The Handmaid’s Tale 4: recensione del nono episodio

the handmaid's tale 4: nick e june si salutano nel nono episodio

Il nono episodio di The Handmaid’s Tale 4 è come il vaso di Pandora. Appena scoperchiato escono fuori tutti i mali.

Serena trema di fronte all’ipotesi di perdere la libertà, ma soprattutto di perdere suo figlio; Esther, la sposa bambina conosciuta in questa serie, è finita tra le mani di zia Lydia trasformandosi da moglie ad ancella; Luke sa che Hannah non ricorda più niente di lui e June. Paura, rabbia, disperazione: in fondo al vaso c’è la speranza, però.

La fede di Nick

Luke chiede a June di rivedere Nick. E non si capisce se lo faccia solo per avere informazioni su Hannah o anche per regalare a sua moglie un attimo di felicità. Non a caso le chiede di portare Nichole con sé. Ed è in questo episodio che assistiamo a uno dei momenti più belli della stagione, quello in cui June abbassa le difese, torna ad essere se stessa.

Vorrei aprire una parentesi sulle persone che ci ricordano noi stessi, se mai esista un “concetto di sé” realmente efficace. Mi spiego meglio: ci sono persone che hanno il potere di farci sentire al posto giusto, che non ci fanno mai pensare di dover essere altrove. La sensazione è inspiegabile e parte da dentro, generando una naturalezza che non è replicabile o simulabile. Questo accade quando June e Nick si incontrano. Questo non accade più quando June è con suo marito. L’attrice Moss ci offre questa ennesima emozione affiancata da un Minghella finalmente più sciolto, nei limiti delle circostanze. A tanta tenerezza risponde altrettanta crudezza: June deve tornare da Luke, Nick si rimette l’anello al dito. Un anello che sa di moglie, magari di figli, ma che sa davvero poco di legame o di felicità.

Malinconia a parte, una luce si accende su Hannah grazie a Nick, questa giovane donna che ora studia arti domestiche e vive in Colorado. Una ragazza da salvare o una figlia da lasciare andare? Dove si nasconde una verità, se esiste.

La Fede di Fred

“Abbi fede” dice Fred a Serena. E non mente: il signor Waterford non ha nessuna intenzione di lasciare sua moglie, o meglio, suo figlio, quindi ha deciso di raccontare tutto su Gilead in cambio della libertà. Un colpo di scena che ci fa temere per la sorte di Serena dopo il parto, ma che ci fa ben sperare di rivedere Hannah tra le braccia della sua famiglia. Fred, paradossalmente, potrebbe diventare l’unico tramite da June e sua figlia, ma soprattutto potrebbe essere l’unico genitore in libertà di suo figlio.

La Fede di Janine

Hannah sembra quasi una delle vittime più fortunate di Gilead a questo punto: non possiamo dire lo stesso di Esther, che non intende collaborare con Lydia finché non interviene Janine. Non sappiamo a che gioco stia giocando, ma sappiamo che Janine sa tirare fuori le sue armi quando serve. La sua fede è quella meno esplicita, è quella di chi deve sopravvivere.

Sarà davvero possibile tornare ad essere felici?

Alessia Pizzi

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Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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