Basata sui best-seller fantasy di Robert Jordan, La Ruota del Tempo è stata adattata per la televisione dall’executive producer/showrunner Rafe Judkins e attualmente è in streaming su Amazon Prime Video.
Una serie sul potere femminile
Fondamentalmente si tratta di una serie sulla questione di genere travestita da serie fantasy. Questo probabilmente è l’unico motivo per cui sono riuscita ad arrivare fino all’ottavo ed ultimo episodio, proprio io che nemmeno ho visto integralmente il primo film de Il Signore degli Anelli e che quindi ero senza speranze e/o aspettative.
Siamo catapultati in un mondo epico, dove le donne sono le uniche a poter detenere il potere magico delle Aes Sedai, una sorta di casta al femminile: per questo motivo Moiraine (interpretata da Rosamund Pike, la sosia di Ellen Pompeo di Grey’s Anatomy) vaga di villaggio in villaggio per trovare il Drago rinato, l’unico uomo in grado di incanalare il potere: un essere che può diventare tanto salvifico quanto pericoloso, qualora incappasse nel male.
Chi è il drago rinato?
Nel villaggio di Two Rivers Moiraine scopre che cinque persone sono legate tra loro e che tra di esse potrebbe esserci la reincarnazione del Drago: mentre tenta di salvare il villaggio dagli attacchi dei Trolls – anch’essi alla ricerca del Drago – la donna rivela tutta la sua potente magia con delle scene meravigliose. Il bello della serie sono sicuramente gli effetti speciali che si mischiano bene con la bellezza della fotografia dei panorami mozzafiato e ci consentono di viaggiare un po’ con l’immaginazione.
Nel gruppetto dei cinque giovani ci sono due donne e tre uomini, e nonostante il Drago tra loro dovrebbe essere un uomo, la potenza delle due giovani mette in crisi Moiraine, che alla fine risulta essere la vera protagonista della serie. Un’eroina di quelle vecchio stampo, poche parole e molta determinazione. Al suo fianco c’è sempre il fidato custode, un uomo bellissimo ed elegante che è pronto a tutto pur di difenderla.
Gli intrighi delle Aes Sedai
Tornata alla base delle Aes Sedai, la donna ci condurrà nei segreti di una setta al femminile, fatta di sorellanza e intrighi, che non tralascia nemmeno scene di seducente omosessualità. Ma, del resto, in tutta la struttura della serie è evidente la supremazia femminile: le donne hanno il potere, le donne decidono. Gli uomini si limitano a fare qualche stupidaggine qua e là, tipo rubare, uccidere a caso o prendere decisioni abbastanza discutibili. Alcuni di loro fingono addirittura di essere il Drago rinato.
La scena che probabilmente merita più di tutte è quella in cui si vede una guerriera incinta combattere e uccidere decine di uomini in mezzo alla neve. Una sequenza davvero impressionante, che credo di non aver mai visto né sul grande né sul piccolo schermo. Questa immagine non fa che rafforzare il messaggio di tutta la serie, un inno alla forza femminile troppo spesso messa all’angolo: non è un caso che la guerriera sia incinta, ovvero la condizione femminile ritenuta più fragile e delicata in assoluto.
Che dire quindi della Ruota del Tempo: la seconda stagione sembra essere confermata, ma il finale della prima ci lascia un po’ a bocca asciutta. Mi sarei aspettata qualcosa di più epico, ma alla fine dei giochi sono sempre le donne a fare lo scacco matto. Suggerisco la visione per evadere un po’ dalla quotidianità, che di questi tempi non fa male, senza troppe aspettative.
Alessia Pizzi