Il mistero della strega di Blair: dal cinema al mito (o viceversa?)

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Ecco svelato il mistero che da secoli porta dietro con sé la strega di Blair.

Ricordate il lontano 30 luglio del 1999, quando in Italia uscì in tutte le sale cinematografiche “The Blair Witch Project”?

Se ne parlò davvero tantissimo e il film fece scalpore, tant’è che nel periodo antecedente all’uscita del documentario, si sparse la voce che i tre protagonisti fossero spariti dalla circolazione, durante le riprese.

Che sia stata proprio la strega di Blair a metterci lo zampino? Ma procediamo con ordine e cerchiamo di dare una spiegazione logica a questo mistero, che affligge la cittadina del Maryland da secoli…

Anzitutto c’è da dire che le riprese si ispirano a fatti realmente accaduti, o almeno così ci dicono, svolti nel 1994 all’interno del bosco, detto il “Bosco della strega di Blair” per via delle numerose sparizioni e morti misteriose, che sembrerebbero renderlo protagonista.

Inizialmente, una trovata pubblicitaria niente male fece credere a tutti gli spettatori delle sale che, i tre ragazzi studenti di cinematografia che stavano preparando un documentario per l’università di Cinema nel Maryland, fossero improvvisamente morti o spariti, mentre ultimavano le riprese.

Si sparse la voce, che alcuni giorni dopo la misteriosa sparizione fossero stati ritrovati nel bosco dei nastri, contenenti le registrazioni dei filmati e video amatoriali dei tre ragazzi…

In realtà non esisteva nessuna notizia reale sulla scomparsa di questi ragazzi. Solo alcuni mesi dopo, quando ormai il film era un successo mondiale, si scoprì che i due registi Daniel Myrick e Eduardo Sanchez avevano utilizzato la tecnica del “found footage”, la “ripresa ritrovata”, per creare clamore intorno all’uscita del film. La mamma dell’attrice protagonista ricevette tantissime lettere di condoglianze da tutto il mondo, convinto che sua figlia fosse davvero scomparsa prematuramente.

Ma di che cosa parla The Blair Witch Project?

Il docu-film, una tecnica non ancora troppo conosciuta all’epoca, indaga le misteriose scomparse avvenute nel corso degli anni all’interno della famosa città di Burkittsville, nella Contea di Frederick, Maryland, Stati Uniti. Tre ragazzi decidono di incamminarsi nel famoso bosco per cercare testimonianze in merito, ma durante le riprese scompaiono. Tutti li credono morti guardando le riprese agghiaccianti e inquietanti di quegli otto giorni. In realtà i tre attori protagonisti erano: Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael C. Williams, che interpretarono semplicemente se stessi e non scomparvero mai.

La leggenda di Elly Kedward, nota come “la strega di Blair”

La leggenda narra che nel lontanissimo 1771 vivesse all’interno del famoso bosco nel Maryland, soprannominato successivamente come “Il bosco della strega di Blair”,  una vecchietta nota come Elly Kedward. Si sparse ben presto la voce che questa donna effettuava dei prelievi di sangue dal naso di alcuni bambini della piccola città e per questo fu tacciata di stregoneria e giustiziata: fu legata ad un albero, all’interno del bosco e torturata. Non morì subito, ma dopo tre lunghi giorni di agonia. Così, venne ritrovata nella sua pozza di sangue. Si dice che da allora, il fantasma della donna – ingiustamente incolpata e sacrificata  – non abbia più lasciato in pace la città per questo nel bosco ci furono diverse sparizioni.

Tra queste, quella di una mamma e un bimbo che nel 1845 si recarono nel bosco per cogliere delle castagne: ad un certo punto la mamma si girò e non trovò più il suo piccolo. La mamma venne ritrovata morta assiderata nel bosco. Un gruppo di soccorritori si addentrò nel bosco, per ritrovare il bimbo, ma il primo gruppo di soccorritori non fece mai rientro. Qualche giorno dopo, un secondo gruppo di ricercatori, sotto ordine dello sceriffo, si recò a cercare il bimbo ma lo spettacolo che si ritrovarono di fronte fu agghiacciante: i corpi del primo gruppo di soccorritori furono ritrovati smembrati. La cosa ancora più curiosa, fu che quando, dopo varie indecisioni sul tornare nel bosco o meno, la polizia si recò  a prendere i corpi, furono ritrovate solo pozze di sangue e i corpi erano scomparsi. Il piccolo Robin tornò a casa da solo dopo qualche giorno e raccontò che era stato attirato nel bosco da una strana signora, e legato come un sacco di patate. Riuscì poi a liberarsi e della signora non ci fu più traccia.

Almeno per un secolo non successe più nulla, fino al fatidico 1941, quando il criminale Rustin Parr venne giustiziato. Il suo crimine passò alla storia per la sua crudeltà e malvagità. Rustin era un giovane commesso nel negozio di alimentari dei genitori: quando nel 1940 morirono, lui decise di chiuderlo per ritirarsi a vita isolata e privata in una casetta che aveva costruito a ridosso del bosco. Un giorno una dolce e bionda bimba di nome Emily Hollands, decise di recarsi nel bosco a giocare con le sue due bambole al petto, ma non fece più ritorno. Nel frattempo, oltre a lei scomparvero altri 7 bambini. Iniziarono così le ricerche invano, fino a che, parecchi giorni dopo, arrivò dritto alla scrivania dell’ufficio dello sceriffo un piccolo bambino che scioccò tutti con i suoi racconti. Si trattava di Kyle Brody.

Il bimbo raccontò di essere stato rapito e portato in una casa abbandonata nel bosco. I poliziotti si recarono subito a casa di Rustin e trovarono 7 cadaveri dei bimbi scomparsi, posizionati in modo macabro e ben preciso per un rituale. Erano infatti stati legati a dei rami e sui loro corpicini, mentre erano ancora vivi, erano stati inflitti dei tagli superficiali e più profondi. Il sacrificio era proseguito con un orribile schiacciamento del cranio, che li portava alla morte. Il piccolo Kyle, testimoniava tutto quello che aveva visto e che era stato costretto a subire. Il killer confessò che una voce di una donna gli aveva ordinato cosa fare e chi uccidere. Per il piccolo Kyle, ormai diventato un ragazzo, la vita fu davvero ingiusta e il destino fu triste con lui. In seguito alle atrocità a cui aveva dovuto assistere: venne arrestato per vagabondaggio per poi essere rinchiuso in diverse cliniche psichiatriche, in cui erano costanti crisi e attacchi di ira e violenza improvvisi.

La sua vita si concluse con il suo ultimo pasto: mentre era intento a mangiare, prese il suo cucchiaio, lo piegò, lo usò come arma e si tagliò le vene, lasciandosi così morire.

Che sia stato l’ultimo segno che ha voluto lasciare la strega di Blair, o secondo voi queste storie sono pura fantascienza?

A voi la sentenza; fatto sta che il bosco della strega di Blair esiste davvero, è nel Maryland e tutti i ritrovamenti e i cadaveri che ci sono stati in quel posto non rendono poi l’aria così tranquilla.

Alcune curiosità sul film:

The Blair Witch Project è uno dei film più redditizi della storia: per ogni dollaro speso, ne sono stati guadagnati 10.931. Infatti, la spesa iniziale del documentario in totale fu di 60.000 dollari e l’incasso superò i 248.000.000 di dollari.

Tantissimi furono i libri, i film e i videogames, che si ispirarono a questa macabra vicenda, per citarne alcuni, se la storia vi ha incuriosito, vi suggeriamo di vedere:

– The Blair Witch Project (1999) / docufilm

– Blair Witch (2016) /film 

Blair Witch: caccia alle streghe col drone

Insomma abbiamo potuto verificare che “The Blair Witch Project” sia stato un film destinato a passare alla storia per motivi più extra-cinematografici, che per reali meriti artistici. E voi, cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa affermazione?

Alessandra Santini     

         

E se vi piacciono le streghe:

The Witch

Le terrificanti avventure di Sabrina     

Charmed – Reboot

Le streghe dell’East End

Per chi ne volesse sapere di più sulla Strega di Blair…

Alessandra Santini
Classe 1988. Prima laurea in Comunicazione, seconda laurea in Editoria e Giornalismo. La sua passione più grande è la MUSICA. Suona la diamonica, la chitarra e canta. Ama l'ARTE, la FOTOGRAFIA, il CINEMA e la MODA. Adora viaggiare in tutto il mondo. Parla inglese, francese e spagnolo. Esperta in comunicazione digitale e social media.

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