Passeggiare per Ravenna significa scoprire una città meravigliosa, immersa nella storia e decorata dei mosaici più famosi.
Passeggiare per città che non si è mai visitato suscita sempre un grande fascino, soprattutto quando si va per trascorrere il proprio tempo libero! Ecco, Ravenna è stata una scoperta che mi ha lasciata senza parole e mi ha fatto trascorrere una giornata indimenticabile.
Se avete la fortuna di visitare la città in una bella giornata (magari d’autunno), la sensazione di meraviglia e di entusiasmo aumenterà esponenzialmente. Quei mosaici, quelle immagini (e perché noi, quei personaggi) che spesso hanno riempito le pagine dei nostri libri di storia e di storia dell’arte, vengono impreziositi e resi ancora più magnificenti dai raggi del sole che entrano delle finestre degli edifici che li ospitano.
Il mosaico: prima donna indiscussa
Il complesso principale di Ravenna Mosaici è composto da:
- la Basilica di San Vitale
- la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
- il Battistero Neoniano
- il Mausoleo di Galla Placidia
- il Museo Arcivescovile e la cappella di Sant’Andrea
Con un unico biglietto è possibile avere accesso all’intero polo museale, favorito inoltre sia dall’orario continuato osservato che della vicinanza di uno sito all’altro. Il centro di Ravenna è piccolo e raccolto, ma molto bene organizzato per cui quello che vi troverete a fare sarà una piacevolissima passeggiata per le vie di una città a misura d’uomo.
Recandovi da un luogo all’altro, vi imbatterete nel mosaico di Giustiniano o nello sfarzo maestoso della tomba che accoglie una delle ultime grandi imperatrici romane, Galla Placidia. Per qualche ora, vi sembrerà di vivere in un’altra epoca, di tornare alla grandezza della Ravenna imperiale.
Vi colpirà un senso misto di curiosità e di stupore per quella parte della nostra storia che troppo spesso viene glissata, sorvolata, tralasciata. Il pensiero correrà agli ultimi fasti dell’impero, a quella fase di passaggio e di cambiamento che ha condotto di lì a poco a quello che i manuali di storia chiamano medioevo.
Il mosaico, insomma, è solo in superficie una tecnica artistica, ma è anche, e sopratutto, il simbolo e la metafora di periodo di transizione, in cui grandezza e decadimento sono facce della stessa medaglia. Sotto la luce splendente dell’oro, si nasconde la piccolezza infinitesima dei singoli tasselli. La crisi che si cela sotto i bagliori dei disegni.
Uno spettacolo unico. Degno della batteria finale dei fuochi d’artificio.
I Mosaici di Ravenna sono stati oggetto della seconda puntata della seconda edizione de Le Meraviglie – La Penisola dei Tesori, condotto da Alberto Angela. Qui il nostro commento:
Meraviglie e altri rimedi: tutti in viaggio con Alberto Angela
Serena Vissani
[dt_quote type=”blockquote” font_size=”big” animation=”none” background=”plain”]Il 16 marzo 2018 è stato inaugurato il Salone del Mosaico di Ravenna di Maurizio Bucci, il ciclo musivo più importante del Novecento. Maggiori informazioni sul link.[/dt_quote]