Nei Albertì, l’artista catalano che distende l’animo

Nei Albertì, divergenze al centro, Roma, Villino Pignatelli
Nei Albertì, divergenze al centro, Roma, Villino Pignatelli

Il 22 giugno a Villino Pignatelli si è tenuta l’inaugurazione della mostra di Nei Albertì che ci farà compagnia fino al 22 Luglio.

Artista spagnolo che fonda la sua ricerca sullo spazio, un andirivieni di pieni e vuoti e sul tempo. Il tempo, scandito da un ritmo incessante, tra tensione e distensione.

Ma conosciamolo più da vicino.

Nasce nel ’75 in un paesino della Catalogna e nel ‘98, come per magia, scopre la sua passione per la scultura. In continua evoluzione, Nei non si da pace. Alla scoperta di continui materiali. Inizialmente viene colpito dal ferro, dalla pietra e dal legno successivamente si accosta alla cera, al gesso e alla ceramica. Le tecniche usate, sono le più raffinate, saldatura, fusione e forgiatura e questo lo porterà ad esporre in molti stati europei: Londra, Barcellona, Madrid, Parigi, Como, Instambul. Nell’esposizione a Villino Pignatelli però vedremo altri materiali quali, metacrilato, spandex, fili, vetro e luci led spothlight.

E sono proprio questi elementi, che renderanno il percorso della mostra emotivamente unico. In un luogo che sembra nato per ospitare questo artista. Il villino Pignatelli, infatti, è un edificio romano sito nel rione Sallustiano. Immerso in una grande corte di giardini esotici, sculture, fontane e scorci inaspettati, dunque quale spazio migliore per un artista di grande impatto come Nei?

Per immergersi a pieno nelle opere del catalano, l’artista suggerisce di non fare foto, la prima volta che viene fatto il percorso per gustare a pieno l’atmosfera.

Le sue opere si compongono in reti colorate di lycra semitrasparente, tirate, adattandole allo spazio a sua disposizione. Tutte le opere infatti sono in netta correlazione con il luogo in cui vengono esposte. Due sono state pensate proprio per il Villino Pignatelli e sono le due di dimensioni più grandi, che invaderanno completamente le sale del palazzo neorinascimentale. Verso metà percorso la tensione si alza. Una stanza buia con un rumore fastidioso e una luce effetto flash, ci incoraggia ad andare a guardare la scultura a specchio più da vicino e…Come per magia, avvicinando l’occhio alla fessura, si ha l’impressione di distensione,di quiete. Continuiamo avanti e arriviamo ad una sala, quasi meditativa. Ci sono dei cuscini, ci stendiamo. E Poi l’ultima. L’installazione site specific. Quella, che l’artista, considera il massimo della liberazione emotiva e che fa ci fa entrare a contatto con ilo nostro profondo.

Le opere di Nei, sembrano, in apparenza complicate ma in realtà sono semplici e piene di forza.

“…Voglio lasciare agli spettatori un sacco di domande, senza risposte. […]Sto cercando di fare un viaggio facile all’interno di dubbi umani, nella mostra tutto deve essere chiaro in un modo da non far fuggire da esso, per essere veramente coinvolto in esso come quando sei dentro una foresta e tutto il resto scompare, ma spero che quando tutti tireranno fuori qualcosa di vero, eserciteranno il loro cervello. Come posso dare loro una realtà parallela in cui non capisci niente, non riconosci qualsiasi cosa, ma tutto appare chiaro nella tua mente. Questo può essere un buon catalizzatore per darti milioni di domande”. Nei Albertì

Alessandra Forastieri

Alessandra Forastieri
Storica dell'arte e curatrice artistica, amante soprattutto dell'arte contemporanea. Curiosa e appassionata di letteratura classica, danza, teatro e musica.

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