Greenland esce al cinema in un momento storico particolare, un periodo in cui andare al cinema è molto più raro che guardare un film in streaming.
Questo dettaglio potrebbe – e sottolineo potrebbe – rendermi più indulgente nei confronti di un film che ripropone un plot narrativo trito e ritrito.
Gerard Butler (uno dei motivi per cui vedere questo film) è il tipico papà americano, di quelli che si salvano durante le catastrofi: naturalmente è un ingegnere. Una cometa sta per schiantarsi sulla Terra, riuscirà a salvare la sua famiglia?
Greenland, il trailer italiano
Devo aggiungere altro? La risposta è sì. Perché se da un lato la trama è ben nota a tutti coloro che amano i disaster movies, dall’altro ha dei dettagli molto interessanti.
Primo su tutti il fatto che nel film si susseguono una serie di fatti impossibili. Cioè, è più probabile che una cometa si schianti sulla Terra piuttosto che si verifichino molte altre situazioni che vedrete svilupparsi davanti ai vostri occhi (increduli).
Naturalmente, a fianco del papà eroico, c’è la mamma inutile, una specie di brutta copia di Gal Gadot (aka Morena Baccarin).
In questo caso la mamma inutile e benestante, la principessa di papà, ha un dono: corre. Corre dall’inizio del film. Basterà questa dote a emancipare la figura femminile nei disaster movies?
Anche il finale ricalca un cliché che spero di non notare solo io. Avete fatto caso che quando il mondo muore l‘Italia non è mai contemplata? Compaiono sempre immagini della Torre Eiffel distrutta, ma mai una foto del Colosseo, del Duomo, o di qualsiasi altro monumento iconico del Bel Paese. Non riesco a capire se il fatto che Parigi sia sempre sotto il mirino sia una speranza americana malcelata, oppure se se noi italiani siamo ignorati per la nostra inutilità agli occhi degli americani.
Alessia Pizzi