Dopo la scorsa stagione, Alberto Angela ha ripreso a viaggiare per il mondo per raccontarcelo nella nuova stagione di Ulisse – Il piacere della scoperta.
Un palese effetto dei vaccini anti-Covid, che hanno abbassato il numero dei contagi e hanno permesso di tornare a viaggiare in maggior sicurezza e serenità. Il programma, anche quest’anno, va in onda il sabato in prima serata su Rai Uno.
La prima puntata
Per questa prima puntata siamo partiti dalla Groenlandia, cioè da dove è iniziato, all’incirca, il viaggio dell’iceberg fatale che affondò il Titanic. Questo episodio di Ulisse è quasi in concomitanza all’anniversario della tragedia, avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 Aprile.
Grazie ad Alberto Angela e al suo staff, abbiamo visto come è stato costruito il transatlantico e abbiamo rivissuto il suo viaggio per l’oceano, fino alla fatidica notte.
La puntata è stata probabilmente ispirata anche dalla mostra a Londra “Titanic – The exhibition”. In essa vi sono esposti vari tesori storici che sono stati trovati nella nave sul fondale marino, o che sono stati donati dai superstiti.
Ogni oggetto di questa mostra ci racconta una storia legata alla nave e agli ultimi momenti a bordo dei suoi passeggeri. Addirittura è esposto il gioiello che ha ispirato la storia del famosissimo film Titanic, di James Cameron.
Il famoso Cuore dell’Oceano è in realtà un gioiello molto più piccolo di quello del film. Non è a forma di cuore e la gemma stessa è più piccola di quella della storia cinematografica. Fu un regalo di un commerciante ad una sua dipendente, che si imbarcarono sotto falso nome in una fuga d’amore, per vivere la loro storia, lontani dalla famiglia di lui.
Come nel film, lei, cioè Kate (non Winslet), si salvò su una scialuppa, lui purtroppo no… Nove mesi dopo, comunque, nacque il frutto del loro amore.
Dopo tanti film e documentari, si può facilmente pensare che ormai si sappia tutto del Titanic.
Tuttavia la storia ci insegna che si possono sempre conoscere cose nuove di un evento, a distanza di tempo. A volte grazie al progredire della tecnologia, altre perché si entra in possesso di carte il cui contenuto riporta nuove informazioni.
Tante cose si sanno in più del Titanic, tanto più si pensa che in alcune situazioni le cose debbano per forza andare in un certo modo. In certi casi, come per il transatlantico, molte cose vanno male, portando alla catastrofe, in altri invece molte cose vanno per il verso giusto. Come se in alcune situazioni il fato sia già deciso e una serie di eventi vanno in una certa direzione, come le tessere di un domino che cadono una sull’altra, andando in una direzione di fortuna o in una di sfortuna.
Per il Titanic purtroppo tante cose sono andate male, dai telegrafisti oberati di messaggi superficiali da inviare, al punto di aver sottovalutato un avviso importante, le vedette che erano rimaste senza cannocchiali, il Capitano che prese sotto gamba alcune cose, una stagione troppo fredda che non ha fatto sciogliere gli iceberg a certe latitudini…
Troppe cose andarono storte, finché non è successo quello che sappiamo tutti.
Eppure quell’incidente è stato forse necessario. Da quel momento le navi sono state obbligate ad avere un numero di scialuppe adeguato al numero di passeggeri, e ad avere una copertura dei telegrafi 24 ore su 24.
La fortuna dell’uomo è quella di imparare quando le tessere del domino vanno nella direzione sbagliata del fato.
Ambra Martino
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