“Luigi Proietti detto Gigi” è una guida commovente sulla vita dell’attore

Luigi Proietti detto Gigi recensione

Edoardo Leo nel docufilm “Luigi Proietti detto Gigi” mette in atto l’impresa titanica di raccontare la vita di Gigi Proietti in un’ora e mezza. Quello che è certo è che questo documentario sarà una guida per chiunque voglia scoprire la vita di Gigi Proietti.

Il trailer

Edoardo Leo ha cominciato a girare le riprese per il documentario nel 2019. Gigi inizialmente era perplesso: la sua umiltà gli faceva pensare di non esserne meritevole. Poi ha comunque consentito al suo collega e ammiratore di farlo e di seguirlo e filmarlo anche dietro le quinte.

La morte di Gigi

Purtroppo, il 2 Novembre 2020, il giorno del suo 80° compleanno, Gigi Proietti è venuto a mancare. Leo e altri attori avevano preparato una lettera per omaggiare Proietti nel suo compleanno. Mai avrebbero immaginato di leggerla invece, distrutti e un capoverso ciascuno, nel Globe Theatre di Roma, il giorno del suo funerale.

Il progetto di questo docufilm era rimasto in sospeso. Vedendo l’amore degli italiani per Gigi e pensando alla persona grande che è stata, a Edoardo Leo è salita la voglia e la determinazione di continuarlo. La prima cosa che ha fatto è stato chiedere il permesso di continuare ai familiari di Gigi, e loro, sua sorella e le sue due figlie, hanno dato il consenso e hanno anche preso parte al documentario con i loro aneddoti.

Il ritratto che esce fuori da Luigi Proietti detto Gigi è quello di un uomo grande e di un artista completo.

Gigi è stato un uomo popolare. Nel senso che era famoso, che piaceva a tutti e anche nel senso di “fatto per il popolo”.

Il successo che ha avuto e l’amore ricevuto da tutti, specie dai suoi concittadini, spiegano i primi due significati del termine. L’ultimo significato si spiega con le sue azioni.

Gigi ha ridato vita per ben due volte al Teatro Brancaccio, ogni volta che gli venne data la direzione. Ha istituito una scuola di recitazione aperta a chiunque, da cui sono usciti grandi talenti; probabilmente non avrebbero potuto permettersi una normale scuola di teatro. Come ultima cosa che ha fatto è stato far costruire e lasciarci in dono il Globe Theatre, dentro Villa Borghese, che gli è stato intitolato dopo la sua morte.

Eppure, nonostante il bene fatto a noi ammiratori, il suo pubblico, nessuno sentirà la sua mancanza quanto le persone che lo hanno vissuto per anni. In Luigi Proietti detto Gigi osserviamo quanto sia stato profondo e ampio il suo talento, con tutti i personaggi creati o impersonati, e la caratterizzazione specifica di ognuno. E ancora gli sketch, le gag e le frasi-motto, diventati tutti iconici

Dietro a tutto questo c’era una persona allegra, riservata, umile e immensa.

Sembra banale dire “Grazie Gigi”, ma è il sentimento vero che si prova pensando a tutto quello che ci ha dato. Gratitudine, oltre alla commozione della consapevolezza di non averlo più con noi. Perché Gigi doveva essere eterno.

Ambra Martino

Costantemente in viaggio, fisicamente e mentalmente. Ho sempre provato interesse per le forme di comunicazione ed ho approfondito questo interesse su diversi piani. Ascolto compulsivamente la musica. Ho una fissa per il cibo, i gatti, le tazze e amo profondamente i libri, in particolare quelli di Murakami.

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