Verdi monumentale e I lombardi alla prima crociata

i lombardi alla prima crociata
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Verdi monumentale e I lombardi alla prima crociata

Continua l’avventura di #CantaCheTePassa sempre nel segno di Giuseppe Verdi con un’opera che parla di crociate e d’amore: I lombardi alla prima crociata.

Era l’11 febbraio 1843 ed al Teatro alla Scala debuttava il quarto titolo verdiano: I lombardi alla prima crociata, su libretto di Temistocle Solera, che poi nel 1847 verrà riadattata in una versione francese dal titolo Jérusalem.

Trama

Siamo tra il 1097 ed il 1099; davanti alla Basilica di Sant’Ambrogio Arvino riceve il fratello Pagano per un atto di pubblico perdono. Pagano, infatti, innamorato di Viclinda, che poi divenne moglie di Arvino, tempo addietro lo aggredì. Il suo ritorno preoccupa la stessa Viclinda e sua figlia Giselda; una preoccupazione ragionevole, in quanto Pagano è pieno di odio verso il fratello ed organizza insieme al suo fidato Pirro l’omicidio di Arvino, ma per errore, uccide suo padre.

Sconvolto dal gesto, fugge via, maledetto da tutti. Arvino intanto riceve la notizia di dover partecipare alle crociate a favore dell’esercito cattolico. Sul terreno di guerra, si scopre che sua figlia Giselda è stata fatta prigioniera dall’esercito del nemico Acciano, tiranno d’Antiochia. La ragazza ama ed è amata da Oronte, figlio di Acciano.

L’unione ovviamente non è accettata dal padre Arvino, il quale tenta di ucciderla, ma la sua mano viene fermata da un monaco che vive in una grotta, al quale fanno tutti riferimento. Oronte viene ferito e Giselda lo porta nella grotta del monaco. il giovane si converte e muore, dopo aver combattuto per l’esercito lombardo.

Intanto tutto il popolo, compresa Giselda, incomincia a patire la sete. Sarà la stessa ragazza che, delirante, sognerà il suo Oronte che le mostra le acque del Siloe che li salveranno. Tutto il popolo si salva, tranne il monaco ormai morente. Tra i suoni di festa per la vittoria dei crociati, egli getta la maschera: è Pagano. Arvino lo perdona del suo gesto affinché egli possa morire in pace.

Stile

La musica de I lombardi alla prima crociata dimostra la genialità assoluta di Giuseppe Verdi. Già dal preludio si entra in un clima di terrore assoluto e di paura; si avverte la presenza inquietante di Pagano. Ma è un’opera fatta anche di momenti solenni come il grandioso finale, con il tutto il vigore del primo Verdi, ed altri momenti lirici, come il coro del IV atto O Signore, dal tetto natio, che ricorda il Va’ pensiero composto l’anno precedente, o anche l’aria del II atto di Oronte La mia letizia infondere.

Di edizioni di quest’opera ve ne sono diverse. Uno dei direttori che l’ha affrontata di più è il compianto Lamberto Gardelli, del quale vi consiglio l’edizione con l’Orchestra dell’Opera di Stato Ungherese ed il Coro della Radio e della Televisione Ungherese, con un cast di assoluto rilievo, dove brilla la stella di Sylvia Sass come Griselda; una voce bellissima ed un grande temperamento.

i lombardi alla prima crociata

Ci vediamo la prossima settimana con un titolo cardine: Ernani, ma anche con l’inserto speciale dedicato alla recensione de Il pipistrello di Johann Strauss all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che troverete lunedì! (Ovviamente i romani sarebbero tenuti ad andarci, vista anche la presenza della voce narrante di Neri Marcoré)

Marco Rossi

@marco_rossi88

(Foto di Prospero CravediTeatro Municipale di Piacenza)

 

Marco Rossi
Storico dell'arte e guida turistica di Roma, sono sempre rimasto affascinato dalla bellezza, ed è per questo che ho deciso di studiare Storia dell'Arte all'Università. Nel tempo libero pratico la recitazione. Un anno fa incontrai per caso Alessia Pizzi ed il suo team e fu amore a prima vista e mi sono buttato nella strada del giornalismo. Mi occupo principalmente di recensioni di spettacoli e di mostre, concerti di musica classica e di opere liriche (le altre mie grandi passioni)

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