Flangar non flectar asserivano con convinzione i latini. Mi spezzo ma non mi piego. Il celebre motto, attribuito da alcuni a Seneca, è entrato nell’immaginario comune come espressione di testardaggine.
Chi meglio dell’Albero di Natale di Roma, il celebre Spelacchio può incarnare un modello di caparbia? L’anno scorso lo davano tutti per spacciato, mentre nel 2018 stupisce i fan tornando sotto i riflettori in pompa magna, presentato da Netflix in accordo col Comune di Roma.
«Abete sempreverde, attore del Metodo, falegname dell’emozione, americano d’adozione. Per gli amici, Spelaccio» questa la sua carta d’identità su Twitter.
Approdato a Roma poche ore fa, l’abbiamo subito intercettato per sapere cosa ne pensa delle aspre critiche sulla sua linea. Le prime foto lo immortalano infatti molto dimagrito, tanto che alcuni lo hanno ribattezzato “Spezzacchio”. I fan probabilmente non sono a conoscenza delle esigenze artistiche dell’albero, che ha dovuto perdere 30 chili per girare uno dei suoi ultimi film in America, dove lo chiamano, appunto, Spelaccio.
Spelacchio, dopo apparizioni in serie del calibro di Suburra e Stranger Things, è tornato a casa: come risponde alle critiche che stanno inondando il web?
Uno degli ultimi copioni mi ha richiesto una forte perdita di peso e ancora non ho ripreso del tutto la mia forma ideale. Spero comunque che i romani capiranno che il mio rientro a casa porta con sé un messaggio di speranza, anche per ricordare tutte le vittime delle ultime piogge a Roma.
Si riferisce agli alberi caduti recentemente a causa del maltempo?
Certo, alcuni erano amici di vecchia data. Ancora sto vivendo momenti di sconforto. Non tutti hanno avuto la fortuna di riprendersi dalla malattia come ho fatto io. Questo 2018 ha segnato per me una rinascita e spero che la mia presenza in Piazza San Pietro possa regalare un valore aggiunto. Se per fare l’albero ci vuole il seme, per fare il Natale a Roma ci vuole Spelacchio.
La chiamano #Spezzacchio e la accusano di ricorrere alla chirurgia estetica per tornare in scena l’8 dicembre davanti alla Basilica. Eppure lei continua a voler stare a Roma…si potrebbe davvero dire che lei è “de legno”!
Mi spezzo ma non mi piego è il mio motto. Ho sempre amato l’antichità classica non solo perché ha costantemente dato rilievo ai miei simili venerando i boschi sacri, ma anche perché gli aforismi dell’epoca si adattano a qualunque presente. È vero, mi stanno riattaccando qualche ramo proprio per farmi apparire al meglio. Non decido io lo stile che mi viene richiesto sul set e un vero professionista si adegua a tutto. Prossimamente, infatti, sarò impegnato sul set del remake del celebre cult horror Il Ritorno dei Morti Viventi, quindi mi è stato chiesto di mantenere un physique du rôle consono al ruolo. Cambio le foglie, ma le radici sono sempre le stesse. Non fatevi ingannare dalle apparenze e ricordate che come dice Stephen King:
A VOLTE RITORNANO!
Potete apprezzare il talento di Spelacchio nelle seguenti serie Tv:
Suburra: la serie, Netflix porta la sporcizia di Roma nelle nostre case
Alessia Pizzi