L’islamista Anna Vanzan, ospite di un incontro a Firenze, ci racconta le donne islamiche e la tradizione del velo.
Il velo e le donne islamiche: un binomio complicato. E’ una tradizione ed un simbolo di una identità culturale o è una costrizione? entrambe le cose, dipende da diversi fattori. Ed è proprio questa la maggiore difficoltà da affrontare quando si parla di questo tema. Ce lo racconta Anna Vanzan, iranista e islamologa, scrittrice e docente, ospite a Firenze dell’Istituto Sangalli di Firenze per la rassegna “Donne e veli”.
Un tema che è tornato all’onore delle cronache dopo la recente sentenza della Corte Europea che ha sancito che il datore di lavoro può vietare l’uso del velo sul posto di lavoro e che questo trattamento non deve essere considerato discriminatorio.
“Una sentenza importante, che mette molte donne che portano il velo di fronte a una scelta: rinunciare al proprio lavoro o alla propria identità culturale”, commenta Anna Vanzan, autrice del volume ‘Primavere rosa. Rivoluzioni e donne in Medio Oriente“
Il velo quindi non è una costrizione per la donna che lo indossa, ma anzi una scelta che è legata alla propria identità culturale?
Non possiamo generalizzare. All’interno di questo enorme recipiente che è Islam ci sono donne che si comportano e hanno credenze diverse. La classe sociale di appartenza, il grado d’istruzione, l’area geografica di provenienza sono tutti fattori che influenzano profondamente l’approccio al velo.
Quello che è certo è che non tutti sono concordi nel dire che sia il Corano a imporlo. Nel passo dove si parla di velo non si usa il termine Hijab (velo in arabo). Il Corano parla di “coprire le parti belle delle donne”, ma questo può essere considerato un requisito religioso? su questo non c’è concordanza. ‘ A seconda delle epoche e delle latitudine le donne usano veli diversi, e possiamo identificare la provenienza dal tipo di velo che portano. Molte non lo percepiscono come un obbligo, ma come appunto una manifestazione della propria appartenenza culturale.. Fenomeno di un mondo che ci è ostile, fino ad arrivare al massimo del terrorismo.
Perché l’Occidente ha così paura del velo?
Il suo libro “Primavere rosa. Rivoluzioni e donne in Medio Oriente’ ci racconta che le donne mediorentali stanno acquisendo consapevolezza. Questo percorso andrà avanti secondo lei?
Qual è il problema più grande che una donna mediorentale incontra nel percorso di integrazione nei paesi europei?
chi vuole mettersi il velo se lo metta, chi non vuole deve poterlo fare senza richiare la pelle
rischiare