“L’amica geniale” 3×07-08: la chiusura di un altro ciclo

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Domenica 27 febbraio sono andate in onda le ultime due puntate della terza stagione dell’Amica geniale. Con questi episodi abbiamo salutato in maniera definitiva il cast di giovanissimi attori e attrici che da tempo dava volto ai personaggi. Margherita Mazzucco e Gaia Girace non saranno più le protagoniste della prossima stagione. Per il momento, sappiamo con sicurezza che Lenù sarà interpretata da Alba Rohrwacher, già voce narrante sin dall’inizio della serie.

Un finale bello e intenso anche se continuano a esserci delle scene non ben contestualizzate. L’aggressione a Franco e Silvia è stata visivamente forte e, pur volendo descrivere il clima di violenza e di terrore di quegli anni, rimane un po’ fine a se stessa visto che tutti e due gli episodi si concentrano sul rapporto tra Nino e Lenù. Inoltre, si è fatta sentire l’assenza di Lila. Girace compare in sole due scene di cui quella finale risulta alquanto affrettata soprattutto in una serie dedicata al tema dell’amicizia. C’è da dire, però, che tutte le interpretazioni sono state di alto livello, dai più piccoli ai più grandi.

Il nuovo libro di Elena

Tutto il discorso sul femminismo portato avanti nell’episodio 5 vede il suo punto di arrivo nella battuta pronunciata da Elena all’inizio di “Ancora tu”.

Forse c’è qualcosa che non va nella volontà degli uomini di istruirci.

Una riflessione sintetica, ma dai risvolti fortissimi, oggi ancora più di allora. Perché la questione dell’emancipazione femminile non riguarda solo la possibilità per il genere femminile di essere indipendente, di guadagnare quanto gli uomini o di avere le stesse libertà degli uomini. Riguarda soprattutto la libertà nell’esprimere se stesse al di fuori di qualsiasi tipo di idealizzazione e di struttura sociale. Cosa che spesso le donne per prime non concedono a loro stesse per paura di non piacere o di non essere all’altezza di chi guarda dall’esterno.

Elena arriva a queste considerazioni studiando il punto di vista maschile sulle donne, partendo da grandi nomi della letteratura occidentale come Madame Bovary e Anna Karenina. Elena stessa mette in discussione se stessa e le sue relazioni pensando a come ha cercato di cambiare i suoi comportamenti per compiacere Franco riconoscendo di non essere stata amata per ciò che era, ma per come lui avrebbe voluto che diventasse. Tutto questo si traduce in un nuovo testo a metà tra il saggio e il romanzo che attira l’attenzione di Nino, ma non di Pietro (il quale non trova mai tempo di leggerlo).

Il rapporto con Nino

Nino si insinua lentamente nella vita familiare di Elena e Pietro conquistando non solo il cuore (in realtà già da tempo preso) della donna, ma anche quello delle bambine. Dede e Elsa sono ammaliate dal fascino dell’uomo che si mostra come una figura paterna alternativa presente, affettuosa e giocherellona. Allo stesso modo, Nino si propone come modello alternativo di maschio a Elena: aiuta in casa, la tiene in considerazione, la incoraggia nel suo lavoro. Tutto il contrario di Pietro completamente assorto nella sua carriera.

Il Nino innamorato è quello da copione. Compie azioni plateali senza curarsi delle conseguenze, ma sembra poco incline a prendersi delle vere e proprie responsabilità. La scena finale fa ipotizzare un finale sereno per la coppia, ma i lettori e le lettrici del libro sanno che non ci sarà eccezione alla regola.

Il dramma del personaggio di Nino è che finisce per assomigliare al padre tanto disprezzato. La sua insicurezza e incapacità di riconoscere le sue emozioni lo portano a essere narcisista e a manipolare le donne della sua vita. Il fascino di Nino non è mai stato così accentuato come in questa puntata. È davvero difficile resistervi. Elena è consapevole di chi ha di fronte e inizialmente riesce a mantenersi lucida e fredda. Arriva addirittura a troncare i rapporti con Nino per salvare la sua famiglia. Basta una sola mossa di Nino per farle perdere tutto questo perché risponde a quanto cercato da Elena stessa. Alla fine, è come se la protagonista non aspettasse altro che un pretesto per lasciarsi andare completamente a un amore che ha sognato fin da bambina. Il desiderio di Elena diventa quello degli spettatori e delle spettatrici (proprio come lo era diventato dei lettori e delle lettrici): nonostante ciò che sappiamo e abbiamo visto nella seconda stagione, non possiamo fare a meno di parteggiare per la coppia. In questo, la costruzione di Ferrante e degli sceneggiatori è impeccabile. Le conseguenze di queste scelte le vedremo nell’ultima serie.

Il dramma del tradimento

Il personaggio di Pietro è dipinto come l’uomo inetto per eccellenza. L’avevamo visto già negli episodi precedenti. Proprio come era stato incapace di rispondere alle provocazioni di Pasquale e Nadia, non riesce a tenere testa a Nino anche quando gli attacchi di quest’ultimo diventano palesi ed eccessivi.

Il rapporto con Elena gli scivola via dalle mani e, nonostante i tanti segnali, Pietro non fa nulla. Solo alla fine dà sfogo alla sua frustrazione e sofferenza nel peggiore dei modi possibili. Invece di affrontare sua moglie direttamente, Pietro usa le bambine come scudo addossando tutta la responsabilità del fallimento della relazione a Elena. Non c’è la messa in discussione dei suoi atteggiamenti o delle sue mancanze, solo accuse urlate ed esasperate. Il coinvolgimento delle figlie senza preoccuparsi dei risvolti emotivi che quella scenata potrebbe creare è un ulteriore elemento che rende il loro quadro familiare disfunzionale e tossico.

La terza stagione

L’amica geniale si conferma uno dei migliori prodotti televisivi non solo italiani ma anche internazionali. Per la sua storia, qualità tecnica e interpretazioni non ha nulla da invidiare alle serie straniere. Sì, ci sono state alcune scene poco contestualizzate o temi lasciati in sospeso, ma nel complesso il livello rimane molto alto. Aver lasciato Girace e Mazzucco interpretare i ruoli di donne adulte ha inaspettatamente funzionato. Sembrano più adulte dei loro anni e sono perfettamente credibili. Il cambio di regia non ha tolto personalità alla serie, anzi l’ha arricchita di momenti onirici e suggestivi. Vedremo se nella prossima stagione il cambio di cast sarà ugualmente all’altezza.

Federica Crisci e Francesca Papa

Sono laureata Lettere Moderne perché amo la letteratura e la sua capacità di parlare all'essere umano. Sono una docente di scuole superiori e una SEO Copy Writer. Amo raccontare storie e per questo mi piace cimentarmi nella scrittura. Frequento corsi di teatro perché mi piace esplorare le emozioni e provare a comprendere nuovi punti di vista. Mi piace molto il cinema, le serie tv, mangiare in buona compagnia e tante altre cose. Passerei volentieri la vita viaggiando in compagnia di un terranova.

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