sono raccontati nel dettaglio gli anni dell’impressionismo.

Da persona pignola, non ho potuto fare a meno di notare però un errore: nella linea del tempo è indicato come inventore del telefono Alexander Bell, quando ormai anche negli USA è stato riconosciuto l’italiano Antonio Meucci come unico e vero inventore.

Tornando a noi, per la prima volta negli ultimi anni ho visto una mostra in cui è stato spiegato uno dei motivi che ha spinto i pittori a dipingere con una tecnica diversa da quella del realismo: la fotografia!

Nata proprio nell’Ottocento, la fotografia ha cambiato il ruolo della pittura, di fatti se prima ci si affidava ad essa per avere ritratti persone o paesaggi, dal 1839 fu sufficiente uno scatto.

Come fare concorrenza alla fotografia se non sfruttando quello che la fotografia non poteva mostrare?

La luce e i colori brillanti non potevano essere riprodotti nelle pellicole e questi elementi hanno ispirato gli artisti ottocenteschi.

Non dobbiamo scordare che il movimento impressionista è nato proprio parallelamente alla seconda rivoluzione industriale. Erano anni d’oro, quelli della Belle Époque, in tutta Europa c’era prosperità e a poco a poco i confini degli attuali Stati Europei si stavano formando.

Potete anche solo immaginare l’aria di fermento, di cambiamento che hanno respirato i nostri amati artisti? Se proprio non ci riuscite, andare a vedere la mostra sugli impressionisti francesi è proprio quello che dovete fare.

Lì, immersi nella musica classica e in quei dipinti che hanno fatto la storia, è impossibile non sentirne l’energia.

La mostra trasmette tutto il fiume di emozioni che si potrebbero avvertire davanti alle tele, sprigionano brio, carica sensuale, serenità e suscitando meraviglia.

È come fare un viaggio nel tempo per ritrovarsi su un prato a fare un picnic, in un giardino che esplode di fiori, colori e profumi o in una sala per ballare con un giovane uomo elegante.

L’unica pecca della mostra è che, oltre ai contenuti multimediali dei pittori impressionisti e post impressionisti trattati, sono riprodotti anche quelli della Van Gogh Experience, tenuta nello stesso posto un anno e mezzo fa. Potrebbe essere una buona occasione di vederli per chi si era perso la mostra, ma per chi l’ha già vista risulta ripetitivo; ciò induce a pensare che chi l’ha organizzata non avesse abbastanza contenuti da proporre nelle proiezioni.

Nonostante ciò, mi sono divertita moltissimo e mi sono goduta la mostra al punto da essere in visibilio, ad un certo momento!

Per trascorrere un pomeriggio in modo alternativo la mostra degli impressionisti francesi è ideale per tale scopo, poiché riesce tranquillamente ad intrattenere i suoi visitatori.

 

Ambra Martino

Costantemente in viaggio, fisicamente e mentalmente. Ho sempre provato interesse per le forme di comunicazione ed ho approfondito questo interesse su diversi piani. Ascolto compulsivamente la musica. Ho una fissa per il cibo, i gatti, le tazze e amo profondamente i libri, in particolare quelli di Murakami.

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