Agli antipodi del minimalismo, è amato da tutti quelli che rifiutano regole, conformismi e noia.
Se i pezzi minimal si possono trovare in tutti i guardaroba, come una t-shirt bianca, un pantalone a sigaretta o un cardigan tortora, quelli massimalisti sono molto rari. Non tutti infatti riescono ad acquistare e indossare colori accesi e sgargianti, accessori stravaganti e, in generale, tutto ciò che è letteralmente maxi.
Attenzione: non è solo un modo di vestire, ma di vivere e di apparire, è amore per le cose eccentriche e originali in tutti gli ambiti della vita. Il massimalista indossa ogni abito come un pezzo d’arte, ha l’attitudine teatrale e sopra le righe.
Uno dei padri del massimalismo è il francese Lacroix, famosissimo negli anni 80 e 90, poi dimenticato, infine risorto nella collaborazione con Desigual. La descrizione che dà di se stesso può essere elevata a definizione universale di massimalismo:
Il volume, la materia, la gigantizzazione, il pastiche e il flamboyant sono le parole chiave di questo stile. Godurioso e lussurioso come una torta di cake design, viene spesso scambiato per kitsch, ma è un grave errore. Ci vuole occhio, ci vuole stile e un senso intrinseco dell’eleganza per fare un mix and match di materia, pattern, tessili diversi, accessori. Last but not least, tutto deve risuonare di teatralità e drammaticità.
Negli ultimi tempi è tornata in auge la Maison Schiaparelli, fondata negli anni 30 da una delle donne più teatrali e sopra le righe che il mondo abbia conosciuto, Elsa Schiaparelli. Tra macro accessori, ispirazioni surrealiste e colori innovativi come il rosa shocking, la grande artista è stata pioniera del massimalismo. La casa di moda, ora disegnata da Daniel Roseberry, è uscita dalla polvere e sta vivendo un momento d’oro. Bella Hadid, Adele, Cardi B e molte altre sono sue fan, ma per me è Lady Gaga la vera portabandiera del massimalismo, infatti ha scelto una creazione Schiaparelli per cantare durante l’insediamento di Biden.
Io adoro questo stile e sicuramente è quello che più mi rappresenta, anche se non tutti i giorni. Circondata da amiche minimaliste, il commento che più spesso mi viene rivolto è: “io non lo metterei mai, ma tu lo sai portare e ti sta proprio bene”. Io penso che almeno una volta nella vita ognuno di noi dovrebbe uscire dalla comfort zone e abbracciare un look massimalista, per esprimersi senza limiti, senza barriere, senza bon ton stilistico. Sarebbe un esercizio estetico molto potente e un boost per l’autostima!
Micaela Paciotti