“Marilyn ha gli occhi neri”: la poesia della follia

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Due personalità totalmente opposte che si incrociano.

Ero scettica. Il titolo non mi diceva molto. Un po’ mi incuriosiva, un po’ avevo dei pregiudizi sul cast. Stefano Accorsi non è stato mai tra i miei attori preferiti. Miriam Leone non l’avevo vista mai sul grande schermo. Ebbene, devo ammettere che il combinato disposto della loro partecipazione come attori protagonisti e la trama del film, valgono veramente tanto. Il mio voto è molto buono! Inevitabile notare la crescita professionale ed artistica di Stefano Accorsi. Nei panni di Diego, per tutto il film balbetta, e questo, lo dice una persona che ha fatto una piccola esperienza attoriale, non è poco! È davvero un attimo che rischi di cadere nell’esagerazione, nel comico, nel surreale, nel grottesco. Accorsi presenta un’interpretazione della malattia mentale, vera, autentica e delicata. E con lui tutti gli altri attori. Miriam Leone, nella veste anche lei di un personaggio alquanto bizzarro, è assolutamente unica. Il suo personaggio, che prende il nome di Clara, le calza a pennello: una donna creativa, istintiva, coraggiosa e bella!

Il film mette in luce le diversità dell’animo umano, le mille sfaccettature che toccano gli emarginati dalla società. C’è un momento che mi ha particolarmente toccato: quando uno dei due protagonisti parla dei cosiddetti “normali”. Ma esiste davvero questa “normalità”? Cosa può essere considerato “normale” e cosa no?

La trama:

Clara e Diego sono i protagonisti di questo film che ha la regia di Simone Godano. Entrambi con un vissuto molto caotico e particolare, entrambi con problemi di salute mentale di varia natura. Si incontrano in un centro di riabilitazione in cui, tra le altre cose, fanno anche terapia di gruppo. I due personaggi risultano apparentemente distanti ma in realtà trovano molte cose in comune. Tra queste, una sfida da affrontare e vivere insieme: aprire un ristorante aperto al pubblico all’interno di un locale del centro di riabilitazione. Tutto parte dalla creatività e vitalità di Clara. Dotata di molta, forse troppa, fantasia, inizia a scrivere tantissime recensioni sul fantomatico ristorante (prima ancora di iniziare qualsiasi tipo di progetto), pubblica foto accattivanti e, soprattutto, dà il nome alla sua piccola creazione di fantasia: il “Monroe”. Come la Diva di Hollywood Marylin.

Non voglio svelare troppo sulla trama, perché lungi da me fare spoiler. Alcuni momenti del film sono veramente commoventi. Ma la vera bellezza del film, a mio parere, sta nella sua semplicità. Nell’essere così come è. La bravura dei protagonisti sicuramente vale il film.

Il mio voto è 10 per entrambi gli attori protagonisti!

Note sul regista:

Romano, classe 77, studia cinema al DAMS e gira i suoi primi corti dal 2002. Nel 2010 il suo cortometraggioNiente orchidee” con Beppe Fiorello e Valeria Solarino viene presentato al Festival di Venezia. Inizia anche a lavorare come regista di diversi programmi televisivi. Nel 2017, grazie all’incontro con Matteo Rovere, esordisce al cinema con la regia di “Moglie e Marito” con Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, film che ottiene la candidatura ai Nastri d’argento come miglior commedia e viene distribuito all’estero in più di venti paesi. “Croce e Delizia” con Alessandro Gassmann, Jasmine Trinca e Fabrizio Bentivoglio è il suo secondo film. Anche quest’ultimo ottiene una candidatura ai Nastri d’argento come miglior commedia mentre Jasmine Trinca vince il Globo d’oro come miglior attrice protagonista.

Serena Cospito

Adoratrice di Teatro in tutte le sue forme, attrice per passione, divoratrice di serie TV. Avocado dipendente:)

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