Al Globe Theatre arriva la Politica: cosa direbbe Gigi Proietti?

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Il Globe Theatre è un teatro importante a Roma, nonostante sia uno dei più giovani. Nato per volontà di Gigi Proietti, dal 2003, pandemia compresa, la sua stagione ha presentato sempre spettacoli che avevano un solo minimo comune multiplo: William Shakespeare. Dalle grandi produzioni fino a quelle più piccole; dagli spettacoli d’avanguardia fino ai riadattamenti per i bambini; le produzioni del Globe hanno sempre cercato di far immergere il pubblico nell’universo del Bardo Inglese.

Globe Theatre senza Shakespeare: arriva l’attualità

Il 13 luglio, è successo un fatto veramente insolito per chi è amante e seguace del teatro capitolino. Marco Travaglio ha portato in scena Il conticino: una specie di giallo, dove il giornalista parla…di politica. Non una politica utopistica o legata al mondo letterario. No! Ha raccontato della nostra politica, quella italiana, quella trascorsa ed attuale.

Stessa cosa è avvenuta il giorno precedente, dove un altro giornalista, della medesima testata di Travaglio, ha usato il palco del Globe per mettere a confronto due personaggi politici attuali. Più ironico e con uno stile meno da “inchiesta”, ma pur sempre politico…

I due giornalisti sono rientrati nella rubrica nuova del Teatro, intitolato Tutta scena, dove viene dato spazio per un’unica data a spettacoli non collegati a Shakespeare: dalla comicità di Saverio Raimondo e Francesca Reggiani, passando per le favole di Oscar Wilde raccontate da Gabriele Lavia.

Politica, stand-up comedy, altri autori: è impossibile non storcere il naso.

Cosa diamine sta succedendo?

Evitiamo qualsiasi forma di pensiero a favore o contro i due giornalisti; anche gli altri spettacoli sono….inadatti a questo luogo!

La poesia del teatro situato a Villa Borghese è sempre stata quella di erigersi come luogo distante dall’attualità. La sola presenza di spettacoli shakespeariani rendeva il Globe Theatre unico nel suo genere, fuori dai normali festival o dalle rassegne teatrali estive. L’idea primaria del Maestro Proietti era rendere questo luogo un’isola, una specie di posto a sé, dove l’Arte non venisse contagiata da mode e (soprattutto) politica.

Il Globe è un luogo puro! Ciò che si respira all’interno e all’esterno di questo spazio non è solo Shakespeare, ma il lavoro finale di un grande artista romano, che, a soli 7 mesi dalla sua morte, vedrebbe gli sforzi di anni e anni svanire come una nuvola. Il Globe ha sempre avuto tanto pubblico proprio perché è sempre riuscito a mantenere una sua unicità, come una repubblica indipendente, senza il bisogno di questo genere di rappresentazioni.

Ci sono luoghi e luoghi: il Globe non c’entra niente! Il Globe è Teatro, quello vero: non è spettacolo, ma Recitazione.

Lasciamolo libero dalla Politica-Spettacolo. Lasciamolo libero di vivere nell’era modera e non quella contemporanea. Lasciamolo libero di esprimersi. Quest’anno è il primo suo anno da orfano: è un po’ presto per togliergli la dignità.

Francesco Fario

Attore e regista teatrale, si laurea in Lettere Moderne a La Sapienza per la triennale, poi alla magistrale a TorVergata in Editoria e Giornalismo. Dopo il mondo del Cinema e del Teatro, adora leggere e scrivere: un pigro saccentone, insomma! Con Culturamente, ha creato la rubrica podcast "Backstage"

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