Le dirette fake della guerra in Ucraina su TikTok

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Nella serie tv “Non siamo più vivi“, c’è una scena terribile in cui un influencer si reca nella città in cui è scoppiata l’apocalisse zombi per fare una diretta. In questa diretta troviamo i commenti più disparati: c’è chi insulta il ragazzo, c’è chi prega per lui, c’è chi chiede più immagini, e ancora c’è chi commenta come se stesse guardando un film, pur sapendo che questa persona sta effettivamente rischiando la sua vita.

I TikTokers giocano con la paura?

Da qualche ora su TikTok girano degli strani video: si tratta di immagini di monumenti, di cimiteri o di assembramenti di persone che hanno come sottofondo una sirena di allarme e/o le persone che piangono. Mi sono imbattuta in molte live di questo genere e all’inizio credevo fossero vere, specialmente perché sentivo parlare con accento dell’Est. Sono quindi rimasta ad osservare, con terrore, quello che l’algoritmo di TikTok voleva mostrarmi sulla Guerra in Ucraina. Dopo un po’ mi sono resa conto che le immagini erano fisse e venivano ripetute in loop.

I profili con le false live degli attacchi

Analizzando i profili di questi utenti si nota come siano account nuovi con pochissimi video, tutti dedicati all’attuale stato di pericolo che interessa l’Ucraina; un altro caso è quello di profili fake di belle ragazze (nei feed sono presenti i video di ragazze differenti) che ora vanno in live con il claim “Pray for Ukraine”. Molti account hanno nomi italianeggianti.

Qualcuno allerta nei commenti delle live: “Il video è falso, non fate regali“. Perché su Tik Tok si possono fare doni economici che arrivando direttamente sul proprio PayPal: e uno dei modi per farlo è utilizzare, guarda caso, le dirette. In alcuni profili inizia a spuntare anche qualche link per ricevere donazioni e poter uscire dal Paese.

I commenti degli spettatori

Quello che lascia basiti, oltre all’ipotesi che si possa ulteriormente speculare su una situazione già abbastanza tragica, è l’atteggiamento degli utenti sotto a questo video.

Durante una diretta TikTok si può commentare, naturalmente. Gli utenti scrivono frasi come:

state calmi, preghiamo per voi, ce la farete ucraina daaaaai

Frasi assolutamente distaccate, come se di questo accadimento noi fossimo spettatori, come se stessimo guardando una serie tv su Netflix, o peggio, come se fossimo allo Stadio a tifeggiare. Peccato che quella serie tv – “Non siamo più vivi” – ci ha mostrato uno spaccato molto reale di quello che stiamo diventando: spettatori distaccati e affamati della vita altrui.

Anche la violenza, la guerra, la paura ormai fanno parte di uno swipe quotidiano: si può guardare una live, si può non fare nulla, si può pensare che tutto questo terrore sia molto lontano da noi, che non ci possa sfiorare. E cosa possiamo fare, noi, del resto?

Prima di tutto non dobbiamo assolutamente supportare le fake news né fare donazioni che non siano mirate ad aiutare realmente le persone in difficoltà. In secondo luogo, questi profili fake vanno segnalati.

Come ha scritto anche Wired l’utilizzo dei Social Network può essere molto utile per documentare velocemente quello che accade in situazioni come questa, ma può essere altrettanto portatore di notizie false. Nel momento in cui l’informazione è User Generated non c’è più un filtro, come quello giornalistico, a salvarci da questo orrore.

Tenete gli occhi aperti.

Update 6 Marzo 2022: TikTok blocca la dirette dalla Russia

Il Social Network dichiara su Twitter di essere uno strumento di sollievo e di connessione in un momento di dramma e isolamento come questo: a patto che sia garantita la sicurezza. Visto che la Russia ha introdotto una nuova normativa che prevede fino 15 anni di reclusione per chi diffonde fake news in merito a quanto sta accadendo sul territorio ucriano, TikTok ha deciso di bloccare le dirette nel territorio Russo.

In light of Russia’s new ‘fake news’ law, we have no choice but to suspend livestreaming and new content to our video service while we review the safety implications of this law. Our in-app messaging service will not be affected.

Alessia Pizzi

Alessia Pizzi
Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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