Ad aprile di quest’anno Emma Thompson, una delle storiche attrici del panorama internazionale, ha compiuto 60 anni, di cui la metà trascorsi sul grande schermo.
Una carriera indiscutibile, che vanta due Oscar e una lunga serie di partecipazioni in pellicole che hanno contribuito a rendere grande il Cinema, in particolare quello inglese.
A cosa è dovuto, però, il suo successo? Qual è il suo segreto?
Alla sua famiglia? Forse. In effetti i suoi genitori, Eric Thompson e Phyllida Law sono stati due attori, così come sua sorella Sophie. Respirare l’arte sin da piccoli sicuramente aiuta e si riescono a capire meglio gli aspetti negativi e positivi della recitazione. Non dimentichiamo inoltre che madre e figlia hanno diviso lo schermo per tre volte, con pellicole di spessore come Gli amici di Peter, Molto rumore per nulla e L’ospite d’inverno.
Altro ingrediente potrebbe essere la sua relazione, artistica e privata, con Kenneth Branagh.
Nel campo della Settima Arte, Emma Thompson e Branagh sono nati praticamente insieme. Conosciuti nel 1987, durante le riprese della miniserie televisiva Fortunes of War (in cui interpretavano una coppia), capirono presto che la loro formazione teatrale poteva ben presto sposarsi con quella sul ‘bianco lenzuolo’. Basti pensare che il primo film da regista di Branagh, cioè la trasposizione filmica dell’opera shakespeariana Enrico V, fu anche la seconda esperienza cinematografica della Thompson. Un sodalizio che continuerà con altre tre pellicole, sempre con la regia di Branagh, come L’altro delitto e i già citati Gli amici di Peter e Molto rumore per nulla.
La loro collaborazione però è finita negli anni ’90 e lei è ancora sulla cresta dell’onda: lo testimonia la pellicola attualmente in sala E poi c’è Katherine.
E se fosse la sua classe inglese?
Laureata a Cambridge, con la stessa formazione di altri attori importanti, nonché suoi amici, come Hugh Laurie e Stephen Fry; Emma Thompson ha spesso marcato la sua innata natura ‘british’, facilmente riconoscibile di fronte a quella americana. Pensiamo già al suo primo Oscar in Casa Howard; così come i pochi ‘fantasy’ a cui prende parte, come le due saghe magiche di Tata Matilda e Harry Potter, entrambe svolte in Gran Bretagna. Altro grande volto dallo spirito fortemente inglese è sicuramente la scrittrice Pamela Travers, autrice delle avventure di Mary Poppins, nella pellicola Saving Mr.Banks.
Emma Thompson: da Harry Potter a Saving Mr. Banks
La risposta in realtà è facile, anche se non banale: la sua natura sfaccettata, come attrice e come artista.
Emma Thompson riesce sempre a distinguersi in tutto ciò che fa. Non si sente sminuita partecipando a film leggeri, come Junior; ma si prodiga anche in pellicole di spessore, come Lettere da Berlino e The Children Act. I suoi personaggi, anche i più banali, riescono a muoversi in un turbinio di emozioni, che solo un buon interprete riuscirebbe a gestire. Pensiamo a Love Actually. La sua Karen è spiritosa, allegra e felice di ciò che ha. La scoperta del tradimento le dà un forte dispiacere, che silenziosamente, accetta e nasconde all’apparenza. Significativa la scena del pianto. Sola, in camera, per poi tornare a sorridere per i suoi figli.
Il suo talento però non è solo legato alla recitazione.
Oltre a recitare, Emma Thompson si prodiga anche nell’arte del doppiaggio e della sceneggiatura: campo che le ha fatto vincere il suo secondo Oscar. Con Ragione e Sentimento, infatti, Emma Thompson diventa una delle poche donne (se non l’unica?) donna ad aver vinto l’ambita statuetta per la Miglior Sceneggiatura non Originale, in un film da lei interpretato.
Quindi che altro aggiungere? Se il talento esiste, non occorrono giustificazioni!
Francesco Fario
Adoro e seguo Dame Emma Thompson dai tempi di quella Margaret Schlegel che con Casa Howard le fece vincere l’Oscar di miglior attrice. La scena in cui discute col marito Henry (Sir Anthony Hopkins) sulla possibilità di passare una notte a Casa Howard con la sorella incinta di non si sa chi, è da antologia.