Quarta e penultima puntata di Ulisse, dedicata alla Ville Lumière, tra l’altro città di nascita di Alberto Angela.
Per scoprire la Parigi di oggi, Alberto Angela ci parla della Belle Époque da Montmartre.
La collina parigina è stata la culla del movimento impressionista, che è stato il frutto dei cambiamenti dell’epoca.
A sua volta, l’impressionismo è stato la miccia che ha scatenato una rivoluzione nel mondo dell’arte, ancora molto rigido e legato alle accademie e agli studi.
La quarta puntata
Un periodo straordinario e decisivo quello della Belle Époque per Parigi
Nasce il teatro dell’Opera di Garnier, viene costruita la Tour Eiffel, dopo la vincita di un concorso pubblico da Gustave Eiffel. La fisionomia di Parigi cambia, compresi i suoi arrondissement, e tutto grazie a Napoleone III.
Il re sarà stato travolto dall’aria di cambiamento del secolo, che ha gettato le fondamenta del mondo come lo conosciamo e viviamo oggi.
Questo periodo storico dorato coincide con quello dell’impressionismo, in particolare col periodo di attività del suo maggior esponente, Claude Monet.
Monet è vissuto fino al 1926 e, quando la prima guerra mondiale finì, decise di regalare alla Francia e al suo amico e Primo Ministro Clémenceau delle grandi tele rappresentanti le ninfee, in stagioni diverse.
Queste enormi tele, rappresentanti il suo soggetto più famoso e più ritratto, vennero esposte al museo dell’Orangerie.
Tantissime altre opere impressioniste sono conservate oggi in un luogo che nella Belle Époque è stato fondamentale per gli impressionisti stessi e per le persone di tutto il mondo, curiose delle novità in questa nuova Parigi: una stazione.
Il museo d’Orsay è testimone dal XIX secolo di questi artisti e, solo da alcuni decenni, delle loro opere.
Questo viaggio storico, in giro per Parigi e per la Francia, non poteva non passare anche per i luoghi abitati da un altro importante artista, che ha conosciuto e vissuto la Parigi della seconda metà dell’Ottocento: il travagliato e illuminato Vincent Van Gogh.
Il pittore, post impressionista, ci ha fatto conoscere la campagna francese, sotto una personalissima lente, e la vita di persone comuni.
La tappa finale è stata il Moulin Rouge, locale storico, famosissimo, nato come tributo ai tanti mulini di Montmartre. Il suo spettacolo più famoso è senza dubbio il can-can francese.
Alberto Angela ci ha illustrato il dietro le quinte del locale e del suo palcoscenico. Se parliamo del Moulin Rouge è obbligatorio tributare l’istrionico Toulouse-Lautrec, pittore e esponente della vita bohémienne.
Lo stile bohème appartiene a questo felice periodo francese, che ha riempito di bellezza l’arte e la storia. In particolare di questa splendida città.
Ambra Martino
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