Meraviglie e altri rimedi: tutti in viaggio con Alberto Angela

angela alberto

Anche la seconda puntata de Le Meraviglie – La penisola dei tesori non delude le aspettative. Il presentatatore Alberto Angela ha raccontato alcuni dei patrimoni dell’unesco quali Ravenna, il teatro San Carlo di Napoli e la Sardegna.

Nemmeno questa volta il pubblico è distato disatteso. Il paleontologo più famoso d’Italia ci ha accompagnati per alcuni dei luoghi più significativi del nostro Paese illustrando con la consueta semplicità aspetti storico-archeologici non sempre intuitivi. C’è da dire, infatti, che dopo la prima puntata le aspettative erano molto alte. Angela Alberto

Tutti pazzi per Alberto Angela: Le Meraviglie non deludono mai!

Il viaggio inizia con una passeggiata per i patrimoni della città di Ravenna. Il mausoleo di Galla Placidia, quello di Teodorico, l’abbazia di San Vitale e, last but not least, la tomba di Dante. Abbiamo assaporato insieme ad Angela la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra attraverso alcuni dei mosaici più famosi al mondo, cogliendo le sfumature di un periodo storico in divenire.

Altro significativo momento, è stato quelle relativo alla tomba di Dante e alla storia delle sue ossa. I ravennati si sono impegnati per secoli nella difesa e tutela del corpo del Vate, prima dai fiorentini, poi da Napoleone e infine dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una difesa solo apparentemente utile all’aneddoto, ma, invece, simbolo di un interesse vivo per quella figura che incarna l’origine della cultura italiana.

Una passeggiata tra storia e mosaici in una Ravenna tutta da scoprire!

Secondo passaggio per le meraviglie d’Italia, è il teatro San Carlo di Napoli, di cui Alberto Angela ci racconta la genesi, la storia relativa alla costruzione dell’edificio e ai grandi eventi che ha ospitato. Interessanti gli aneddoti sui compositori Rossini e Donizetti. Noi di Culturamente abbiamo di recente visto la grandiosa Cecilia Bartoli recitare in questo grande teatro:

Cecilia Bartoli: il trionfo della regina del canto al Teatro di San Carlo di Napoli

Infine, prima di salutarci, Meraviglie ci ha accompagnato per i Nuraghi della Sardegna. Entrare insieme ad Angela nel nuraghe di Barumini e scoprirne insieme la storia è stato come fare un viaggio nel passato fino all’età del bronzo. Le esperienze degli archeologhi, i ritrovamenti e le ipotesi relative alla ricostruzione rivestono quei siti di un’aura di mistero affascinante.

Mi sono già espressa a favore di questo programma nei giorni scorsi.

Alberto Angela torna a divulgare… dal 12 Marzo!

Apprezzo il modo di raccontare piano e semplice di questioni complesse e tecniche. Resto indubbiamente affascinata dallo stupore del presentatore di fronte ad una colonna scavata nella pietra. E mi sorge una domanda. Se tutto questo che è a lui familiare, vuoi per formazione professionale che per necessità tecniche dovute alle registrazioni, genera sempre un moto di stupore e compiacimento, quanto quel luogo potrebbe dare a me che non l’ho ancora visitato? Mi farebbe lo stesso effetto? Vorrei avere i suoi occhi per potere apprezzare sempre tutto con grande entusiasmo.

Insomma, che mi piacciano i programmi di Alberto Angela, penso sia chiaro da questo e dai precedenti articoli.

Eppure c’è ancora un punto che credo di non aver argomentato. La troupe de Le Meraviglie ci mette spesso di fronte a questioni di cui si sa poco o niente, come è accaduto per i Nuraghi. Con ogni probabilità, ci sarà impossibile avere notizie certe anche in futuro.

L’espressione che più sentiamo in queste occasione è “non lo sapremo mai“.

Angela esprime sempre questa frase alla fine di una serie di domande che riepilogano questioni sospese per confermarci un limite di cui dobbiamo prendere atto. Lo fa sospirando, ma ci guarda negli occhi attraverso la camera come per dire “non cercate di trovare risposte assurde. Dobbiamo ammettere che, a volte, troviamo dei limiti che non possiamo superare. Dobbiamo accettarlo“.

Un grande messaggio questo che ci riporta con i piedi per terra, impedendo alla mente di fantasticare verso scenari improbabili.

Serena Vissani

Ama i libri, il cinema e la pasta. Non sempre in quest'ordine.

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