Ragnarok 2 stagione, tra divinità e climate change

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La prima stagione si era conclusa con un duello all’ultimo fulmine tra Magne/Thor e il Gigante Vidar. Il guanto di sfida viene raccolto nella seconda stagione su Netflix!

Il trailer della seconda stagione

Fortunatamente Netflix ha prodotto la seconda stagione di questa serie tv, che secondo me è una vera e propria chicca. Mi affascina la premessa: dei giganti non sono mai andati via, vivono tra gli uomini, si incarnano nelle persone e si fondono con loro. I prescelti vengono chiamati ad una trasformazione mentale e fisica, che li metterà alla prova. Quindi dimentichiamoci la rappresentazione mozzafiato di Thor e Loki della Marvel, qui abbiamo rispettivamente un goffo ragazzone dislessico e suo fratello minore, manipolatore e torbido.

La trama

Proprio i due fratelli, Magne (David Stakston) e Laurits (Jonas Strand Gravli), sono al centro della seconda stagione. Se Magne si tormenta con dilemmi etici sulla sottile linea che divide il bene dal male e rifiuta i poteri di Thor, Laurits si incarna in Loki, dio dell’inganno, ben deciso ad ottenere tutto quello che può, senza guardare in faccia nessuno. Mentre la loro vita di adolescenti va avanti tra una crush e manifestazioni ambientali, la loro vita di divinità è messa in pericolo dalla famiglia Jutul. Giganti e proprietari dell’azienda più importante del luogo, inquinano le acque di Edda, la città che fa da sfondo alle vicende, facendo ammalare i cittadini.

La seconda stagione è una preparazione alla grande battaglia finale, per cui serviranno alleati e rinforzi, che si nascondono tra gli abitanti di Edda. Ogni personaggio è chiamato a comprendere il proprio ruolo e da che parte vuole stare: decisioni fondamentali, soprattutto quando l’apocalisse incombe!

Micaela Paciotti

L’articolo perfetto per la Maratona Marvel ora che è uscito Loki: scopri data di uscita e ordine con cui vedere il film!

Micaela Paciotti
Appassionata di moda da sempre, curiosa di tutto, vorrei vivere in mezzo alla natura, ma non riesco a staccarmi da Roma.

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