L’uomo invisibile, il “one woman show” di Elisabeth Moss

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Riflettori puntati su Elisabeth Moss, la star rivelazione di The Handmaid’s Tale, protagonista dell’Uomo Invisibile, film del 2020 da poco uscito anche in DVD e Blu-Ray per la regia di Leigh Whannel.

Come potete intuire dal trailer, si tratta di un one woman show:

Per quanto la talentuosa attrice non deluda le aspettative il film gira praticamente attorno al suo personaggio: Cecilia scappa dalla casa blindata del partner per poi avvertire il suo controllo anche una volta che è uscita da quella realtà.

Chi è l’uomo invisibile? Ma soprattutto di cosa parla il film?

Domande lecite, perché guardando il trailer non si riesce a inquadrare il genere di questo film: è un horror? Ma, soprattutto, vi è del paranormale? E forse è proprio questa la parte più interessante della storia, che naturalmente non vi svelerò.

Elisabeth Moss è sicuramente l’attrice più indicata per questo ruolo: già nei panni di June ha rivelato il suo carisma, specialmente in contesti legati alla violenza di genere.

Ne L’Uomo Invisibile viene passato al crivello, infatti, proprio il rapporto tra i generi, specialmente quando diventa morboso.

La protagonista mostra rigetto nei confronti dell’ex, ma allo stesso tempo è talmente legata a lui da avvertirne la presenza. E il bello è che lo spettatore può cogliere, grazie ad un’attenta regia, proprio la possibilità di “percepire” l’oscura presenza con gli occhi della protagonista.

Il lascito del rapporto malato, basato sul controllo costante, raggiunge il suo frutto più maturo quando la protagonista comprende che lei è l’unica che può liberarsi proprio grazie a quello che solo lei può percepire: un’arma che si rivelerà fondamentale per la risoluzione del thriller psicologico.

L’uomo invisibile 2020 è senza dubbio differente dagli altri “uomini invisibili” a cui siamo stati abituati, a partire dall’omonimo libro del 1897 e dal riadattamento cinematografico del 1933.

Il reboot resta comunque carico di quel gusto fantascientifico che rende la pellicola interessante, anche se un po’ limitato da tutti gli sviluppi trascurati che potevano esulare dall’universo “Cecilia”, a partire dall’approfondimento psicologico – quasi totalmente assente – della controparte maschile.

Alessia Pizzi

Laurea in Filologia Classica con specializzazione in studi di genere a Oxford, Giornalista Pubblicista, Consulente di Digital Marketing, ma soprattutto fondatrice di CulturaMente: sito nato per passione condivisa con una squadra meravigliosa che cresce (e mi fa crescere) ogni giorno!

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