In maniera accattivante la nuova Lara Croft si impone sulle scene cinematografiche.
La nuova versione di Lara Croft, ovviamente, non fa dimenticare la sempreverde Angelina Jolie. Tuttavia porta ad apprezzare il nuovo volto di Alicia Vikander. La pellicola promette di diventare campione di incassi. Dopo aver visto in anteprima l’action movie, siam quasi certi riuscirà ad abbracciare un ampio pubblico.
Le motivazioni sono presto date. Complice la curiosità di conoscere le nuove vesti di Lara Croft e la nostalgia per il video games degli albori, le generazioni cresciute negli anni ’90 si ritroveranno al cinema speranzosi di ritrovare il maggiordomo e riconoscere l’iconica corsa di Tomb Raider. I Millenials invece scopriranno una nuova donna-avventura, protagonista di una probabile saga. Scrivo probabile saga poiché la conclusione lascia poco spazio alla fantasia. La nuova consapevolezza e l’approccio con le armi da fuoco si paventano come una nuova chiave di lettura. Durante questo primo capitolo, infatti, saranno le armi bianche ad essere le protagoniste. Punto di “discrimen” con la storicità del personaggio.
La novella Lara Croft ci fa conoscere il suo lato più intimo.
Grazie ad alcuni flash back è possibile ricostruire il rapporto della nostra eroina con il padre, la figura misteriosa di Ana Miller (dirigente della Croft Holdings) e le sue presunte relazioni sociali; componenti essenziali che porteranno a delineare il nuovo ego di Lara.
Sul grande schermo vediamo la sua evoluzione. Da ragazzina fragile e alla ricerca di sé stessa a donna cosciente del suo valore e della sua forza, intellettiva e fisica.
Erano alte le aspettative ed inevitabile il confronto. Ma il momento storico risulta propizio per una rivisitazione di questo forte personaggio femminile.
La caparbietà e l’acutezza dell’indomita Lara Croft per incoraggiare anche quelle donne prive di tali virtù.
Di una cosa si è certi appena usciti dalla sala post proiezione: la necessità di seguire un corso di autodifesa. Perché diciamocelo qualora ci trovassimo impelagati nelle remote foreste giapponesi non è detto che riusciremmo a mettere il naso fuori dall’imbarcazione, figurarsi riuscire a tenere l’equilibrio su un relitto aereo in pendenza su una cascata e guidare una rivolta.
Alessia Aleo
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Warner Bros. Pictures e Metro Goldwyn Mayer Pictures
Un film di Roar Uthaug
Con Alicia Vikander, Dominic West, Walton Goggins, Daniel Wu, Kristin Scott Thomas
Costumi di Colleen Atwood, Timothy A. Wonsik Musiche di Tom Holkenborg
Montaggio di Stuart Baird, ACE
Scenografi di Gary Freeman
Direttore della fotografia George Richmond, BSC
Produttori esecutivi Patrick Mccormick, Denis O’sullivan, Noah Hughes Prodotto da Graham King, p.g.a.
Scritto da Geneva Robertson-Dworet E Alastair Siddons
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