Edward mani di forbice: storia di un diverso

recensione edward mani di forbice Tim Burton
film di Tim Burton

“Tanti e tanti anni fa viveva in quel castello un inventore e tra le tante cose che faceva si racconta che diede vita ad un uomo; un uomo con tutti gli organi, un cuore, un cervello, tutto… be’, quasi tutto perché vedi, l’inventore era molto vecchio e morì prima di finire l’uomo da lui stesso creato; allora, l’uomo fu abbandonato senza un papà, incompleto e tutto solo. […] Il suo nome era Edward”

TITOLO: Edward mani di forbice
TITOLO ORIGINALE: Edward Scissorhands
REGIA: Tim Burton
CAST: Johnny Depp, Winona Ryder, Dianne Wiest, Anthony Michael Hall, Kathy Baker, RobertOliveri, Conchata Ferrell, Caroline Aaron, Dick Anthony Williams, Vincent Price, O-Lan Jones, Alan Arkin, Susan Blommaert, Linda Perri
PAESE: USA
ANNO: 1991

Edward mani di forbice è un film di Tim Burton.

La pellicola è spesso considerata il più personale film di Tim Burton, un regista che si è distinto, in generale, per la capacità di coniugare il suo universo alle esigenze degli studios.

I suoi film hanno incassato più di un miliardo di dollari in tutto il mondo pur non obbedendo alle regole e ai requisiti commerciali “imposti” da Hollywood.

La creatività visionaria del cineasta si ispira ai ricordi della sua infanzia.

Burton nasce nell’agosto del 1958 a Burbank, in California. La cittadina, vicina a Los Angeles, è una periferia per classi medie, costellata da casette di legno dipinte di colori pastello e allineate con precisione geometrica.

Burbank è icona della banalità sociale e dell’ordinarietà dello stile di vita americano: l’adolescente Tim Burton si annoia, dunque per passare il tempo girovaga per la periferia fantasticando, creandosi un mondo interiore diverso da quello reale.

Edward mani di forbice è un progetto molto intimo, quasi autobiografico.

Il protagonista della vicenda, il ragazzo fabbricato da un inventore con le forbici al posto delle mani, nasce proprio nell’immaginazione del Tim Burton bambino.

Il cineasta racconta così la sua creazione:

“L’idea di Edward nasceva da un disegno che avevo fatto molto tempo prima. In principio era solo un’immagine che mi piaceva, poi si è trovata collegata a un personaggio, qualcuno che vorrebbe toccare ma non può, che è insieme creativo e distruttivo”.

Per produrre Edward mani di forbice Burton fonda una casa di produzione, la Tim Burton Productions, e si rivolge alla Fox per un finanziamento che ottiene facilmente.

Il regista fa, in questo periodo, due incontri interessanti: il primo è con Caroline Thompson, una giovane scrittrice californiana estranea all’ambiente cinematografico, che si rivelerà essere in grado di riprodurre in forma scritta le sue visioni fantastiche; il secondo è con Johnny Depp, giovane attore che sembra essere l’incarnazione di Edward.

Tra i due uomini, dal primo momento, si instaura una piena comprensione reciproca:

“Mi piacciono molto gli occhi delle persone, e soprattutto per un personaggio come Edward, che praticamente non parla, gli occhi sono essenziali.[…] Johnny era capace di rendere lucidi i suoi occhi. Era come se stesse per piangere[…] Non so come facesse. Non era un effetto ottenuto con le luci o con la macchina da presa, era naturale e incredibile[…]”.

Depp, dal canto suo, è estremamente impressionato dalla sceneggiatura e si identifica immediatamente con il personaggio.

Il film di Tim Burton è girato in Florida, lontano da Hollywood, in una cittadina di periferia che ricorda tanto Burbank.

Nella primissima inquadratura nevica sul castello tenebroso collocato sulla collina.

Un carrello indietro conduce lo spettatore nella camera di una bambina, la quale chiede a sua nonna: “Da dove viene la neve?”.

Dunque in Edward mani di forbice Burton adotta il codice narrativo della favola, che nello specifico è raccontata, in una notte d’inverno, da un’anziana alla sua nipotina che le chiede da dove venga la neve.

A questo punto l’ambientazione e l’atmosfera cambiano: in una mattina assolata, una donna inizia il solito giro per le case delle clienti. Da questo momento in poi il codice della favola è abbandonato e il film si trasforma in un racconto moderno.

La dicotomia favola-realtà è chiarita dall’esistenza di due ambientazioni differenti e separate. Da un lato il castello gotico in cui vive il ragazzo con le forbici al posto delle mani, all’interno del quale comincia e termina la favola; dall’altro la periferia della comune cittadina californiana in cui si svolge l’azione.

La presenza di un castello nella cittadina-surrogato di Burbank risulterebbe incomprensibile se non si interpretasse questo luogo come frontiera al limite tra realtà e immaginazione.

Sia nella favola che nel racconto moderno vediamo la storia di Edward, un essere che soffre.

Finché Edward rimane nel castello, l’unica causa di dolore è la perdita del suo padre-inventore; egli non sospetta nulla dell’ipocrisia e della cattiveria che si annidano fuori dal suo rifugio.

Quando Edward lascia il nido e viene a contatto con la società civile- diventa un “diverso” e, in quanto tale è un emarginato.

3 motivi per vedere il film:

  • Edward mani di forbice è un film sull’emarginazione suggestivo e romanticamente gotico.
  • Burton regala un’atmosfera da favola.
  • L’interpretazione di Johnny Depp che ci fa innamorare di Edward.

Quando vedere il film:

A Natale o mentre fuori nevica, così potremmo lasciarci suggestionare dal pensiero che sia Edward a far nevicare per noi.

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Valeria de Bari


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Valeria de Bari
Sceneggiatrice, chitarrista, poetessa, pittrice: quello che sogno di diventare da grande. Ops ... sono già grande. Amo la musica (soprattutto il punk, il rock e le loro derivazioni), le immagini-movimento e l'arte del racconto (o come si dice oggi lo "story telling"). La mia vocazione è la curiosità. That's all folks

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