Se cercate su Google “Lingua della suocera” vi usciranno fuori diverse piante, come anche la Sansevieria.
Ma tra le signore la lingua della suocera è quella pianta che si regalano (senza malizia) tra di loro, rigorosamente tramite talea, con delle lunghe e carnose foglie verdi, di varie forme.
Il suo vero nome è Epiphyllum, che deriva dal greco e significa fiore sulla foglia.
Viene chiamata anche orchidea cactus o ancora epicactus, ma questo nome è molto meno comune nel nostro Paese.
Indice
Caratteristiche
L’epiphyllum, comunemente detta lingua della suocera, è una pianta epifita, cioè una che vive su altre piante, usate come sostegno, la cui crescita è sorprendentemente rapida. A differenza delle altre piante appartenenti alla famiglia dei cactus, la lingua della suocera ama l’umidità, infatti viene dalle zone tropicali del Centro e del Sud America. L’epiphyllum è una pianta perenne, e dal fusto piatto, solitamente stretto, e con i margini dentellati o ondulati. Solo alcune specie sono leggermente spinose.
Non ha foglie e sono i suoi rami a venire considerati, erroneamente, tali. Gli steli possono arrivare a misurare fino a un metro, e le ramificazioni hanno un comportamento generalmente cadente. Le nuove gemme sono di colore rosso intenso o rosso scuro, che poi diventeranno verde acceso crescendo. Nella fase “adulta”, gli steli sono di un colore che varia tra il verde scuro e il grigio.
I fiori misurano circa 15-20 centrimentri di diametro e possono essere rossi, bianchi, gialli, fucsia o arancioni. Spesso il colore cambia in base alla specie, che sono in totale 12. La fioritura avviene di notte, direttamente sui rami, e dura pochi giorni.

Significato
Il nome comune è dovuto alla lunghezza dei suoi rami, alcuni dei quali con delle piccole spinette, che fa pensare allo stereotipo della suocera dalla lingua lunga e pungente, cioè che parla troppo e male e spesso alle spalle di generi e nuore.
Il mio consiglio è di infischiarsene del significato e di regalare comunque questa pianta, o una sua talea, il cui fiore è davvero uno spettacolo, un piccolo fuoco d’artificio.
Abbinamenti culturali
La scelta dell’abbinamento cinematografico per questa pianta grassa è stata immediata, e l’ho fatta sia per il nome sia per la somiglianza tra la vera protagonista del film e la pianta in questione.
Per la canzone ho impiegato un po’ più di tempo prima di arrivare a quella decisiva, perché mi sono fatta ispirare proprio dal fiore dell’epiphyllum.
Canzone
Come detto prima, il fiore sembra un piccolo fuoco d’artificio, e il testo di Fireworks di Purple Disco Machine fa pensare a un discorso tra se stessi e l’epiphyllum, in particolare nella strofa che fa “you can come and say hello”.
Tutte le piante che coltiviamo sono come i nostri animali domestici, che sono felici di vederci e sono felici se gli parliamo. Lo dice anche la scienza!
Film
Quel mostro di suocera è una meravigliosa commedia con Jane Fonda e Jennifer Lopez, in cui Fonda è la suocera e Lopez la nuora. Nel film, Jane Fonda è spinosa come la pianta e di grande impatto visivo, per carattere e costumi, come i fiori dell’epiphyllum.
Se ho citato finora solo Jane Fonda non è perché lei è, appunto, la suocera del film e l’incarnazione della pianta. Il suo carisma e la sua bravura l’hanno resa protagonista di questo film, mettendo in secondo piano la mitica J-Lo.
Ambra Martino
La psicopillola sulla suocera
Uno studio condotto su 140 coppie del Colorado ha rivelato che l’interferenza dei suoceri nella coppia fosse legata sì, ad un più alto numero di problemi all’interno della coppia, ma anche ad un maggior amore per il partner (Driscoll, Davis, & Lipetz, 1972). Tanto più le famiglie di origine diventavano invadenti tanto più l’amore si accendeva, mentre tanto più questa interferenza scemava tanto più il desiderio per l’altro/a calava.