Un libro e una sigaretta possono essere una ribellione? Oggi no ma nel 1864 certo che sì. Paola di una certa lettrice ribelle…
La metà di settembre è ormai passata e non è davvero più tempo per scampagnate e bagni di mare . Tra l’autunno in arrivo e il tempo cupo niente di meglio della propria lettura preferita e di una comoda poltrona. Non siamo davvero gli unici a pensarla così! Qui agli Infusidarte infatti abbiamo scovato una bella ragazza che la pensa proprio come voi, volete conoscerla? Continuate a leggere !
L’opera di oggi è La Lettrice di Federico Faruffini, datata 1864 e conservata nella Galleria d’Arte Moderna di Milano.
Il quadro può essere consultato qui.
Decisamente un bel tipino questa lettrice. Ha fatto esattamente quello che vorremmo fare noi in un pomeriggio piovoso. Ha tirato giù tutta la libreria di casa o quasi, poi ha acchiappato dalla cucina dell’acqua e il primo bicchiere che le è capitato a tiro (che infatti è un calice da vino). Preparata con cura la sua postazione è sprofondata allo stesso tempo in una poltrona e nella sua lettura preferita. Ah, non si è fatta mancare neanche la sigaretta. Noi spettatori sembriamo quasi di troppo, questo è un momento solo e soltanto suo. L’abito infatti non è di certo quello che si indossava all’epoca per presentarsi in pubblico, probabilmente neanche la sigaretta sarebbe stata troppo ben vista tra le mani di una giovinetta come lei.
Qui però è sola e libera, può leggere, può fumare, insomma può fare come le pare. E di questo sembra consapevole e piuttosto compiaciuta. Lo si vede bene sia dall’espressione del viso sia dalla posizione della giovane lettrice. Nonostante il rilassamento della lettura conserva un che di volitivo, quasi ribelle e di sicuro orgogliosamente bohemièn. Non è che l’inizio dell’emancipazione culturale della donna. Infatti ci appare come una ragazza moderna e indipendente, potrebbe essere benissimo una di noi.
L’ambiente in cui si trova è deducibile da pochi elementi. Bastano e avanzano però per farci un’idea di chi sia questa lettrice. Possiede una bella quantità di libri, all’epoca piuttosto costosi, indossa un orecchino prezioso, siede su una poltrona di velluto e ha sul tavolo bottiglie e bicchieri di fattura raffinata. Non ci sono dubbi: è una giovane borghese.
Ma cosa ci fa immergere nel dipinto? Cosa lo rende così intimo?
Eh sì, ci sembra di essere appena un passo dietro di lei. L’effetto è dato da una curatissima inquadratura che abbassa il punto di vista e da una luce calda. La luce in particolare viene da destra e cala dall’alto facendo risaltare tutti gli elementi bianchi o di vetro donandogli un aspetto quasi dorato. E’ proprio la luce ad evidenziare i due elementi di emancipazione della giovane: la pagina del libro che ha in mano e la sigaretta. L’effetto quasi di buio dato dal fondo scuro ci permette inoltre di concentrare la nostra attenzione solo sula scena. Non ci sono fronzoli con cui distrarsi.
Due parole sullo stile…
A parte la luce di cui abbiamo già parlato è il colore ad avere un ruolo importante. Le tonalità sono sempre vivide e la stesura è omogenea e ad ampie campiture. E’ proprio questo che dà matericità alla nostra bella lettrice. Faruffini fece parte della Scapigliatura, un movimento artistico e letterario nato negli anni Sessanta dell’Ottocento. Gli scapigliati i rifacevano allo stile di vita bohemièn all’epoca tanto in voga in Francia. Si opponevano al pensiero comune e borghese ed erano contro le norme sociali. Ed ecco il motivo di tanta simpatia dell’autore verso la lettrice ribelle.
Anche questo infuso d’arte è bello che finito ma ce n’è un altro pronto per voi tra due settimane. Nell’attesa niente di meglio di un buon libro!
Chiara Marchesi