“L’amica geniale 3×01-02”: il grande ritorno

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A due anni dall’uscita della seconda stagione, è tornata su Rai Uno la serie L’amica geniale tratta dai romanzi di Elena Ferrante. Domenica 6 febbraio sono andati in onda i primi due episodi visti da noi in anteprima e di cui vi avevamo lasciato qualche anticipazione nelle scorse settimane.

La storia riprende esattamente da dove l’abbiamo lasciata: siamo a Milano, alla fine della presentazione del primo libro di Elena. Nonostante il cambio di regia, atmosfere e stile della narrazione rimangono inalterati. Ritroviamo sullo schermo l’attenzione ai dettagli che serve a far entrare spettatori e spettatrici nel mondo di Ferrante e che conferma l’alta qualità della produzione, insolita (sfortunatamente) nel panorama della serialità italiana. La storia si sviluppa secondo i tempi dettati dal romanzo Storia di chi fugge e di chi resta e viene arricchita da Luchetti con scene dal carattere onirico il cui scopo è esprimere le paure più profonde dei personaggi.

Il primo episodio: la storia di chi fugge

Sconcezze è dedicato interamente a Lenù la cui vita è rivoluzionata dalla pubblicazione del suo romanzo. È un libro che fa parlare di sé non solo per le sue pagine più spinte, ma soprattutto per il fatto che quelle pagine siano scritte da una donna. Nel rione Elena viene additata come “zoccola” mentre negli ambienti più colti come una “ragazzina impegnata a nascondere la sua mancanza di talento con paginette pruriginose di mediocre trivialità”. Tutto questo è per lei motivo di insicurezza e tormento. Da sempre il suo personaggio è caratterizzato dal bisogno di approvazione esterna e ciò emerge prepotentemente in questo episodio. Proprio come nel libro, non si capisce davvero se il romanzo sia meritevole o meno perché ogni volta Lenù lo esalta o lo sminuisce a seconda dell’interlocutore che ha davanti.

L’emancipazione di Elena, in parte già avviata grazie ai suoi studi, può completarsi solo se lei riuscirà a far fronte alle critiche sociali, ma soprattutto alle sue autocritiche. La fiducia in se stessa, che le manca da sempre e di cui il rapporto con Lila è allo stesso tempo catalizzatore e inibitore, è fondamentale per permetterle di diventare una donna.

L’altro sconvolgimento con cui Lenù deve fare i conti è il fidanzamento con Pietro Airota e la ricomparsa di Nino Sarratore. Il rapporto con il primo sembra stabile e sicuro, ma Luchetti riesce ad esprimerne anche la natura oppressiva data dall’incapacità di Elena di capire le sue emozioni e ciò che desidera davvero. L’attrazione per Nino, invece, è una costante dalla prima stagione e non viene scalfita dagli eventi; non dal rapporto che lui ha avuto con Lila, né dall’incontro con una ragazza madre sedotta e abbandonata proprio da Sarratore.

Il secondo episodio: la storia di chi resta

La febbre vede Lenù rincontrare Lila che le racconta tutto quello che è le successo dal loro ultimo incontro. Il secondo episodio è legato all’ambiente della fabbrica e alle lotte di rivendicazione operaia della fine degli anni Sessanta. Lila, infatti, lavora nel salumificio di Soccavo tra condizioni igieniche molto precarie, orari estenuanti e molestie continue. Tutto questo ha determinato la febbre del titolo che l’ha spinta a rivolgersi alla sua amica d’infanzia in cerca d’aiuto; le chiede di prendersi cura di suo figlio Gennaro se qualcosa dovesse succederle.

Di Lila vediamo la ragazza brillante schiacciata dall’appartenenza al proletariato. Le sue rivendicazioni e la sua emancipazione sono sempre frustrate dai limiti e dalle situazioni in cui si ritrova. Anche la denuncia fatta a cuore aperto durante una riunione del sindacato diventa per lei motivo di angoscia e frustrazione al pensiero di poter perdere la fonte di sostentamento di suo figlio. Lila continua a provare una forte avversione per il mondo borghese che non l’ha mai accolta e da cui si sente strumentalizzata e trattata con retorico buonismo.

Il rapporto con Enzo rimane ambiguo. I due sono presenti l’uno per l’altra, ma la ruvidezza di Lila non lascia trapelare i suoi veri sentimenti.

Verso l’età adulta

I primi due episodi ci hanno riportato all’interno del mondo narrativo. Ci hanno fatto rincontrare le due ragazze ricordandoci chi sono e a che punto sono della loro vita. Nella terza stagione le vedremo diventare delle donne sullo sfondo della trasformazione sociale degli anni Sessanta e Settanta.

Ne sapremo di più già da domenica 13 febbraio.

Federica Crisci e Francesca Papa

Sono laureata Lettere Moderne perché amo la letteratura e la sua capacità di parlare all'essere umano. Sono una docente di scuole superiori e una SEO Copy Writer. Amo raccontare storie e per questo mi piace cimentarmi nella scrittura. Frequento corsi di teatro perché mi piace esplorare le emozioni e provare a comprendere nuovi punti di vista. Mi piace molto il cinema, le serie tv, mangiare in buona compagnia e tante altre cose. Passerei volentieri la vita viaggiando in compagnia di un terranova.

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