“Riposo durante la fuga in Egitto” di Van Orley: spiegazione

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L’autunno ormai è qui e niente è meglio di un po’ di riposo. Quello di oggi però è un Riposo durante la fuga in Egitto di Van Orley. Scopritelo con noi!

Ottobre tempo di zucche! Sì perché se fino a pochi anni fa era un ortaggio un po’ snobbato, oggi complice la moda di Halloween è la protagonista del periodo. Qui agli #Infusidarte l’abbiamo cercata in mille dipinti per trovarla in una “fuga in Egitto” di Van Orley. Tuffatevi con noi in questo meraviglioso paesaggio autunnale!

Il dipinto di oggi è il Riposo durante la fuga in Egitto di Bernard Van Orley, dipinto nel 1515 e oggi all’Ermitage di San Pietroburgo.

Potete vederlo qui.

Cosa sta succedendo?

È un bel momento in famiglia, tanto che sembra quasi la scena di un picnic. Ma come in tutte le famiglie la calma è solo apparente. La Vergine è seduta a terra e appoggiata ad u albero ma la posizione un po’ scomposta delle sue gambe tradisce una bella scomodità. Si è certamente seduta “al volo” per allattare il piccolo Gesù che in effetti già scalpita arrampicandosi sulla mamma. E san Giuseppe? Eccolo lì di lato. Non sapendo bene come contribuire a questo momento tipicamente materno, un po’ come tutti i papà alle prime armi, è andato a prendere un frutto per la moglie. E a giudicare da come ha lasciato a terra libro e bastone deve aver deciso piuttosto di corsa. Dietro di loro si estende uno splendido paesaggio che assume toni più autunnali e caldi man mano che ci si avvicina alla scena principale.

E la zucca?

Eccola eccola. E’ lì a terra, legata al bastone. Che cosa caspita ci fa un ortaggio pure bello pesante legato ad un bastone per camminare? Semplice, fa da borraccia! In un’epoca in cui il reparto trekking di Decathlon ancora non esisteva questo era l’unico sistema per portarsi dietro l’acqua! Non proprio comodissimo visto che la zucca andava svuotata senza romperla, fatta asciugare bene e solo ora riempita d’acqua ; di solito la si legava ad un bastone o intorno alla cintura per tenerla dritta ed evitare di inzupparsi ad ogni passo. Proprio per il fatto di essere un “accessorio da viaggio” la zucca è diventata il simbolo dei pellegrini.

Ma è l’unico simbolo nel dipinto o ce ne sono altri?

No no, qui di simboli è pieno! Cominciamo dalla quercia dietro la Madonna: simboleggia la forza e la fermezza della fede, è tipica della Vergine ma compare anche con alcuni santi. Intorno alla quercia di avvolge una magnifica edera, questa simboleggia la fedeltà e l’affetto perenne. Infine la pera che San Giuseppe offre alla Madonne e a al Bambino rimanda alla dolcezza, attribuita quasi soltanto a Gesù, con poche eccezioni.

Questo  dipinto è prima di tutto una celebrazione della Vergine e del Bambino. Ma da cosa lo vediamo?

Prima di tutto dalla composizione: Madre e Figlio sono isolati dal resto del dipinto dalla quercia con l’edera e da uno spesso cordolo di terra, inoltre sono al centro della scena e sono le uniche due figure totalmente visibili. Tutti i simboli presenti infine, a parte la zucca, si riferiscono a loro.

Due parole sullo stile…

Van Orley, manco a dirlo visto il nome, è un fiammingo. LA sua caratteristica principale quindi è la grandissima cura dei dettagli: lo vediamo bene nel paesaggio e negli oggetti che compaiono ( il bastone con la zucca ed il libro). Oltre a questo però si nota anche l’effetto maestoso del panneggio sulla Vergine, questo è dovuto al fatto che Van Orley ebbe probabilmente un soggiorno in Italia e quindi la possibilità di vedere le opere dei grandi maestri ( come Raffaello ad esempio).

Anche questo Infuso d’Arte è finito! Ma se avete ancora voglia d’arte qui ci sono alcuni link.

I coniugi Arnolfini dipinti da Van Eyck: spiegazione del quadro

Appassionati di libri? Venite a conoscere questa lettrice ribelle!

Servitevi pure senza complimenti!

Chiara Marchesi

Chiara Marchesi
Chiara Marchesi: Laureata in Storia dell'arte, con un'insana passione per la scrittura e per il rinascimento italiano. Curiosa di tutto si occupa principalmente di eventi d'arte senza disdegnare teatro, cinema e libri. Perchè la bellezza è ovunque...

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