Le eroine di Jane Austen: perché sono rilevanti ancora oggi

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I romanzi di Jane Austen disegnano il percorso interiore e la maturazione di personaggi femminili attraverso il confronto con il contesto sociale.

Questo articolo rientra nel nostro speciale su Jane Austen: dai un’occhiata qui sotto prima di proseguire!

Nonostante abbiano più di due secoli, le sue eroine continuano ad ispirarci ancora oggi. Scopriamo il perché!

L’ambito in cui si muovono le protagoniste dei suoi romanzi può apparire ristretto, ma in realtà le eroine di Jane Austen si pongono interrogativi sui valori dell’epoca, rivelando contraddizioni e conflitti. 

Sposarsi o non sposarsi… questo è il dilemma!

Jane Austen ritrae un mondo in cui le scelte sono molto limitate, basate quasi esclusivamente sul rango sociale e sui rapporti di una famiglia. Nascere donna in un mondo del genere significava avere ancora meno scelta su chi sposare o su come determinare la propria vita. 

L’esempio chiave di ciò sono le sorelle Bennet, in Orgoglio e Pregiudizio. La loro madre non fa altro che pensare a modi (spesso discutibili) per farle sposare. Ancora meglio se con uomini ricchi. 

Ma Jane Austen critica anche le donne che si sposano esclusivamente per motivi di sicurezza economica, come Charlotte Lucas, sempre in Orgoglio e Pregiudizio. L’ideale per lei è rappresentato da Elizabeth Bennet, che rifiuta di barattare la sua indipendenza per una comodità finanziaria e alla fine si sposerà per amore, così come sua sorella Jane di animo gentile e sensibile.

Il matrimonio non va certo meglio per quelli che si sono sposati “bene”. La signora Grant, ad esempio, in Mansfield Park, è infelice a causa delle esigenti aspettative del marito riguardo il suo ruolo di governante. Il cinismo dell’autrice nei confronti della sacra unione, palpabile nella sua rappresentazione del matrimonio come una transazione finanziaria, abbinato ai suoi numerosi ritratti di matrimoni infelici e ai loro effetti negativi sulle donne, rende i lieti fine un po’ aspri.

C’è un motivo però se Orgoglio e Pregiudizio è il più famoso fra tutti i romanzi di Jane Austen: Elizabeth Bennet ci sembra un’eroina molto moderna nel suo desiderio di non sposarsi se non per amore; è un personaggio complesso e forte che non è lontano da tante ragazze e donne che si incontrano ogni giorno. La trasposizione in chiave moderna sotto forma di web-serie ne è la dimostrazione: Lizzie Bennet è una ventiquattrenne come tante ventiquattrenni, pensa ai suoi studi, a trovare un lavoro, a ripagare i suoi prestiti studenteschi. In questo quadro, l’amore è un plus. Puoi scoprirne di più leggendo il nostro articolo dedicato!

Dopo più di duecento anni, Elizabeth Bennet continua a essere un esempio per molte donne.

Mente o cuore?

In Ragione e Sentimento, le protagoniste rappresentano due facce della stessa medaglia. Elinor è dalla parte del buon senso, mentre Marianne può essere classificata come una persona più predisposta alle emozioni e alle passioni. 

Ciò significa che Elinor è una pensatrice razionale, che apprezza la ragione e la moderazione. Non si lascia trascinare dalle emozioni, anche quando viene a conoscenza del fidanzamento del suo amato con un’altra donna. Marianne, al contrario, è un personaggio di emozioni estreme:

Le qualità di Marianne erano, sotto molti aspetti, del tutto uguali a quelle di Elinor. Ella era acuta e intelligente, ma esagerata in tutto: il suoi dolori, le sue gioie, non conoscevano la moderazione.

Ragione e Sentimento, Jane Austen, capitolo I

Gran parte del romanzo mostra le follie di un’eccessiva sensibilità come quella di Marianne. Elinor, invece, è generalmente ammirata per il suo buon senso. Tuttavia, alla fine, Jane Austen suggerisce che ci vuole un po’ di buon senso e un po’ di sensibilità affinché si possa raggiungere la felicità. Per entrambe le sorelle, la ragione e il sentimento diventano non tanto gli opposti quanto le parti complementari dei loro personaggi.

Leggendo Ragione e Sentimento c’è chi si identificherà con la giudiziosa Elinor e chi con la passionale Marianne. Il finale però raccoglie entrambe le loro visioni e dovrebbe ispirarci a fare lo stesso. Il nostro cervello cerca di ridurre i rischi al minimo, ma potrebbe precluderci di vivere la vita al massimo e senza rimpianti. D’altra parte, potremmo ascoltare ciò che dice il cuore e rimanere feriti o commettere gravi errori… La soluzione è l’equilibrio fra le parti e dalle due protagoniste possiamo imparare molto in questo senso: se, come Elinor, fai fatica a lasciarti andare, scoprirai quanti lati positivi ha il non nascondere i tuoi sentimenti tutto il tempo. Se, come Marianne, ti lasci trasportare dalle emozioni facilmente, vedrai come la mediazione con il giudizio e il buon senso ti renderà imbattibile!

Ma i ricchi sono perfetti?

Abbiamo visto come generalmente le protagoniste di Jane Austen provengano da una famiglia povera. Non è questo il caso di Emma, protagonista dell’omonimo romanzo, descritta nel primo capitolo come una giovane donna estremamente ben dotata, che possiede “alcune delle migliori benedizioni dell’esistenza”: è bella, intelligente, ricca e ben istruita.

Emma però ha anche un enorme difetto: la sua natura un po’ viziata e la vanità. Poiché crede di avere un grande talento nel capire la natura delle persone e gli incontri d’amore adatti, è lenta a riconoscere che ha torto. Questo lato del carattere ci fa pensare a Elizabeth Bennet, ma quest’ultima non ha certo le possibilità concrete che ha Emma di agire.

Ci vorranno molti errori e umiliazioni prima che Emma capisca che la sua interferenza è spesso fuorviante e che ha molto da imparare sia sui desideri degli altri che sul proprio cuore. Puoi approfondire riguardo Emma leggendo questo articolo sul nostro sito:

Anche Anne Elliot, protagonista di Persuasione, proviene da una famiglia di aristocratici. A differenza del padre vanitoso e anche di Emma, di cui abbiamo parlato poco fa, Anne possiede una mente calma e un cuore gentile come sua madre defunta. È spesso trascurata dal padre e dalla sorella, che apprezzano la bellezza e la ricchezza più della gentilezza. 

Ma, naturalmente, anche lei non è priva di difetti: si è lasciata convincere dalla sua amica e figura materna Lady Russel a non sposare il Capitano Wentworth per via delle sue origini inferiori, scelta di cui Anne si pentirà amaramente.

Chi sarebbero oggi Emma o Anne? Credo che Anya Taylor-Joy, attrice che ha interpretato Emma nel nuovo film del 2020 (ma principalmente conosciuta per il ruolo di Beth ne La regina degli scacchi), ci abbia dato la risposta durante un’intervista in occasione dell’uscita del film:

Penso che se Emma fosse una ragazza di oggi, sarebbe una stella dei social media. Vivrebbe la sua vita attraverso un filtro e ha cercherebbe di presentarsi in un certo modo. Ma alla fine della storia che Austen ha scritto, lei è cambiata, quindi sospetto che si prenderebbe una pausa e cercherebbe un modo per ritrovare se stessa

Anya Taylor-Joy

Nelle prime pagine, in effetti, Emma è sicura di sapere come dovrebbero vivere le altre persone e non perde occasione per dettare legge. Sarebbe una perfetta influencer sui social media!

Un’eroina come noi

Come vedi, Jane Austen ne ha per tutti. Anche per chi, come noi della redazione, adora leggere romanzi e vorrebbe entrarvi per vivere avventure fantastiche e conoscere personaggi interessanti. Se sei così anche tu, sicuramente ti rivedrai in Catherine Morland, da L’Abbazia di Northanger. Catherine è un’eroina atipica per l’epoca perché le eroine allora erano eccezionali sia nella loro personalità che nelle circostanze della loro vita, mentre Catherine è una giovane donna piuttosto nella media.

Catherine ama i romanzi, ma non ne ha letti molti perché non sono disponibili molti libri nella città sperduta in cui è cresciuta. È particolarmente ossessionata dai romanzi gotici ambientati in castelli e abbazie abbandonate e spera di provare lei stessa alcuni dei brividi che legge. Sarà la sua esperienza a Bath a farle capire di rimanere con i piedi per terra.

Ti abbiamo convinto a leggere (o ri-leggere) i romanzi di Jane Austen? Facci sapere quale ti piace di più!

Veronica Bartucca

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Studentessa magistrale di American Studies. Ama la letteratura americana, cantare a squarciagola le canzoni dei suoi film musical preferiti e guardare sit-com. Su CulturaMente cura la rubrica Dosi di Eroine sulle eroine della letteratura e Classici della letteratura inglese in pillole!

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