“Il Caos dentro” s’intitola la mostra dedicata a Frida Kahlo, le cui opere (ma non solo) sono esposte presso lo Spazio Tirso di Roma fino al 29 Marzo 2020.
E cos’è, se non caos messo in ordine, l’opera d’arte? Il processo artistico, come quello creativo, si associa spesso alle emozioni forti. Che siano belle o brutte, amore o odio, felicità o tristezza, sono questi sentimenti a dare voce il più delle volte al genio.
Nel caso di Frida Kahlo, amore e dolore vanno di pari passo: è una vita vissuta di pancia quella dell’artista messicana, pazza di Diego Rivera, innamorata della pittura, la regina dell’autoritratto.
E quindi, cosa non è stato detto ancora su Frida? Una donna che ha messo la sua vita su tela, esorcizzando il dolore di esperienze che possono toccare ognuno di noi: la malattia, il tradimento.
Introduce la mostra una bella frase di Nietzsche, una frase che va oltre l’icona pop che Frida ha rappresentato nel corso degli ultimi anni, oltre il monociglio, e che consente di indagare l’anima dell’artista.
“Bisogna avere ancora del caos in sé per poter generare una stella danzante”
Il percorso ricostruisce i luoghi dell’anima di Frida: dalla casa a Città del Messico al giardino di casa Azul, dalle lettere dell’artista alle foto di Leo Matiz, che la ritraggono in tutta la sua spontaneità.
Il Caos dentro è una piccola mostra con un grande messaggio: dal disordine può nascere ordine. L’equilibrio dell’esistenza si nutre di questo ondeggiare e gli esseri umani non devono temere l’altalenanza, bensì trarne il meglio possibile.
Tutto può nascere da un autoritratto dipinto dopo un incidente paralizzante, e una donna qualunque può diventare, così, Frida Kahlo.
Alessia Pizzi
Foto di Alessia Pizzi @CulturaMente